Comprimere solo dove ci serve
Come dico sempre, se possibile io preferisco sempre mixare senza compressioni sul mix bus, pur tuttavia non mi dispiace affatto applicare un tipo di compressione in parallelo molto selettiva, come ad esempio esclusivamente sul mid range.
Quando parliamo di questa gamma di frequenze indichiamo ciò che è compreso tra i 500/600 Hz fino al massimo ai 5000/6000 Hz.
L’obiettivo è quello di avere un ascolto finale il più aperto possibile (quindi paradossalmente meno – malamente – compresso) e guadagnare anche qualcosa di volume, ovviamente nei limiti della decenza.
Two is megl che one
Attenzione, visto che oggi si parla di voci ci tengo a dire che questo non va a sostituire la più tipica compressione sulla voce (come può essere quella ottenuta sin dagli anni ’60 con lo storico UA 1176 per capirci), bensì si aggiunge ad essa, difatti la andremo ad utilizzare nel gruppo di tutte le voci.
L’uso di questo tool va a “fermare” la dinamica (qui in senso positivo), evitando ad esempio ciò che può darci fastidio sulle alte frequenze, come ad es. le sibilanti, senza però toccare la parte bassa (200/300 Hz), che preferisco avere un po’ più libera.
In pratica, laddove abbiamo la “presenza” della voce, cioé di solito nei 2 o 3 kHz, otteniamo un suono più fermo e controllato.
Bando alle ciance, cliccate sul player video e iniziamo!
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