La moda del vinile è riesplosa. Si sa, che noia, ci hanno fatto centinaia di articoli, ancora? Si, vero, concordo.
Ma siccome non c’è limite al peggio, vorrei mettere in chiaro una cosa a chi non l’ha ancora capito: smettete di comprare i taglieri del pane giocattolo col braccetto di plastica, state buttando i vostri soldi dalla finestra!
L’ultima trovata, rumour, anticipazione, chiamatela come vi pare, è quella del giradischi Ikea. Più diffusori. E, inspiegabilmente, luci (???).
Vero? Falso? Non è questo ora il punto e , fosse vero, non accetterò stavolta qualsiasi tipo di affermazione “ma finché non l’hai provato come fai a sapere come suona?“.
L’Ikea fa comodini. Finché ci serve un armadio o un cuscino col nome di una band Gothic Metal, bene (chi non ne ha uno in casa?). Ma quando si toccano certi apparati, che dell’esperienza, della cultura, dell’efficienza, della precisione, sono figli legittimi, come diceva un nostro ex Presidente della Repubblica: “Io non ci sto“.
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Siamo già abbastanza pieni di valigine e valigette portatili. Inutili, antiestetiche, che valgono assai meno di quello che costano, che sono pericolose per i dischi e che trovi nei negozi di padellame e deodoranti per la casa. Ma ahimé, anche in qualche catena commerciale che vende (o dovrebbe vendere) Hi Fi…
A cosa servono? A rovinare i vostri dischi, ad accumulare oggetti da spolverare, a occupare angoletti vuoti nella vostra dimora (una volta si metteva il grammofono come soprammobile, ma mica si faceva suonare…).
Certo, l’hipsteria galoppante avrà un sussulto di piacere nel vedere in un angolo quel “tavolino stile anni ’50” (che però negli anni ’50 era di legno vero). Non oso immaginare la reazione di fronte alle casse colorate componibili, un tripudio di “wow” per colorare la propria cameretta!
Ma fatevi un piacere allora, coi 20 euro dei dischi che vorreste ascoltare, andate a mangiarci una buona pizza con i vostri migliori amici.
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E quindi questo giradischi dell’Ikea?
Ah, ma non bastava la foto? Si ok, è un rendering progettuale, ma poco cambia la sostanza (se le idee sono queste…). Pare che si chiamerà Frekvens, che significa “frequenza”, ma a me ricorda più il termine inglese “freak“…
Voglio dire: un piatto che ballerebbe al passare di una mosca, un braccetto senza regolazioni che è forse derivato da quelli per reggere le tendine del bagno venduti dalla stessa catena svedese, un diffusore che fa seriamente pensare a grandi novità nel campo degli stupefacenti che girano tra i designer. E poi la lucetta. L’inspiegabile lucetta.
Tutti e tre corredati da una bellissima maniglina che mi ricorda lo stipetto anni ’80 dove mia mamma, sul balcone, riponeva spugne e detersivi.
Ragazzi, imparate prima di buttare i soldi in questa mania del vinile che si sta gestendo in maniera a dir poco folle. E che non può essere affrontata mai e poi mai senza una cultura Hi Fi, quella che era pane quotidiano decenni fa.
Un giradischi deve essere solido, il braccio deve tracciare la musica come si deve, deve essere regolato allo stato dell’arte. E non dovete spendere milioni, nell’usato ci sono ottimi giradischi (veri!) a 200/300 euro, quelli di 20/30/40 anni fa che ancora funzionano egregiamente una volta rimessi a posto o semplicemente revisionati.
Non vi annoierò con concetti quali VTA, VTF, antiskating, massa, frequenza di risonanza, etc…
Non è questo un articoletto per i “nerd”, ma per quelli che cliccano troppo velocemente sugli acquisti online o scelgono le cose esclamando “ma che cariiiino!“.
Aprite semplicemente gli occhi. I vinili sono letti da uno stilo che ha un piccolissimo diamante in cima, roba di decimi di millimetro. Si poggia nei solchi che neanche distinguete a occhio nudo, roba di micron. Il tutto scorre a una certa velocità costante (si spera…) con una forza d’appoggio solitamente tra uno e due grammi (siamo nell’ambito di una manciata di piume…).
In tutto ciò, vi aspettate che spendendo qualche decina di euro possiate avere una precisione per cui abbia un minimo senso ascoltare un vinile, che è un dispositivo meccanico, analogico?
Fate le cose per bene, la musica è bellissimo gioco, ascoltarla anche… ma questo non significa doverlo fare con dei giocattoli!
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