A smentire le voci che vorrebbero riunita la formazione storica dei Van Halen arriva l’unico membro attualmente mancante, ovvero il bassista Michael Anthony.
Era stato Sammy Hagar, ex frontman del gruppo, a parlare nei mesi scorsi di una possibile reunion della lineup che a cavallo tra gli anni ’70 e gli ’80 aveva lanciato il quartetto nell’Olimpo del rock. Anthony, che assieme ad Hagar (e al batterista figlio d’arte Jason Bonham) suona nei Circle, ha ammesso di essere stato contattato lo scorso autunno dal manager dei Van Halen Irving Azoff, il quale gli domandò se fosse interessato alla possibilità.
La risposta affermativa del bassista non avrebbe però ricevuto alcun seguito, eccezion fatta per un non ben precisato contatto da parte di un referente del cantante David Lee Roth intorno all’inizio del 2019, che Anthony delegò al suo manager personale.
L’ex collega di Eddie Van Halen e soci sostiene anche che si sarebbe parlato di questa estate come periodo destinato al reunion tour, e che a questo proposito aveva pianificato gli impegni dei Circle in modo da poter essere disponibile all’occorrenza.
Ma la cosa sembra non essere destinata a realizzarsi, come brillantemente riassunto dall’ultima dichiarazione di Anthony: “And the next thing I knew, the plug got pulled on it“.
Michael Anthony è stato il bassista storico dei Van Halen, a partire dal 1974 fino al 2006, anno in cui venne ufficialmente licenziato per essere sostituito da Wolfgang Van Halen, il giovane figlio di Eddie, proprio in coincidenza del ritorno nella band da parte di David Lee Roth.
Conoscendo gli umori imprevedibili che da sempre ruotano attorno al gruppo, i fan più accaniti non smetteranno comunque di sperare in una ricomposizione della lineup tradizionale. Certo è che le dichiarazioni di Anthony sembrano non lasciare molto spazio alle possibilità di reunion.
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