Come far convivere al meglio possibile le tracce vocali e le chitarre nel missaggio audio dei nostri brani?
La questione non è affatto banale, visto che voci e chitarre devono convivere entrambe in un range di frequenze medie che tende a sovrapporsi e che spesso non è neanche così tanto “largo” per lavorare senza sgomitare.
Insomma, non si deve eccedere né dall’una né dall’altra parte, bisogna cercare un equilibrio affinché le chitarre, soprattutto se distorte, non mangino frequenze alle voci e viceversa.
Riprendiamo quindi il brano dei Papa Roach che già abbiamo utilizzato nella scorsa puntata dedicata all’equalizzazione delle chitarre e aggiungiamo a queste ultime le tracce vocali. Consideriamo, inoltre, che il mix è molto americano, quindi con la voce molto inserita nel mix, piuttosto “indietro”, rispetto alle usanze soprattutto italiane.
Per la serie “la vecchia scuola vince sempre” (almeno secondo me) è bene comunque che tutto sia in equilibrio e che ogni strumento giochi sulle frequenze audio che gli competono. Questo non solo per quanto riguarda ciò che ascoltiamo e impariamo oggi, ma a partire dal singolo suono di cassa di batteria.
Quindi, occhio ai vostri mix, gli strumenti devono suonare insieme e ben amalgamati, ma il loro suono deve essere comunque singolarmente abbastanza netto e ben definito. Lo dico perché, come vedremo, questo mix sarà invece una bella prova, in quanto costruito dai produttori in modo che fosse di particolare impatto (attinente al genere musicale), il che significa però avere delle belle gatte da pelare.
Vediamo perché…
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