Si prepara una colonna sonora mozzafiato per la terza stagione dell’attesissima serie tv Stranger Things.
Cosa sarebbero film e serie tv senza una soundtrack adeguata? Lo sanno bene i creatori di Stranger Things, una delle serie più fortunate degli ultimi anni, complice il lato nostalgico del riportarci tutti ai mitici anni ’80.
E proprio da quel decennio arriva la canzone di apertura del nuovo trailer, uno dei più grandi successi dei Mötley Crüe, “Home Sweet Home“.
Si tratta di una, anzi, “della” ballata della band glam metal statunitense, pubblicata nel 1985 nell’album Theatre of Pain, un disco che vide una virata di stile musicale da parte del gruppo che fino ad allora era stato maggiormente legato all’heavy metal tradizionale.
Il disco, tra l’altro, fu un tributo alla memoria di Nicholas “Razzle” Dingley, batterista degli Hanoi Rocks che era morto in un incidente d’auto l’anno precedente, scontro in cui fu coinvolto, e addirittura arrestato con accusa di omicidio colposo (poi caduta), Vince Neil, cantante dei Mötley Crüe.
Proprio “Home Sweet Home” è uno dei brani di successo in cui nei credits compare anche Neil.
Tra l’altro, proprio i Mötley Crüe sono in questi giorni protagonisti sulla stessa piattaforma di streaming Netflix con The Dirt: Mötley Crüe, un film autobiografico tratto dall’omonimo libro che ripercorre la carriera e le vite spesso al limite dei quattro membri della band.
Ma se proprio sul più bello – l’inizio del ritornello – “Home Sweet Home” viene tagliata bruscamente nel trailer, bastano pochi secondi a far ritornare il sorriso, con una versione molto particolare, e come da tradizione di questa serie molto giocata su synth dai suoni eighties, della bellissima “Baba O’Riley” dei mitici The Who.
In questo caso non siamo certo negli anni ’80, si deve tornare indietro al 1971, anno di uscita di Who’s Next, un album che è una delle pietre miliari del rock (non a caso la rivista Rolling Stone lo ha inserito al 28° posto dei migliori 500 album di tutti i tempi). Attenzione però, la data non è a caso, perché coincide con il periodo ipotetico di nascita dei principali protagonisti della serie tv.
Con Who’s Next i The Who si reinventano, cosa che non era affatto facile dopo la mastodontica rock opera uscita nel ’69, Tommy, che sembrava aver segnato il climax della creatività di Pete Townshend e soci.
Ma ecco che alla sua potente chitarra, Townshend affiancò uno strumento del tutto nuovo: il sintetizzatore. Grazie alle infinite possibilità di quest’ultimo, sono nati appunto brani come “Baba O’Riley” e “Won’t Get Fooled Again”, due inni della band, due manifesti generazionali (anche se, per dovuta precisazione, il suono iniziale di Baba O’Riley è frutto di un ingegnoso, o forse in parte casuale, uso di un effetto dell’organo Lowrey).
E se il collegamento con Stranger Things già può trovare dei paralleli con l’uso dei synth (clicca qui per il tutorial su come ottenere i suoni della serie), lo è ancora di più se pensiamo alla tematica della canzone, cioé le problematiche giovanili. Anche i ragazzi protagonisti della serie tv stanno crescendo e uno di loro nello stesso trailer afferma “We’re not kids anymore” (“non siamo più bambini”).
Insomma, due grandi scelte musicali, di cui una riarrangiata in modo assai affascinante.
Inutile dire che è un motivo in più per attendere con trepidazione questa terza stagione di Stranger Things, che ancora una volta ci farà viaggiare ai tempi dei Goonies e di altri mitici film degli anni ’80.
L’appuntamento è per il prossimo 4 luglio.
Ah già, il trailer! Eccolo…
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