La famiglia dei “Mother” di casa Moog si è ampliata con quello che potrebbe essere considerato la sua punta di diamante: è infatti in arrivo anche in Italia il Moog GrandMother, un modello che evolve il concetto di sintetizzatore semi-modulare e completa la gamma già popolata da strumenti come il Mother-32 e il DFAM.
Già a prima vista il pannello comandi è evidentemente suddiviso in diverse sezioni, il che se da un lato ricorda i mostri sacri della casa di Asheville come il Model D, dall’altro pone l’accento sulla (semi) modularità che caratterizza questo prodotto: ogni “modulo” è infatti dotato di svariate connessioni aggiuntive, presenti sul panello frontale, che permettono così al musicista di modificare a vari livelli di complessità il percorso del segnale, che può quindi anche essere gestito esternamente tramite altri strumenti, siano essi della stessa famiglia o in formato Eurorack.
Questa caratteristica amplia in modo drastico le possibilità sonore dello strumento, che può così rivolgersi a fasce differenti di pubblico: il neofita non avrà bisogno di impazzire con i collegamenti per ottenere già dei risultati sonori interessanti, mentre l’utente più smaliziato avrà molte possibilità di scolpire il proprio suono in base alle proprie esigenze.
La struttura “base” vanta un percorso di segnale interamente analogico, ed include anche un riverbero a molla, un arpeggiatore e un sequencer.
Due oscillatori con Hard Sync, un filtro Ladder a 4 poli più un filtro passa-alto a 1 polo, un inviluppo ADSR, un LFO analogico, prese USB e MIDI e 41 punti di patch completano il quadro tecnico. Va inoltre sottolineato che è presente un ingresso audio analogico, che consente di processare un eventuale segnale esterno con la catena audio interna, compreso il riverbero a molla.
Il Grandmother dovrebbe essere disponibile già da Luglio 2018.
Maggiori informazioni possono essere richieste all’importatore italiano, MidiWare.
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