Vinile mon amour, ma da oggi anche vinile che bontà! Non è uno spot di una pubblicità degli anni ’80, ma poco ci manca, visto che la famosa fabbrica dei biscotti Oreo ha appena deciso di cavalcare l’onda del ritorno ai giradischi con delle leccornie davvero speciali: biscottini a forma di vinile capaci di suonare!
Eh?!? Si, lo abbiamo pensato anche noi.
L’idea viene dalla Dimensions, agenzia orientale (Hong Kong) che ha contribuito a creare per il marchio dolciario questi biscotti che, se posti su un mini-giradischi apposito, producono musica. Ah si, e poi li potete anche mangiare e dare un senso addirittura alla musica che non vi piace.
In pratica, i biscotti hanno un’incisione a rilievo realizzata a laser e così una puntina può captare le informazioni insite nei solchi (magari non fatelo con le vostre costose puntine, vi preghiamo).
Detto ciò, che a noi il vinile piaccia probabilmente non è un mistero per i Musicoffili che ci seguono quotidianamente. Come del resto ci piace ogni altro formato, nel suo specifico ruolo. Abbiamo ben specificato, molto seriamente, in questo articolo cosa per noi rappresentano le solite schermaglie tra vinile e formati digitali.
In questo momento, mentre scriviamo, non casualmente la nostra puntina viaggia su una bella stampa giapponese di Goats Head Soup degli Stones.
Comunque divertiti da quanto vi abbiamo raccontato, ci chiediamo se l’affare del vinile non sia oramai sfuggito di mano. Se tutto questo fervore che adesso coinvolge industrie di ogni tipo, da chi fa custodie per smartphone a oggetti per la casa, finanche a questi “biscotti suonanti”, non abbia oltrepassato quel limite che anche il più aperto di vedute e incline al capitalismo moderno arrivi a definire con l’epiteto celebrato dai 92 minuti di fantozziana memoria.
Lungi da noi voler essere disfattisti e antipaticamente bacchettoni, ma tra valanghe di edizioni tratte da master di dubbia provenienza, vendute dai negozi alle edicole, e gadget di ogni tipo dal faceto al… facetissimo, inizia a sembrarci chiaro che il tutto stia assumendo una parvenza piuttosto parodistica di un mondo che invece fa del buon ascolto e dei più alti valori della conservazione della cultura musicale (materiale e intellettuale) il suo fiore all’occhiello.
Ognuno elabori il suo pensiero, in ogni caso da oggi la musica la potrete gustare… anche letteralmente!
p.s. a gonfiare la vela dell’esagerazione ci si sta mettendo anche un certo manipolo di persone che pensa al ritorno della musicassetta. Se non altro, potrebbe risollevare il mercato delle penne a sfera…
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