Spesso sento o leggo di un tipo di casse monitor da studio o un altro come se qualcuno avesse trovato la panacea per l’ascolto nello studio personale e mi torna in mente un detto inglese, “music is not in the piano”; per studio personale mi riferisco a quello che ogni musicista si costruisce (o forse meglio dire “ritaglia”) in una stanza, nel box, nella dependance o in un’ala del suo… castello!In realtà, come per qualsiasi altro elemento inserito in un sistema acustico, il monitor deve confrontarsi con le peculiarità dell’ambiente, spesso non considerate in modo corretto e/o con la debita importanza, perché se un locale presenta troppi problemi ci sono due alternative: fare delle modifiche sostanziali e costose o… cambiare locale! Premessa fondamentale: parleremo di trattamento acustico non di isolamento che è ben altro argomento… siamo tutti coscienti quanti problemi dia un muro di foratini, particolarmente con i coinquilini, rispetto ad un muro di mattoni pieni o di materiali diversi sovrapposti o di tufo; quest’ultimo è ottimale anche per il trattamento grazie alla forma particolare ed irregolare dei mattoni, anche se una parete grezza con questo materiale non riscuote certo successo fra gli esteti.Riprendiamo il nostro discorso: dato che lo studio personale deve spesso fare i conti con budget limitati, meglio se “a costo zero“, è bene scegliere la stanza prendendo subito in giusta considerazione quanto e come l’ambiente prescelto suoni, come asseriva negli anni ’50 Amar Gopal Bose.
Iniziamo considerando il punto più importante, ossia i cosiddetti modi di risonanza di un ambiente, in parole povere le frequenze che, in base alle dimensioni e alla forma geometrica della stanza, risuonano in essa comportandosi come onde stazionarie. Infatti ogni stanza, indipendentemente dalla forma geometrica, è caratterizzata da effetti di risonanza ed in particolare con stanze piccole non si possono trascurare i modi perché creano forti perturbazioni dell’energia sonora in particolare alle frequenze inferiori.
Due premesse: il calcolo delle onde stazionarie è ovviamente semplificato nelle stanze rettangolari e la forma cubica è la peggiore perché le frequenze di risonanza coincidono, causando forti irregolarità spaziali del livello di pressione sonora, che generano una “colorazione” sgradevole della musica e anche delle voci più profonde.I modi di risonanza sono di tre tipi diversi:
- assiali, che si generano fra due superfici parallele (quindi una stanza ha tre modi assiali primari dovuti a larghezza, altezza e profondità);
- tangenziali, dati dalle riflessione su quattro pareti;
- obliqui, dati dall riflessione sulle sei pareti.
A causa del percorso che fanno, i modi tangenziali ed obliqui perdono energia acustica, mentre quelli assiali possono creare perturbazioni più significative all’ascolto. I modi assiali a loro volta si definiscono primari, ossia quelli diretti dalle pareti, secondari (frequenza doppia del modo primario), terziari (frequenza tripla) e così via. L’ampiezza diminuisce all’aumentare della frequenza pertanto per i nostri scopi è utile considerare fino ai 400Hz, secondo alcuni testi anche solo i 250Hz. La formula semplice per il calcolo delle frequenze primarie è:x = (343,8/2)*(1/Lx)dove x è la frequenza primaria da individuare, 343,8 è la velocità del suono in metri al secondo con temperatura di 20°C, Lx è la lunghezza in metri della parete che stiamo considerando. Ovviamente per il modo secondario diventax = [(343,8/2)*(1/Lx)]*2 per il modo terziariox = [(343,8/2)*(1/Lx)]*3e così via varia il moltiplicatore finale per gli altri modi.In termini musicali: una stanza di 4,172m ha un modo primario della stessa lunghezza del Mi del basso (41,2Hz con la @ 440Hz), il modo secondario è identico al Mi basso della chitarra (82,41Hz con la @ 440Hz), mentre una dimensione (generalmente l’altezza) di 3,12m ha il modo primario @ 55Hz ed il secondario @ 110Hz (toh, due La!) e queste sono misure frequenti nelle nostre stanze!
Per quanti volessero approfondire ed entrare nel dettaglio del calcolo di tutti i modi, potete trovare una formula più completa a questo link. Concludo questa prima parte con un buon sconsiglio: evitate stanze cubiche, a base quadrata o tonda o che abbiano misure in diretta proporzione fra di loro, se trovate una stanza le cui misure siano in rapporto 1:1,3:1,7 avete trovato una stanza ottimale per utilizzo musicale, anche per il semplice ascolto!
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