Quattro puntate dedicate all’arte della batteria in onda dal 14 settembre su Sky Arts, con oltre 30 grandi batteristi coinvolti e Steve White come conduttore.
Un documentario in quattro episodi “per celebrare gli eroi misconosciuti del rock” e, più in generale, per rendere omaggio alla difficile arte del drumming. Si chiamerà infatti “The Art of Drumming” il programma che andrà in onda per quattro venerdì di seguito su Sky Arts.
Si tratta di una produzione britannica: Sky ha infatti commissionato nello scorso inverno alla società inglese Wall to Wall una mini serie di quattro episodi da 60 minuti ciascuno per quella che si sarebbe dovuta inizialmente chiamare “Give the Drummer Some” (ricordate il titolo del primo album in studio del batterista Travis Barker?), ma che poi ha optato per un titolo più esplicito.
Quello che non è cambiato è il “maestro di cerimonie” del programma, affidato sin dalla sua fase progettuale a uno dei migliori e più conosciuti batteristi inglesi, mr. Steve White, conosciuto soprattutto per aver suonato con Paul Weller e la band The Style Council, con all’attivo collaborazioni a cinque stelle con gruppi quali The Who e Oasis.
A proposito del programma, così lo ha presentato Steve White sul suo sito: “Si è trattato di un’esperienza fantastica, la prima serie mai prodotta per la televisione dedicata esclusivamente al drumming“.
Dave Weckl, Steve Gadd, Chad Smith, Steve Smith, Thomas Lang, Billy Cobham e Ginger Baker sono alcuni dei 38 batteristi che compariranno nella serie, insieme ad altre star del drumming: insieme sveleranno i segreti del loro modo di suonare e di un ingrediente spesso essenziale per la riuscita di molti successi della musica pop e rock.
Sotto la supervisione e i consigli del grande batterista britannico Steve White, il programma combina interviste, dimostrazioni pratiche e performance per “unire i puntini” che collegano tra loro il primo rock’n’roll al jazz, al soul, al funk, al reggae, al rock e infine al metal, rivelando i link ritmici che congiungono tutti questi generi musicali.
La serie vuole soprattutto valorizzare l’aspetto più musicale e non solo ritmico del lavoro del batterista: come vengono orchestrati i fill e i break, come un portamento possa riflettere la forma e la forza emozionale di una canzone, e come i batteristi siano riusciti spesso a elevare l’abilità di portare il tempo, fino a renderla una forma d’arte.
Tra gli altri batteristi coinvolti ci sono anche Ben Thatcher dei Royal Blood, Bill Ward dei Black Sabbath, Clem Burke di Blondie, Ian Paice dei Deep Purple e Craig Blundell, che ha dichiarato: “Sono assolutamente entusiasta di essere uno dei batteristi coinvolti: renderò omaggio al grande Jeff Porcaro, parlerò di progressive drumming e del ruolo giocato dalla batteria all’interno del prog“.
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