Alla luce degli ultimi dati, sembra che la piattaforma di streaming musicale di Amazon stia diventando sempre più seguita.
Se parliamo di musica in streaming, inutile dire che Spotify rimane il nome sulla bocca di tutti. Più dei servizi offerti da Google, Apple e ovviamente più di alcuni servizi di maggiore qualità audio ma più di nicchia quali Deezer, Qobuz o Tidal (quest’ultimo ha una parte del catalogo addirittura a 192kHz/24Bit).
Tra questi, c’è un nome uscito nel 2016 che ha subito fatto paura ai concorrenti data la mole di investimenti possibili alle sue spalle, Amazon Music. Pur tuttavia, il servizio streaming di Amazon ha faticato molto all’inizio ad attrarre utenti, proprio perchè era “l’ennesimo sito di streaming musicale”. Ma il colosso di Jeff Bezos in quanto a strategie di marketing non è davvero secondo a nessuno e pian piano, approfittando anche del circuito di utenti Prime sempre più vasto, è riuscito a risalire la china.
Arriviamo quindi ad oggi e agli ultimi dati che sono stati diffusi dal Financial Times: mentre Spotify sembra avere un tasso di crescita (nuovi abbonamenti) del 25%, Amazon Music sta crescendo a un ritmo tre volte superiore, cioé di circa il 70% annuo (il calcolo fa riferimento al 2018).
Secondo gli analisti questa crescita non è dovuta tanto all’ingresso di nuove generazioni di ascoltatori, ma, anzi, ad aver giocato bene le carte proprio con quelle persone che stanno a metà tra le generazioni dei negozi di dischi e quelle amanti delle tecnologie di streaming attuali. A quanto pare solo il 5% degli utenti Spotify ha più di 55 anni, mentre su Amazon il dato sale al 14%.
In generale Amazon è scelta molto di più dagli over 45 rispetto a Spotify, mentre quest’ultima stacca ancora nettamente tutta al concorrenza nella fascia 16-24 anni.
Bisogna considerare le offerte ai suddetti abbonati ai servizi Prime (che sono 100 milioni solo negli Stati Uniti, raggiungendo cifre da capogiro nel resto del mondo) e ai forti sconti per le persone che ascoltano attraverso i dispositivi Echo, proprietari di Amazon.
Insomma, Amazon sfrutta a pieno le sue potenzialità, pur non rincorrendo affatto la corsa dei suoi concorrenti a offrire sempre più feature e opzioni nei servizi streaming e relativo software. Un servizio piuttosto mainstream, in effetti, ma che a quanto pare inizia a godere i frutti del nome che si porta dietro.
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