Siamo arrivati al momento cruciale, quello della scelta del nostro sequencer, che ci accompagnerà nei diversi processi di produzione del nostro lavoro.
Vedremo una panoramica dei più utilizzati in maniera chiara e rapida, Steinberg Cubase, Avid Pro Tools ed Apple Logic, e parleremo delle principali differenze fra questi software poichè sono quelli che, in ogni caso, mi sento di consigliare essendo i più diffusi e quindi da trovare e provare un pò dappertutto. Come prima cosa partiamo dal presupposto e dalla consapevolezza del fatto che ogni sequencer è uno strumento che deve permetterci di svolgere il nostro lavoro nella maniera più semplice e comoda.
È evidente da questa frase che la scelta del software è del tutto personale. Tutti i software garantiscono ormai quello standard qualitativo che ci consente di scegliere solo ed esclusivamente in base alle nostre esigenze. Analizziamo i software nel loro feeling con le diverse fasi di produzione.
COMPOSIZIONE, ARRANGIAMENTO, PRE-PRODUZIONE
Pro Tools: il software più diffuso al momento è decisamente un passo indietro ai suoi concorrenti in questa fase. Risulta abbastanza macchinoso nella gestione del midi sia a livello di scrittura che a livello di gestione dei plugin. Sicuramente non adatto a chi fa un grande uso del midi per scrivere/arrangiare i propri brani con strumenti che non si hanno a disposizione.
Cubase: in continua evoluzione è da sempre il “vincitore” di questa categoria. La gestione del midi è stata sempre un punto di forza per Steinberg, che ha sviluppato e migliorato versione dopo versione sia l’aspetto VST (il protocollo che utilizza Cubase per gestire i plugins) sia l’aspetto di writing ed editing midi. Un’interfaccia più che user-friendly e dei comandi estremamente comodi sono eccezionali per chi fa un grande uso di midi. Nell’ultima versione (Cubase 7), è stato tutto rivoluzionato con l’introduzione della Chord Track, una nuova traccia che permette di scrivere misura per misura gli accordi del brano, potendo far suonare direttamente al sequencer le parti di uno strumento che magari non conosciamo oppure potendo “battere”, ad esempio, solo la ritmica di una parte di organo.
Anche il Multi-Layer dei VST è gestito in maniera impeccabile ed estremamente personalizzabile. Uno fra tutti ad utilizzarlo in questa fase è Hans Zimmer, immenso compositore dei nostri giorni.
Logic: sa il fatto suo. Se la gioca alla grande con Cubase in questa fase. A livello di editing midi siamo sulla stessa lunghezza d’onda di Cubase, per quel che riguarda i comandi principali e rapidi. A livello di plugin siamo, anche qui, in sostanziale parità: quello che fa pendere un po’ più verso Logic in questa fase è la presenza di numerosi Instruments e Audio Loops già nativamente.
Il software di casa Apple ci mette in condizione di avere praticamente qualsiasi strumento (di incredibile realtà) a disposizione non appena finiamo di installarlo, così come degli Audio Loops, campioni (di drum kit, bass, gtr, percussion, horns e qualsiasi altro strumento) che si adattano al tempo della canzone. Anche Cubase ha un Media Bay dove sono presenti Loops ma non sono così tanti come quelli di Logic e non hanno la stessa efficacia plug&play. Acquistando VST e Loops saremo sullo stesso livello anche con Cubase ma, indubbiamente, il fatto di avere tutto già pronto una volta installato il programma è una grande comodità.
RECORDING, EDITING
Pro Tools: nella fase di registrazione Pro Tools è il colosso da battere. Stabilità dei driver che assicura di lavorare e registrare senza avere problemi. Sviluppata bene anche la parte ed i comandi/funzioni relativi all’editing che risulta rapido e diretto. Nulla da dire. In questa fase è lui il nemico da abbattere per gli altri competitor.
Cubase: segue a ruota Pro Tools. Incredibilmente cresciuto nelle ultime release (in particolare 6/6.5/7) Cubase offre una gestione compatta ed user-friendly per i comandi di rec on/off, monitoring in tempo reale. Per quanto riguarda l’editing forse inizia a dare del filo da torcere a Pro Tools: la stabilità è assicurata ma soprattutto abbiamo a disposizione dei comandi ultrafast per fade in/out/cross, volume dei singoli segmenti di traccia, ripetizione, allineamento griglia, quantizzazione. In particolare quest’ultima voce è stata completamente rivoluzionata nella versione 6.5/7 (scavalcando, secondo me, l’analoga funzione di Pro Tools “Beat Detective”): possiamo per esempio quantizzare un multitracciato di batteria in pochi minuti. Nel 70% dei lavori in cui ho utilizzato questa funzione è stata in grado di quantizzare la batteria al primo colpo senza errori.
