È successo al Download Festival di Madrid: Marilyn Manson si è avvicinato a un fan sul palco che aveva una maglietta di un altro gruppo e gli ha intimato di toglierla.
Parliamoci chiaro, sembra una notizia di gossip data così, per acchiappare qualche click. Onestamente, certo, l’impressione è quella ma credeteci, ne succedono così tante sui palchi di tutto il mondo che la corsa alla falsa indignazione può anche esser messa da parte.
Pur tuttavia, ogni tanto, qualche situazione limite va portata giustamente in luce, a futura memoria.
Basti guardare l’espressione nel viso del giovane fan, che probabilmente da anni sognava di essere lì a pochi metri dai propri idoli (Manson e gli altri artisti del festival): sul viso si dipingono colori che cambiano dalla felicità all’imbarazzo, al completo disorientamento.
Sgretolare in pochi attimi la felicità di un giovane appassionato di musica.
Si ok, qualche buontempone dal commento facile potrà dire “Certo, se arrivi lì con addosso una maglietta di un altro gruppo, santo cielo, non sei furbo“.
A questi buontemponi rispondete che quella sera, al Download Festival, gli headliner erano gli Avenged Sevenfold e che la maglietta del ragazzo era di quella band!
A meno che ora non si voglia sostenere che a un festival dobbiamo portarci tot magliette di ricambio per tot artisti che salgono sul palco…
In più, mettiamoci che è stato Manson a invitare quei fan sul palco. Non erano lì perché avevano pagato un biglietto VIP.
Parliamo spesso di problemi di bullismo. Ci chiediamo come debba essere chiamata l’azione di invitare un ragazzo sul palco solo per ridicolizzarlo di fronte a decine di migliaia di persone.
Ci chiediamo come debba essere chiamato il cosiddetto “artista” che lo fa.
Decidete voi.
(il video qui sotto embeddato da facebook potrebbe metterci qualche secondo ad essere visualizzato, NdR)
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