Siamo oramai all’inizio dell’attesissima seconda stagione di Stranger Things, una delle più fortunate serie TV degli ultimi anni che ha trovato consenso soprattutto tra gli Xennial, quella generazione che ha vissuto la propria infanzia/adolescenza a cavallo degli anni ’80 e che, a quanto pare dalle prime immagini, sarà ancor più accontentata in questa seconda stagione.
Uno degli aspetti più apprezzati, in maniera unanime, della scorsa stagione è stata la colonna sonora, che ci ha regalato vere e proprie perle.
A partire dalle musiche originali, composte da due ex membri della band elettronica Survive (praticamente solo sintetizzatori), cioé Michael Stein e Kyle Dixon. A partire dalla sigla di apertura, il loro approccio ai synth ha aiutato a entrare facilmente nel mood della serie.
Ispirati ai film del mitico regista John Carpenter e alla band teutonica Tangerine Dream (inclusi nella colonna sonora con la loro “Exit”, brano omonimo dell’album del 1981 e inserito nel sesto episodio), i due musicisti hanno confenzionato una perfetta cornice sonora utilizzando principalmente un sintetizzatore Prophet-6, il tributo di Dave Smith Instruments al mitico Prophet-5 analogico progettato dalla Sequential Circuits nel 1978 ed entrato nei dischi di una lista sconfinata di artisti, dai Police ai Pet Shop Boys, da Phil Collins ai Rush a Peter Gabriel ecc.
Ma nel corso della serie non sono state solamente le musiche di sottofondo a tener banco, perché sono entrate nella narrazione alcune performance grandiose, a partire ad esempio da quella di Peter Gabriel che canta la stupenda “Heroes” di David Bowie. Si tratta di una versione davvero particolare del brano, delicatissima e che si ci immerge nelle atmosfere oscure e misteriose della serie.
Sono molti i brani famosi utilizzati nel corso delle puntate. Non mancano i classici degli anni ’80 (benché qualcosa pescato anche dai ’90, NdR) come “Should I Stay or Should I Go” dei Clash, “Africa” dei Toto e tante altre band pietre miliari di quegli anni: Television, The Smiths, Echo & the Bunnyman, Joy Division, etc…
Ma una delle cose più curiose successe in parallelo è ciò che potremmo definire “l’omaggio degli stessi omaggiati”. Infatti, gli stessi Tangerine Dream, cui gli autori della OST hanno dichiarato apertamente di essersi ispirati, hanno voluto creare una propria versione della sigla di testa, che ovviamente mostra tutta l’esperienza di chi determinati suoni ha contribuito a crearli all’epoca.
Non resta quindi che iniziare a scoprire le sorprese musicali che ci riserva questa season 2. Intanto potete ascoltare in questo video la traccia completa che finora ha accompagnato il trailer della nuova stagione e che già merita moltissimo (e stavolta a noi pare di sentire anche qualche eco degli italianissimi Goblin).
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