Dopo la sospensione del divieto di vendita del 27 giugno scorso era oramai plausibile una risoluzione con un accordo tra le parti tra Roger Waters e i legali di Emilio Isgrò per l’accusa di plagio scaturita dall’artwork di copertina del disco. O addirittura la caduta delle accuse, anche dopo l’intervento del critico Vittorio Sgarbi con una relazione in cui smontava il presunto plagio.
Invece, il Tribunale di Milano ribalta le previsioni e vieta la vendita del disco confermando la decisione iniziale del giudice Silvia Giani, accogliendo così la tesi secondo cui tra la grafica di Is This The Life We Really Want e le Cancellature di Isgrò ci sarebbe ben più che una semplice somiglianza.
Bloccata quindi la diffusione del disco fisico (da chiarire la fine delle copie già presenti nei negozi), mentre rimarrà attiva la vendita online dei formati digitali. Sony avrà ovviamente la possibilità di fare ricorso e ci sembra probabile che lo farà.
Secondo il giudice civile, l’artwork “ha ripreso pedissequamente la forma espressiva personale dell’artista (Isgrò)” e ciò sarebbe avvalorato “dalla comune percezione da parte dei critici musicali e dei critici dell’arte, che hanno immediatamente associato la copertina dell’opera discografica in oggetto all’artista Emilio Isgrò“.
Inoltre, il giudice ha stabilito quanto segue:
“
- penale di 100 euro per ogni violazione della sentenza
- pubblicazione dell’ordinanza a caratteri doppi del normale su due testate nazionali (Corriere della Sera e Repubblica) cartacee e online
- pagamento delle spese processuali a carico della casa discografica
“
Secondo il critico d’arte Sgarbi la decisione è totalmente sbagliata e ipotizza che “Isgrò stia approfittando della popolarità di Waters, querelandolo, per rinverdire la sua, evidentemente un po’ in calo. […] È come se gli eredi di Leonardo avessero dovuto querelare Duchamp per la Gioconda coi Baffi“.
E adesso? Ricorso in appello, tentativo di accordo economico o addirittura una nuova copertina?
Aggiornamento: Sony ha rilasciato un comunicato in cui ha dichiarato quanto segue.
Sony Music Entertainment Italy S.p.A. ha preso atto del contenuto dell’ordinanza emessa il 24 luglio 2017 dal Tribunale di Milano, sezione specializzata in materia di impresa, ed alla stessa ha dato e darà esecuzione. Tuttavia, Sony Music non condivide nel merito la decisione cui è giunto il Giudice designato ed ha quindi già dato incarico ai propri legali di proporre reclamo avverso tale provvedimento nei termini di legge.
Sony Music confida che in sede di reclamo il provvedimento possa essere revocato dal Tribunale in composizione collegiale.
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