Ne avete le palle piene della causa Spirit VS Led Zeppelin per “Stairway to Heaven“? Anch’io. Beh, comunque più di cento artisti famosi si dichiarano pro-LZ.
Quando finirà questa storia? Quanto ancora dovremmo sopportare pagine e pagine di notizie (compresa questa, lo capisco…) e aggiornamenti sulla causa intentata sulla base della somiglianza tra “Taurus” degli Spirit, dall’omonimo album del 1968, e la più famosa canzone degli Zep, di qualche anno più tardi e che come tutti i grandi classici divide et impera tra coloro che ancora ne restano totalmente ipnotizzati e quelli che invece dopo migliaia di ascolti la digeriscono come i peperoni a ferragosto?
Diamo intanto l’aggiornamento. In vista dell’ennesima udienza che ha deciso lo scorso settembre 2018 la Corte di Appello Federale, ribaltando il giudizio “finale” del 2016 completamente a favore di Jimmy Page e compagni, una schiera di 123 famosi artisti della musica tra cui Tool, Judas Priest, Korn, ecc., ha firmato un documento, tecnicamente un “amicus curiae” (volontaria offerta di opinione per aiutare la corte nella sua decisione), in cui si difende a spada tratta l’opera della band inglese.
Così recitano alcuni passi: “Noi, la cui musica intrattiene e migliora la vita di motissime persone in tutto il pianeta, saremo senza dubbio influenzati dall’esito di questo giudizio di fondamentale importanza. […] Non è stata presentata alcuna prova al processo che gli elementi contenuti in Taurus costituiscano un modello così originale da ottenere la protezione del copyright. […] Dopo aver filtrato gli elementi generici o i luoghi comuni musicali identificati in Taurus, ciò che rimane sono due canzoni completamente diverse.“
Ma la frase più importante è:
Qualsiasi artista che legge opinioni su questo caso potrebbe temere che – come accade spesso – servirsi di qualsiasi elemento di dominio pubblico possa costituire un’infrazione legale.
In buona sostanza, se bastano queste somiglianze a dichiarare un plagio, campa cavallo che l’erba cresce per il futuro della musica se il caso giungerà a costituire un precedente, legalmente parlando.
Ora, mi permetto una riflessione personale, premettendo che io non mi credo “nessuno” e che posso solo schierarmi con questi 123 artisti e avanzare una mia opinione.
Ebbene, vorrei parlare chiaro. I Led Zeppelin di roba, qua e là, certo ne hanno “rubata”. Ciò detto, loro hanno scritto, che vi esca dalle orecchie o meno, quell’oggettivo capolavoro che è “Stairway to Heaven”.
Gli Spirit, no. Gli Spirit con “Taurus” hanno scritto un intermezzo strumentale che non ha alcun tipo di velleità, con tutto il rispetto.
E quando dico “con tutto il rispetto” non è una frase di circostanza. Perché per me, gli Spirit, sono stati e sono ancora una componente fondamentale della mia discografia preferita. Perché Randy California è stato davvero un chitarrista geniale, che andrebbe riscoperto e studiato da tutti i chitarristi. Quello che se ne uscì con quei soli dal sustain lunghissimo e parlate con chiunque fosse un giovane chitarrista all’epoca, tutti ricercavano il suo suono flautato.
Io amo tantissimo quell’album, Spirit, del 1968. Ci sono brani come “Fresh Garbage” o, soprattutto, “Mechanical World” che è un delitto non averli mai ascoltati, delle vere perle.
Un album favoloso, una band fantastica. Ricordiamoli per quello. “Taurus”? Ok gli archi e la dolcezza melensa della chitarra acustica, ma non è neanche lontanamente un brano di punta dell’album. Né della loro discografia (ascoltatevi l’album Twelve Dreams of Dr Sardonicous e poi ne riparliamo…).
Ma se vogliamo continuare a sostenere che “Stairway to Heaven” è solo il frutto di aver inanellato 3 o 4 accordi simili/uguali di chitarra acustica all’inizio (su una canzone che dura ben 8.02 minuti e non certo di solo arpeggio), beh, allora avanti così, faremo causa per tutto e il contrario di tutto.
Già che siamo a giocare con queste cose vi do un altro spunto divertente: “You Know My Name”, canzone colonna sonora dei film di 007 cantata da Chris Cornell ma opera di David Arnold per le musiche. Ora ascoltate l’arrangiamento d’archi di “Rupert’s Travel” dei GUN (1968).
Si fa per divertirsi eh… anzi giocate anche voi se volete…
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