Il Musikmesse di Francoforte è la più grande fiera europea (e tra le due più grandi al mondo) dedicata agli strumenti musicali, spartiti, stampa specializzata ed a tutto ciò che gravita intorno al settore musicale, cioé Audio Pro e Consumer, Lighting e PA, DJ, Music Software, Music Production, etc…
La mostra si svolge dal 1980 nel primo trimestre dell’anno e riunisce in pochi giorni la maggiore produzione mondiale di strumenti in un’esibizione dedicata agli addetti ai lavori del settore ed anche al pubblico, aprendosi con eventi di entertainment di vario tipo a tutti gli appassionati di ogni età e preferenze musicali.
La location è l’enorme area fiera di Francoforte che, sviluppata in diversi ampi padiglioni, ospita questa grande kermesse, da sempre molto efficiente nei servizi offerti e che, se ne sarete spettatori, vi farà camminare (molto) con gli occhi fissi su migliaia di oggetti del desiderio per qualsiasi musicista.
Noi di MusicOff, da diversi anni oramai, siamo sempre presenti e, come vi ricorderete, sempre pronti a raccontarvi in real time le novità, gli eventi e tutto ciò che gravità intorno alla fiera ed ai brand ed artisti presenti, sempre di grande rilievo (tanto per fare qualche nome, lo scorso anno abbiamo incontrato Tony Iommi dei Black Sabbath, l’anno precedente Jeff Beck, e così via).
Il frutto del nostro impegno non è certo passato inosservato agli stessi organizzatori, che per quest’anno ci hanno chiesto di essere partner ufficiali per la comunicazione dell’evento; inutile dire che siamo più che felici ed orgogliosi di coprire questo ruolo di media partner, simbolo di un riconoscimento a livello internazionale del lavoro svolto in questi anni dal nostro sempre efficiente Staff.
Quest’anno il Musikmesse avrà luogo dal 7 al 10 Aprile, dalle 10.00 di mattina alle 19.00, aperto ogni giorno sia ai professionisti che al pubblico di appassionati, con più di 30.000 strumenti in esposizione e un’affluenza prevista di decine di migliaia di visitatori; la vasta area Outdoor ospiterà come al solito tutta una serie di eventi e divertimenti di vario tipo, oltre agli immancabili spazi di ristoro dove si potrà gustare tutta la tradizione tedesca in fatto di cucina, ma non solo.
Oltre ai padiglioni dedicati agli strumenti, avrà come al solito grande importanza la grande porzione dedicata al Prolight + Sound, nella quale verranno esposti i migliori prodotti e novità dell’audio professionale, dalle minuterie fino a grandi o enormi PA per la musica live, passando per tutto ciò che riguarda il recording, etc…
Sul sito ufficiale del Musikmesse potrete trovare tutte le info utili sulla fiera e sulla logistica per immergervi, online o fisicamente, in questa grande mostra mondiale. Noi intanto vi lasciamo con qualche riga di alcuni dei nostri grandi esperti di redazione che da tanti anni frequentano la fiera e che legano ad essa tanti ricordi.
Poco più di vent’anni di frequentazione della MusikMesse di Francoforte lasciano il segno. A livello superficiale rimangono impressi i chilometri di percorso pedonale in un dedalo interminabile di corridoi, vere e proprie strade all’aria aperta, provvidenziali tapis roulant e scale mobili in strutture che si fanno spesso ammirare per l’eleganza architettonica. Nel cuore del musicista e appassionato, d’altro canto, non svanisce mai del tutto la curiosità, quel lieve senso di eccitazione che precede la scoperta delle fantomatiche ‘novità’, strumenti a volte realmente innovativi o anche semplicemente rinnovati nel look e in qualche caratteristica essenziale. Come sempre, la verità è nell’occhio di chi guarda: il bicchiere mezzo pieno è una scelta. Se a distanza di anni diventa sempre più difficile stupirsi veramente, l’emozione suscitata dalla musica e dai suoi strumenti prescinde dai numeri e da considerazioni razionali. Una fiera seria e ben organizzata come quella di Francoforte è un grande paese dei balocchi per chi suona, per chi semplicemente ama ascoltare la musica e per tutti coloro che contribuiscono a renderla commercialmente e praticamente fruibile. Un’esperienza da fare!
Stefano Tavernese
Per il sottoscritto, in gioventù il Musikmesse ha rappresentato il paese dei balocchi, un luogo “mistico” dove poter trovare e soprattutto provare tutto quello che hai sempre desiderato tra gli strumenti musicali. In età adulta, oltre all’aspetto puramente “ludico”, per l’attività professionale la fiera tedesca si è tramutata nel fulcro dove incontrare tutti i personaggi che ruotano nel mondo dei pianoforti e delle tastiere, per confrontarsi sulle strategie adottate per i successivi 12 mesi. Tra i ricordi rimasti nel cuore in oltre 10 anni di frequentazione del Musikmesse, penso al consueto arrivo in fiera di Jim Marshall, a bordo sulla sua limousine rigorosamente targata “JCM800”, oppure lo stupore nel trovarmi a chiacchierare amichevolmente tra gli stand con “big” del calibro di Steve Lukater, Jordan Rudess o Chester Thompson. Uno dei momenti più emozionanti è accaduto nel 2008, perché stavo provando il nuovo sintetizzatore Prophet T8, quando una voce alle mie spalle esclama: “vuoi sentire i miei preset preferiti?”; era Dave Smith, che mi ha regalato 15 minuti circa di assaggi sonori veramente intensi.
Riccardo Gerbi
Francoforte 1987 (il mio 1°!): fu una sorpresa per l’ambiente piuttosto “marziale” in confronto alla sbragosa Los Angeles (dove gli statunitensi vanno a scaldarsi, in particolare quelli del centro-nord) con molte aziende USA anche artigianali, mentre in Germania erano piuttosto aziende tedesche ed europee, qualche coreano, ma non c’erano i cinesi che ora hanno un padiglione intero. Altra grande differenza era il nome: solo Musik Messe, infatti c’erano strumenti musicali con grandi padiglioni per pianoforti e partiture (segno dei tempi!), poco audio “pro” che esponeva nelle convenzioni AES e niente luci! Allora collaboravo con la Mack per l’importazione di M.I. ed ebbi il piacere di rivedere Michael Tobias, Paul Reed Smith e Paul Rivera (in ordine alfabetico perché loro ancora mi chiamano amicalmente Francesco). Ovviamente tutte le sere birra e wurstel (senza crauti per me) in locali fumosi e dove spesso si parlava solo tedesco, tranne che a Sachsenhausen. Ricordo estemporaneo al volo: grandi aziende italiane con la cucina all’interno degli stand dove ci offrivano volentieri un piatto di pasta, oppure prosciutto e parmigiano di ottima qualità.
Francesco Passarelli
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