Jazz italiano ma non soltanto: ci saranno anche nomi internazionali nella rassegna romana Boogie Jazz Season, la cui prima edizione è partita da qualche giorno.
Ospitato dal Boogie Club, un locale nelle immediate vicinanze del centro storico della capitale, il festival è curato dal manager e sassofonista Gabriele Buonasorte, ben assistito dalla passione e dall’intraprendenza del proprietario Marco Dal Fabbro.
Proprio Buonasorte è stato protagonista della serata inaugurale dello scorso 8 febbraio, all’interno della quale ha presentato il suo album “Forward” accompagnato per l’occasione dal suo storico quartetto.
C’è un altro sax al centro del prossimo appuntamento della rassegna, quello di Francesco Bearzatti (che tra l’altro a Roma gioca in casa), nominato “Miglior musicista europeo 2011” dall’Académie du Jazz Francais.
Bearzatti porterà sul palco del Boogie il suo progetto in un quintetto nominato Roman Promenade, composto da alcuni tra i musicisti più rappresentativi della scena jazz romana: Enrico Zanisi ai synth, Gigi Masciari alla chitarra, Luca Bulgarelli al basso e Alessandro Marzi alla batteria.
I cinque artisti suoneranno un repertorio prevalentemente incentrato su brani scritti dal sassofonista stesso.
L’appuntamento è per venerdì 22 febbraio, e come in tutte le altre occasioni l’inizio del concerto è fissato per le 21:30, con cena a partire dalle 20:00.
Altre 6 date completeranno il festival in altrettanti venerdì tra marzo e maggio. Il primo marzo toccherà al duo composto dalla trombettista Lucia Ianniello e dal pianista Paolo Tombolesi che porteranno un repertorio di brani originali con ampio spazio per momenti di improvvisazione; il 22 arriva il trio di fuoriclasse del jazz italiano con Max Ionata (sax), Dario Deidda (basso) e Lorenzo Tucci (batteria), i quali attingeranno al periodo classico dell’hard bop con qualche interessante arrangiamento di brani pop.
Il 5 aprile sarà la volta del Rosario Giuliani Hammond Trio, nel quale il noto sassofonista è accompagnato da due giovani emergenti del panorama nostrano: Vittorio Solimene all’organo hammond e Francesco Merenda alla batteria; il 12 spazio al progetto GAST di Susanna Stivali, Marcello Allulli e Alessandro Gwis, caratterizzato da una forte componente di sperimentazione elettronica.
Il 10 maggio arriva il sax di Javier Girotto assieme al concittadino Natalio Mangalavite (piano), reduci dalla produzione dell’album “Estándars”, un titolo che fa riferimento tanto allo standard jazzistico quanto all’insieme di canzoni popolari del folklore dell’America Latina.
Il 24 maggio l’ultimo concerto in programma, ancora con il curatore Gabriele Buonasorte che stavolta presenta il progetto “The Taste of Seconde Life” con musicisti eccezionali come Greg Burk (synth), Gabriele Lazzarotti (basso) e John B. Arnold (batteria).
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