L’attuale periodo americano non è dei più floridi e l’intero mondo occidentale se n’è accorto, pagandone anche pesantemente lo scotto. Tra le mille proteste, Occupy Wall Street su tutte, di artisti e movimentatori sociali, gli USA vivono quotidianamente un clima di crisi, che è ben poco distante da quelli trattati nei libri di storia, dove tutto sembra però molto più mitologico. In questa baraonda Todd Snider certo non poteva restare zitto.
Classe 1966, nato a Portland, Snider è uno dei cantautori più discussi della scena moderna americana, sull’onda di una carrirera che definire altalenante è eufemistico, capace di picchi di rara bellezza compositiva, ma anche di altrettanta boria e scontatezza. Torna però sulle scene con un nuovo disco “Agnostic Hymns & Stoner Fables” che, a detta dello stesso artista, è un disco scarno e poco accomodante anche per lui. Prodotto da Eric McConnell racconta i dilemmi di un animo incerto, diviso tra le noie del presente e i guai del futuro, mentre evita le botte di qualcuno che perennemente lo insegue per dargliele di santa ragione.
Vivere la crisi è ormai pane quotidiano per tutti, e Snider ha deciso di raccontarlo, come sempre, in chiave blues – folk.Tracklist:
01 – In the Beginning
02 – New York Banker
03 – West Nashville Grand Ballroom Gown
04 – Precious Little Miracles
05 – The Very Last Time
06 – In Between Jobs
07 – Brenda
08 – Too Soon to Tell
09 – Digger Dave’s Crazy Woman Blues
10 – Big Finish
Riflessioni americane: Todd Snider
L'attuale periodo americano non è dei più floridi e l'intero mondo occidentale se n'è accorto, pagandone anche pesantemente lo scotto. Tra le mille proteste, Occupy Wall Street su tutte, di artisti e movimentatori sociali, gli USA vivono quotidianamente un clima di crisi, che è ben poco distante da quelli trattati
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