“To give you great affordable tools so you can make great music” questo è la filosofia alla base dei Vanguard Audio Labs.
Sebbene Vanguard Audio Labs sia una creativa impresa recente, il team vanta oltre un secolo di esperienza complessiva nell’industria musicale, infatti in passato i membri del team hanno creato microfoni e monitor da studio usati da artisti, fonici e produttori di fama mondiale (tra cui Robert Plant, Herbie Hancock, Taylor Swift, Randy Bachman, Buddy Miller, Nathan Chapman, Ray Kennedy, Lady Antebellum, ecc).
Loro affermano di ritenersi fortunati nel fare ciò che amano, ossia progettare e costruire grandi strumenti di registrazione ma con ottimi prezzi, perché ogni membro del team è fonico, musicista, produttore e amante dei dispositivi audio.
La fondazione di Vanguard Audio Labs deriva dal fatto che all’inizio delle loro carriere erano frustrati per non potersi permettere i migliori microfoni per registrazione, quindi il loro fine è di consentire a molte persone di fare musica e dar vita alla musica con prodotti superbi senza azzerare il conto bancario.
Adesso il compito più gravoso spetta al buon Derek Bargaehr visto che nei mesi scorsi sono scomparsi due dei co-fondatori, personaggi di tutto rilievo e autorevolezza nel mondo dell’audio USA quali Glen Heffner e Marty Druckman (il cui team di studio ha vinto 2 Grammy Awards per il suo lavoro di fonia con il Phil Woods Quartet, e molte delle canzoni di Marty sono diventate cover per artisti della Atlantic Records).
Attualmente il catalogo è composto da tre microfoni: il valvolare V13 il fet con capsule variabili V1 lo stereo fet V44S.
Il primo arrivato in Italia (e subito nelle mie mani) è il valvolare V13 che utilizza una doppia capsula in Mylar da 34 millimetri con spessore di soli 3μm per nove polarità diverse di ripresa (selezionabili sull’alimentatore) con assemblaggio e tuning manuale e collocato in una griglia a maglia aperta per un suono naturale con basse riflessioni interne.
Adotta un circuito che abbina le originali proprietà musicali delle capsule Vanguard ed è stato completato con componenti di eccellente qualità e prestazioni superiori selezionate nella produzione mondiale. I componenti critici nel percorso del segnale, inclusa la valvola di produzione europea selezionata manualmente, sono stati trattati criogenicamente.
L’elettronica è completata da un trasformatore estremamente lineare, totalmente schermato a doppia bobina per lo stadio di uscita, che consente di usare cavi lunghi. Per dare un facile accesso del fonico ai controlli, i pulsanti taglia-basso e attenuatore -10dB sono sul retro del microfono.
È in arrivo, invece, il V44, modello stereo fet con due capsule da 34mm. selezionabili indipendentemente per ripresa omni/cardiode/8, nato per eliminare la frustrazione dei fonici derivante dall’approssimazione meccanica nella rotazione delle capsule.
Infatti in Vanguard, dopo aver constatato che spesso i progetti sono fragili e soggetti a operazioni rumorose, rotture e perdite di segnale, hanno progettato un meccanismo di rotazione in acciaio con scatti ogni 15° per la capsula superiore in modo tale da garantire un’operazione affidabile, duratura e riproducibile. Lo splitter incluso contiene un’uscita aggiuntiva della capsula superiore invertita in fase, perfetta per le riprese nelle condizioni più critiche, consentendo la registrazione del “mid” senza ulteriori patch del mixer o del pre.
Dopo sperimentazione e ascolti esaustivi con fonici di livello mondiale per la messa a punto del progetto per centinaia di ore in Vanguard affermano con sicurezza che questo microfono supererà notevolmente le prestazioni di altri microfoni stereo nella sua fascia di prezzo e sarà competitivo con microfoni stereo molto più costosi.
Il modello più interessante per chi sta mettendo su il proprio studio è il kit V1, progettato e costruito in precisione in quantità limitate con standard “no-compromise” e assemblaggio finale e test al 100% in California meridionale.
Infatti questo kit contiene quattro capsule, delle quali tre a diaframma piccolo diametro di 22mm (omni, cardioide e iper), dorato in Mylar da 4μm di spessore, portandolo il più vicino possibile in avanti per impedire il filtraggio a pettine e con carattere sonico diverso per dare maggiore versatilità al kit stesso.
Il V34C Lolli usa la stessa doppia capsula in Mylar da 34 millimetri del V13 ma per tre polarità diverse di ripresa. Questa doppia capsula è inserita nella sella di una sospensione elastica di un telaio retrò ricavato da solide billette in alluminio, con macchine a controllo numerico di precisione aerospaziale. La maglia a rete aperta, gli interni accuratamente curvati e l’accordatura precisa evitano onde stazionarie e permettono una calibrazione “open air”.
La testa V34C Lolli è stata costruita per consentire riprese a 360° una volta montata sul V1, permettendo una rapida regolazione di posizionamento dell’asse Y senza impazzire con l’asta microfonica
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