Un festival con 14 concerti Jazz gratuiti dal 25 al 31 luglio che anima la Sabina, seguito ad Agosto da Farfa Voice Festival e Sabina Music Summer, viaggia in parallelo al percorso della prestigiosa Summer School che quest’anno offre un corpo docente rinnovato.
La X° edizione del Fara Music Festival è di nuovo l’evento principale dell’estate di Fara in Sabina con concerti di artisti Jazz italiani e internazionali.
La Summer Music School si svolge negli stessi giorni, dal 25 al 31 luglio:
- Dipartimento di chitarra: Jonathan Kreisberg
- Dipartimento di basso e contrabbasso: Dario Deidda
- Dipartimento di piano: Sam Yahel
- Dipartimento di batteria: Roberto Gatto
- Vocal Jazz Lab: Cinzia Spata
Oltre ad essere luogo di concerti, cultura e spettacolo Fara Music è anche location ideale per quegli studenti che vogliono immergere anima e corpo in una settimana di musica. Dal 25 al 31 luglio, infatti, si terranno le master class ed i seminari con un corpo docenti d’eccezione costituito da alcuni dei più grandi musicisti italiani e internazionali. Tra questi ci saranno Jonathan Kreisberg, Roberto Gatto, Sam Yahel, Cinzia Spata, Umberto Fiorentino, Marlon Browden, Josh Ginsburg Ramberto Ciammarughi e Dario Deidda. Abbiamo chiesto proprio a quest’ultimo che tipo di esperienza gli studenti potranno ricevere all’interno della Sabina Summer School.
Parlando del festival Fara Music, quali sono gli imput che cercherai di trasmettere agli studenti nel corso di questa esperienza?
In generale, in queste esperienze cerco sempre di trasmettere agli studenti gli stessi input perché è importante, anzi fondamentale, far trovare la sincerità nel proprio strumento e nella propria musica. Questo non vuol dire che non sia importante concentrarsi sullo studio dei grandi compositori e dei grandi classici, ma soltanto che è necessario trovare se stessi senza l’ansia di doverlo fare per forza. In questo modo riusciamo a trovare quelle note che ci appartengono realmente e che fanno parte della nostra personalità.
Parliamo proprio dello strumento basso elettrico: quale sarà invece la metodologia che utilizzerai durante i seminari della Summer School?
A me piace molto concentrarmi sulla tecnica dello strumento per cui durante le classi affronteremo lo studio delle scale che ci permetteranno di eseguire quelle famose “note” di cui parlavo prima. Questa metodologia, infatti, è quella che preferisco ed è secondo me la via corretta che ci consente di avere le giuste frecce da lanciare al momento opportuno. Partirò da questi concetti per poi passare a delle vere e proprie discussioni sull’improvvisazione che riguardano il basso elettrico quanto il contrabbasso.
Quindi, come verranno impostate le giornate della Sabina Summer School?
Solitamente nel corso della mattinata si fanno lezioni legate allo strumento. Durante questi momenti, per cominciare, faccio suonare i ragazzi, cosa che mi permette di trovare in ognuno gli argomenti da trattare. E’ lo stesso metodo che utilizzo al conservatorio e che secondo me è fondamentale perché in questo modo tutti i ragazzi partecipano alle lezioni anche quando suonano gli altri. Nel pomeriggio, poi, arriva il momento della musica di insieme e a quel punto comincia la vera scommessa che dipende dalla classe e dalla rotazione di studenti. Su questo punto sono malleabile perché bisogna trovare il pezzo che tutti conoscono e lavorare su quello. Chiaramente tutto dipende dal livello degli studenti ed è molto importante metterli a proprio agio e conoscerli senza costringerli a fare delle scelte forzate. In altre parole l’insegnante deve essere al servizio dello studente e può aiutarlo proponendo qualcosa che non deve essere imposto.
La musica d’insieme è uno dei punti di forza di questo tipo di seminari?
La musica d’insieme può essere senza dubbio uno dei punti di forza dell’insegnamento, ma a volte ci può essere la difficoltà di un livello non omogeneo di studenti. Basta un batterista che ha qualche problema e si perde un po’ di tempo in più. Se questo è vero, però, da un altro punto di vista bisogna sempre vedere il bicchiere mezzo pieno e cercare di cogliere gli aspetti positivi. Se un allievo trova uno scoglio, infatti, gli altri studenti devono riuscire a fargli capire cosa vogliono e cosa cercano da lui su quello strumento. Per esempio un pianista deve sapere cosa desidera da un batterista e bisogna imparare anche attraverso la discussione. In altre parole il fatto che ci siano dei musicisti che hanno dei limiti può diventare anche un punto di forza a patto che siamo noi a metterci nella giusta condizione. Non sempre, infatti, si riesce a fare quello che si vuole quando parliamo di musica d’insieme.
Capovolgendo la prima domanda, invece, cosa deve fare uno studente per ricevere più informazioni possibili e per uscire arricchito da questa esperienza?
Lo studente deve avere la capacità di fare sempre un passo indietro e non di cercare soltanto da un maestro: non deve limitarsi al fatto che può ricevere delle informazioni di tecnica musicale da un insegnante, ma deve cercare uno scambio continuo. In altre parole deve essere aperto a tutte le possibilità e non solo a quelle che crede utili a se stesso e al proprio ego.
Parlando della rassegna, il fatto di associare concerti a didattica può essere un punto di forza del Fara Music?
Il fatto di poter vedere i concerti da vicino è senza dubbio un aspetto importante. Sarebbe interessante anche assistere alle prove perché tra l’altro alcuni spettacoli rappresentano un’esclusiva del Fara Music Festival. In ogni caso è sempre importante svolgere questo tipo di attività che senza dubbio costituisce un’arma in più di questo Festival.
Oltre ad essere un luogo importante per la didattica il Fara Music può essere un punto di incontro per giovani talenti dove si possono creare sinergie importanti? Può essere anche un trampolino di lancio?
Indubbiamente un’iniziativa come Fara Music può essere un Festival dove si creano delle vere e proprie sinergie. Questo può dipendere tanto dalle presenze che ci sono e anche dal livello qualitativo. E’ successo comunque che siano nate delle collaborazioni, degli incontri e anche delle amicizie. Se invece parliamo di trampolino di lancio, quello che posso dire è che in questo periodo storico ci sono delle grandi difficoltà a livello mondiale. Tuttavia un grande talento, attraverso Fara Music o Festival di questo tipo, arriverà sicuramente a fare delle cose belle. Mai dire mai, dunque! E sugli incontri non c’è dubbio che possono nascere delle esperienze importanti e belle!
Per maggiori informazioni vi consigliamo di consultare il sito web ufficiale del Fara Music Festival.
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