Il potere della musica regala a volte storie che sembrano dei veri e propri miracoli. Come non ricordare quella del batterista dei Def Leppard, Rick Allen, che perse un braccio in un incidente stradale ma, supportato dai suoi compagni di band, reimparò a suonare lo strumento con un solo arto?
Ma era il 1984 e in quegli anni la bionica era solo materia da film di fantascienza. Oggi, nel 2018, è invece una realtà e ce lo conferma la storia di un altro batterista, Jason Barnes, il primo ad avere un braccio bionico.
Jason ha perso parte del suo braccio destro alcuni anni fa, dopo l’esplosione di un trasformatore elettrico nel ristorante dove lavorava.
Da allora non ha mai smesso un solo giorno di combattere per continuare la sua passione musicale, avvalendosi di una protesi in cui inserire una bacchetta e poter continuare a suonare.
Ma Jason voleva di più e il suo sguardo era fortemente proiettato verso la robotica. Per sua fortuna ha incontrato sulla sua strada Gil Weinberg, dell’Institute of Technology della Georgia.
Da quel momento è iniziata una lunga sperimentazione per permettergli non solo di avere un braccio meccanico, ma che questo fosse dotato di speciali algoritmi di funzionamento tali da permettergli di suonare la batteria con grande accuratezza e timing.
Non si trattava di progettare un braccio per prendere un bicchiere o stringere una mano, ma qualcosa di decisamente più avanzato, un vero e proprio braccio bionico che avrebbe permesso a Jason addirittura di superare i limiti di un essere umano.
Il tutto controllato dal potere della sua mente.
L’evoluzione del primo prototipo sta andando avanti e vuole permettere a Jason di controllare una vera e propria mano robotica, tanto da poter suonare un pianoforte.
La scienza è una cosa meravigliosa e il futuro sembra prospettare incredibili sviluppi della bionica. Tra qualche anno ciò che abbiamo visto solo nei film (ve la ricordate la mano di un certo cavaliere Jedi vero?) potrebbe accadere veramente.
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