Le correzioni sono, poi, estremamente rapide e ci permettono di lavorare velocemente sulle tracce del nostro musicista “poco svizzero”… Altra funzione incredibile è per esempio quella di poter ricavare note midi da una traccia audio. Non serve più, in questo modo, ad esempio, triggerare la batteria in recording. Si fa direttamente in editing e questa, beh si, è una svolta.
Logic: mi sembra macchinoso in recording per i controlli di monitoring e di traccia. In editing mancano funzioni rapide ed essenziali per chi fa questo lavoro o quantomeno vuole farlo in fretta. Fade e volume dei segmenti di traccia, ad esempio, in Cubase sono raggiungibili in un click, qui con almeno 3. In sostanza non è il massimo per questa parte del lavoro. Non a caso Logic è utilizzato principalmente per la prima parte della stesura musicale suddetta.
MIXING, MASTERING
Pro Tools/Cubase: qui siamo sullo stesso piano. Facilità di lavorare con fader, plugin ai massimi livelli. Non riscontro particolari differenze nei due software. Da segnalare però che in Pro Tools sono gestiti meglio i gruppi (bus), più veloci da settare, configurare, richiamare e disabilitare. In Cubase, nell’ultima versione (7), è stato però ridisegnato il Mixer. Questo, per esempio, ha introdotto un channel strip su ogni canale.
Credo che questa novità sia importante per quei ritocchi di EQ/COMP on-the-way su strumenti/parti che andranno giù nel mix e quindi risulta estremamente comodo poterli eseguire direttamente dal mixer, senza aprire plugin. Un “+” per Pro Tools, anche se potrebbe sembrare banale, è il fatto di avere i canali del mixer interamente colorati del colore scelto: è più veloce individuare gruppi e tracce che evidenziamo.
Logic: resta un pò indietro anche in questa fase rispetto ai due colleghi di casa Avid e Steinberg. Non offre, in termini di velocità e praticità, parecchie funzioni che lo collocano, senza dubbio all’ultimo posto fra i 3.
CONCLUSIONI GENERALI
Pro Tools: ottima scelta grazie alla sua professionalità e al fatto, non poco rilevante, di trovarlo in praticamente qualsiasi studio di registrazione del mondo. In questo modo ad esempio trasferire un progetto di pre-produzione in un altro studio sarebbe più semplice (in alternativa bisognerebbe esportare con determinati parametri ed attenzioni per fare un porting corretto).
Sfatiamo però il mito della stabilità clamorosa di Pro Tools. Pro Tools è si incredibilmente stabile, ma è con le sue schede dedicate che diventa quasi imbattibile. Da qualche anno Avid ha aperto il proprio software ad hardware non propietari ed infatti, inevitabilmente, sono iniziati a sorgere problemi di stabilità di vario genere (i forum dedicati ne sono pieni).
È per questo motivo che non consiglierei Pro Tools a chi non ha intenzione di acquistare un hardware proprietario, per quanto comunque resti un software di primo livello e affidabile. Altro punto importante, Pro Tools ha sempre rivolto l’occhio maggiormente agli utenti OSX ed infatti su Windows, anche con hardware dedicato, non offre le stesse incredibili prestazioni.
Cubase: è la scelta nel mio studio. Nelle ultime versioni è diventato sempre più stabile ed affidabile: io, personalmente, non ho mai avuto problemi (su una DAW di alto livello con Windows 7 adeguatamente ottimizzato) anche sotto alti livelli di stress. Colleghi che lo utilizzano su OSX confermano la mia idea. Che dire, Cubase mi sembra più completo e “affettuoso” in tutte le fasi di produzione ed è per questo che mi sento di consigliarlo soprattutto a chi si avvicina a questo mondo data la sua importante vena user-friendly.
Logic: probabilmente il migliore in fase di composizione/arrangiamento viste le funzioni descritte precedentemente. È poi sviluppato direttamente da Apple quindi supporto e stabilità sono chiaramente ai massimi livelli su OSX (non esiste per Windows).
Infine, un altro elemento importante: avere un software originale garantisce tantissima stabilità in più. Se siete studenti/insegnanti, fra l’altro, potete acquistare le versioni “educational” (complete al 100% come le “normali” ma dedicate appunto a studenti/insegnanti) dei suddetti Sequencer ad un prezzo decisamente accessibile.
Dunque cosa aspettate? Scegliete il vostro preferito! Alla prossima!
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