Uscirà il 6 settembre l’album perduto del genio assoluto del Jazz, Miles Davis. Si intitola Rubberband e promette un Davis inaspettato.
Siamo a metà degli anni ’80 e Miles, l’unico e inimitabile precursore (o forse sarebbe meglio dire “premonitore”) di gran parte delle correnti della musica Jazz, sciocca il mondo discografico abbandonando la Columbia Records, la sua casa base da svariati decenni, l’etichetta con cui aveva inciso i suoi maggiori capolavori, pietre miliari della musica di ogni tempo.
In quegli anni Davis era stato come al solito imprevedibile, dopo un silenzio durato dal ’75 al 1980, periodo che è stato anche immortalato nel bel film Miles Ahead con lo straordinario Don Cheadle nei panni del musicista.
Nel 1981, Miles riprende in mano la sua tromba, circondandosi come sempre delle più valide promesse del Jazz di quei tempi, nomi all’epoca giovani ma che oggi incutono un timore reverenziale, come Mike Stern, Marcus Miller, John Scofield.
Ma dopo alcuni album assai convincenti e premiati con Grammy Awards, nel 1985, forse anche per venire incontro alle leggi di mercato, Davis cerca anche qualche via anche attraverso il pop, mettendo le sue note su melodie più commerciali, tra Cindy Lauper e Sting. Esperimento tra i più criticati della sua carriera.
La sudddetta Columbia, del resto, pareva non puntare più così tanto sul genio di Miles, c’erano nuove leve ben più promettenti del resto, a partire da Wynton Marsalis, in quegli anni sicuramente la nuova stella luminosa del Jazz.
Fu così che Davis disse “basta” alla Columbia, passando quindi alla Warner Bros Records.
Il primo album con questa major sarà Tutu, intriso di nuove sonorità, in particolare sintetizzatori, e che mostrerà al mondo come il vecchio leone fosse ancora in piena forma compositiva e, come è sempre stato, con lo sguardo costantemente proiettato al futuro.
Ebbene, proprio prima di Tutu, vincitore anch’esso di un Grammy, Miles in realtà aveva iniziato a lavorare a un progetto ben diverso. Un album che avrebbe preso il nome di Rubberband.
Chiuso negli Ameraycan Studios di Los Angeles insieme ai produttori Randy Hall (già con Davis per The Man With The Horn del 1981) e Zane Giles, il progetto del disco poggia su ritmi funk e avrebbe dovuto stringere intorno a sé non solo strumentisti, ma anche cantanti come Al Jarreau e Chaka Khan.
Durante le session, accanto a Davis c’è anche suo nipote, il batterista Vince Wilburn Jr. Il resto della band è composto dai tastieristi Adam Holzman, Neil Larsen e Wayne Linsey (e anche lo stesso trombettista mette mano alle tastiere nell’album), dal percussionista Steve Reid e dal sassofonista Glen Burris.
Il disco però non andrà mai in porto, poiché Miles decide di privilegiare come primo album per la Warner il suddetto Tutu.
Così, quei nastri sono rimasti, come spesso succede, chiusi in qualche magazzino per ben 3 decenni, finché oggi la Rhino non ha deciso di recuperarli e, finalmente, pubblicare l’album per intero (una piccola anteprima era stata concessa durante il Record Store Day con il lancio di un EP contenente quattro tracce).
Il disco sarà disponibile nei seguenti formati: CD, digitale e doppio vinile 180gr, compresa una limited edition di quest’ultimo contenente anche un 7″ con il singolo “Paradise” (già in pre-order sul sito ufficiale).
Bella la scelta della copertina, che è un dipinto originale dell’epoca realizzato proprio dal grande Miles.
La buona notizia, inoltre, è che l’album è stato finito proprio dai produttori originali, Hall e Giles, quindi se ci si dovesse interrogare sul senso di una pubblicazione messa da parte all’epoca dall’artista in persona, almeno possiamo essere sicuri che arrivi in maniera quanto più filologicamente corretta possibile.
In più, al posto delle voci pensate in origine ma mai registrate, troviamo le cantanti Ledisi e Lalah Hathaway, figlia del mito del soul Donny Hathaway.
La curiosità è quindi altissima, si tratta di un album mai edito di uno dei geni del ‘900 del resto.
Ecco la tracklist completa:
01 Rubberband of Life [feat. Ledisi]
02 This Is It
03 Paradise
04 So Emotional [feat. Lalah Hathaway]
05 Give It Up
06 Maze
07 Carnival Time
08 I Love What We Make Together [feat. Randy Hall]
09 See I See
10 Echoes in Time/The Wrinkle
11 Rubberband
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