Recentemente abbiamo iniziato a curiosare nella storia e nel catalogo di uno dei produttori più apprezzati di cavi per strumenti musicali e apparecchiature audio, Klotz, marchio tedesco da sempre attento alla qualità della sua produzione, nonché al derivante impatto ambientale e ad un ambiente di lavoro ottimale per i propri addetti.
I cavi Klotz sono scelti in tutto il mondo da migliaia di amatori e professionisti, non ultime alcune grandi “conquiste” come quella di Joe Bonamassa, che ha addirittura il suo personale signature cable.
Noi stessi, in MusicOff, del resto, li utilizziamo oramai da tempo grazie al rapporto di partnership con il distributore italiano Backline e non è per noi sintomo di piaggeria dire che ne siamo più che soddisfatti, come resa audio e come robustezza (e noi si che li stressiamo gli strumenti!).
Diamo quindi uno sguardo, prima di trattare dei prodotti signature nel prossimo appuntamento, a quali sono i vari modelli che Klotz propone ai musicisti nel suo catalogo.
Il KIK è l’ideale cavo entry-level, per chitarra, basso o segnali di linea come nel caso delle tastiere. Dal costo contenuto, non viene meno a fattori come suono e durabilità, difatti il cavo e i connettori sono uniti da una speciale saldatura sviluppata in Klotz che ne assicura un’ottima tenuta anche di fronte a qualche “maltrattamento” (si spera involontario!). Il rame usato nei filamenti è di alta qualità (ETP puro al 99,95%).
Questi, come tutti i cavi del brand, sono ovviamente ben isolati per prevenire fastidiose interferenze.
Il 59er Vintage, come dice già il nome, è una combinazione tra un design retrò e tutta la tecnologia che Klotz può offrire nel 2016. Il rivestimento è in tessuto e ricorda proprio i cavi delle passate ere musicali, ma all’interno si cela un cuore fatto di rame ad alta purezza ed una bassa capacità che mantiene il suono integro anche alle maggiori lunghezze, là dove un cavo di minor pregio tenderebbe ad aumentarne il valore e ci farebbe avere uno sgradito roll off di frequenze, in particolare quelle alte, e meno reattività sull’attacco delle note.
Il cavo è ovviamente molto robusto, anche grazie al rivestimento, e allo stesso tempo è appositamente realizzato per non piegarsi, garantendo immunità da rotture e di non creare quei brutti grovigli cui spesso, tristemente, assistiamo.
Anche questo cavo, come il KIK, ha dei costi abbordabili.
Iniziando a salire di livello e di costo (considerando una spesa di circa 30 euro per cavo da 3 metri, contro i 17/20 euro dei precedenti) troviamo la serie Pro Artist, che alza l’asticella un po’ su tutto: trasporto del segnale, isolamento, flessibilità, robustezza. Bassa capacità (96pF/m resp 29 pF/ft), un diametro più generoso (6.5mm), capacità microfonica davvero ai minimi, il tutto unito ai jack Neutrik che, per chi se ne intende, già parlano da soli in quanto a qualità.
Parliamo quindi di cavi con i quali salire sul palco sarà sempre una sicurezza, sia come suono che come resistenza a strattoni o al solito cantante che muove i piedi là dove non dovrebbe!
Con il La Grange arriviamo nel territorio “nessun compromesso” (neanche di budget visto che il 3 metri sta intorno ai 40 euro, ma a onor del vero, è un prezzo più che accettabile considerando il mercato dei cavi di alto livello).
Sono 25 anni che Klotz vende con successo questo cavo e ci sarà un perché (e sono quelli che usiamo anche nei nostri studi).
Il rivestimento è senza piombo ed ultraresistente, la schermatura è doppia, il diametro sale a 6.9mm. Su quest’ultimo dato Klotz tende a fare chiarezza: il diametro diventa più generoso, ma non arriva a quello di alcuni concorrenti. Ma gli altri valori, come la capacità, non ne risentono affatto, anzi, risultano comunque migliori di cavi anche più grossi.
In questo senso, se la bassa capacità dei cavi descritti sopra già era soddisfacente, qua arriviamo a valori davvero minimi (67 pF/m, resp. 20 pF/ft), come davvero rara si fa la possibilità di microfonicità.
Dotati dei soliti jack Neutrik, questo è un cavo che vi darà tutto in gamma alta della chitarra, portandovi probabilmente a rivedere l’equalizzazione del vostro setup se precedentemente utilizzavate cavi con un roll off su quelle frequenze. Quindi, amanti dei suoni più rotondi, in tal caso non preoccupatevi di un po’ di frizzantezza in più, è il semplice suono dello strumento che recupera la sua voce e, come per i capelli, ciò che si ha in più si può sempre smussare, ma ciò che non si ha non si crea dal nulla…
Siamo arrivati sul podio, con la serie Titanium. Qui Klotz ha deciso di puntare allo stato dell’arte del proprio know how, creando un cavo dalla microfonicità inesistente. L’azienda è talmente sicura di ciò che fa con questi cavi, che li garantisce a vita.
Il segnale è praticamente trasparente a prescindere dalla lunghezza del cavo. La tecnica di costruzione a 6 strati è un brevetto Klotz sia in USA che in Europa, il che ne fa un cavo non replicabile dai concorrenti. L’obiettivo era migliorare ciò che poteva essere ancora migliorato nel La Grange, in particolare:
- gradevolezza delle frequenze alte
- risposta pronta e definita dei bassi
- minore rigidità
- alto range dinamico e una risposta quanto più pronta al tocco
- nessun problema di fase
Parliamo sicuramente di un cavo per professionisti, anzi, se già il La Grange lo era e il Pro Artist rappresentava l’entry level di questa categoria di musicisti (e l’ottima soluzione per l’amatore), questo Titanium si può affermare sia il cavo giusto per il professionista particolarmente attento al proprio suono sin nei minimi dettagli. Non che non ci siano tanti amatori dello stesso avviso e lo sappiamo bene!
Il tutto a un costo di poco più di 60 euro sempre per il 3 metri.
Prima di chiudere ricordiamo altre due produzioni interessanti:
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- Vario, un cavo speciale per gli strumenti stereo, con un jack stereo a tre pin da un lato e all’altro capo 2 jack mono
- Pedal Patcher, cioè i cavi destinati alle pedalboard piene di effetti, cavetti che, è bene non dimenticare, hanno la medesima importanza dei cavi che usiamo col nostro strumento, perché è abbastanza inutile dotarsi di un cavo di grande livello, se poi si va a mettere tra strumento e amplificazione una serie di colli di bottiglia dati da cavetti e connettori di basso valore
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Per oggi è tutto, nel prossimo appuntamento di concentreremo sui cavi signature, che in Klotz non riportano solo la foto del musicista e una firma sul packaging, ma sono prodotti specificamente sviluppati secondo le indicazioni dell’endorser.
Per ogni altra informazione, fate pure riferimento al sito di Backline.
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