Per chi è ancora alle prime armi nell’home recording, il de-esser è un plug-in utilizzato per correggere e quindi limitare o attenuare quelle frequenze influenzate dalla sibilanti della S della voce, ma anche generate da alcuni effetti o dai piatti della batteria, ad esempio.
Si tratta, infatti, generalmente di quella fascia di frequenze residenti tra 4000 e 7000 Hz. Il plug-in individua queste frequenze attraverso il controllo di Threshold e Ratio come accade per l’utilizzo di un compressore.
Individuate queste frequenze, vengono attenuate di alcuni db in base a quanto viene deciso di volta in volta da chi mixa. È bene ricordare che tali frequenze possono avere diverse origini, anche vocalmente parlando, e che possono essere generate ed enfatizzate anche dai diversi tipi di microfoni, per cui diventa necessario gestirle al meglio possibile nelle fasi di mix per evitare di creare enfatizzazioni generali fastidiose sul master.
Il Weiss Deess deriva dallo stesso algoritmo contenuto all’interno del DS1-Mk3 che abbiamo già recensito in due tutorials sempre sul mio canale YouTube e che vi invito a riguardare.
Averlo come plug-in separato è utile per poterlo impiegare su diverse tracce di voce senza necessariamente aprire il DS1 interamente e quindi alleggerire anche il carico CPU.
Proprio il Deess è in grado lavorare anche in low latency tracking e quindi possibile utilizzarlo in fase di recording visto che il DS1 non ha questa possibilità, anche se preferisco utilizzarlo programmando le varie fasi in cui accentuare o meno il suo intervento.
Quello che ho sempre notato nei de-esser standard di altre case, come ad esempio il DS di Fabfilter, è un’influenza importante anche quando non vengono coinvolte le correzioni sulle sibilanti. Infatti, utilizzarlo su tutta la traccia di voce, ad esempio, scurisce anche alcune caratteristiche del timbro che risiedono nella stessa parte di frequenze, come appunto anche le z, le x, le t e tutto ciò che coinvolge i fonemi che usano l’arcata dentaria.
Nei miei lavori sono molto attento a questo aspetto e correggo ogni singola S manualmente attraverso l’uso di Melodyne o con un trim gain manuale. Lavoro lungo e tedioso ma che ripaga le mie esigenze, ma nel caso in cui non è possibile applicare questa tecnica è bene scegliere il miglior sistema di de-essing possibile.
Weiss Deess agisce di default da 2kHz fino a 20kHz. Il riconoscimento RMS è collegato al picco, mentre il lookhead preview è fissato a 20microsecondi, nel DS1 è invece variabile.
Analizziamo l’interfaccia inserendo la traccia audio notiamo subito che abbiamo a disposizione 2 bande di intervento, e che la forma d’onda si ingrossa quando viene intercettata la sibilante: questo indica la riduzione in gain applicata, quindi più grande è l’onda più riduzione viene applicata. A destra, infatti, vediamo i meters che indicano esattamente la quantità di riduzione gain.
Il livello di output è invece controllato dal fader sulla stessa sezione. Nella sezione sinistra invece troviamo l’input gain, ed il pulsante per il pannello laterale.
Nella versione Stereo le due bande di intervento lavorano su Low Band e High Band, mentre in modalità Mid/Side le due bande controllano appunto una il Mid e l’altra il Side per un controllo totale della sibilante come nessun plug-in riesce a fare. Possiamo infatti controllare le sibilanti degli overhead della batteria sul Side piuttosto che sul Mid.
Le frequenze possono essere aggiustate anche manualmente dal display, cosa molto comoda, come anche i parametri di thresold e gain. Per accedere a queste funzioni ed al loro controllo è necessario muoversi nel pannello laterale delle opzioni. Il plug-in funziona anche in modalità sidechain.
Il controllo Parallelo è situato all’interno del pannello laterale. Nel nostro esempio lo sto utilizzando sulla voce di Vincenzo Incenzo che ha una particolare risonanza sulle S e soprattutto in un brano in cui canta in spagnolo e quindi l’uso delle s è ancora più presente rispetto alla lingua italiana.
Mi capita spesso anche di controllare le sibilanti generate da alcuni effetti di chorus, o flanger, come anche alcuni sintetizzatori, o agire più pesantemente sugli effetti di riverbero e delay applicati ad una voce e che quindi incrementano nel mix totale la presenza delle sibilanti.
L’uso del de-esser come vediamo è molto importante su diverse sorgenti, e non limitato soltanto alla voce, il mio consiglio è di non applicarlo interamente su tutta la traccia di voce, viceversa è utile su tutta la traccia di charleston o di crash ad esempio.
Impariamo a governarlo al meglio e i nostri mix saranno più puliti e meno fastidiosi.
Un appunto a margine è invece relativo ai loops o alle tracce mp3 che normalmente possiedono un effetto di flanging fastidioso dato proprio dalla conversione in questo formato, o dall’applicazione di alcuni effetti di stereo enhancing, o distorsione armonica nel mastering. In questo caso il Deess applicato in modalità M/S aiuta la correzione.
Spero vi sia stato utile, condividete il video, non dimenticate di iscrivervi al mio canale YouTube e di seguirmi su queste pagine per aggiornamenti settimanali sull’audio recording e lezioni gratis.
Aggiungi Commento