Alla chiusura della 144a convention di AES possiamo ben dire che è stato un grande successo per l’audio professionale, sia per le problematiche affrontate che per le direzioni tracciate per le nuove realtà sulle quali si sono confrontate diverse eccellenze in campo mondiale.
Lo hanno fatto insieme a coloro che stanno sperimentando nuove strade da percorrere per VR (realtà virtuale) e VA (realtà aumentata)… ma senza perdere di vista quella che chiamiamo la realtà REALE, ossia la capacità di riprendere un segnale con la massima qualità possibile.
Cito fra tutte, la masterclass del workshop 19 condotta da Helmut Wittek della Schoeps insieme a personaggi del calibro di Eddy B Brixen della DPA, Kelly Kay della Josephson, Martin Schneider della Neumann e Hans Riekehof sempre della Schoeps.
Innanzitutto credo necessario il ringraziamento a tutti gli impegnatissimi collaboratori italiani, da Michele Marino Gallina che ha coordinato gli innumerevoli impegni dell’allegra e colorita (e positivamente chiassosa) brigata degli studenti, all’alacre Giacomo De Caterini, affaccendato a recuperare/coordinare tutti i partecipanti ai vari Technical Tour e Alberto Pinto, che oltre a presiedere e coordinare il tutto si è esibito in un’esecuzione (cui non ce l’ho fatta a presenziare perché ero reduce da un’alzataccia e 6 ore di guida solitaria) su un pregiato organo Tamburini… dove nel Decca Tree risaltava il nuovo microfono Multi De Luxe di Teodoro Pizzolante.
In questa edizione ha visto meno affaccendato del solito Umberto Zanghieri, forse solo perché non ho assistito alla sua performance per l’onore e l’onere di mettere a punto l’impianto surround/3D della sala lobby per riprese effettuate con diverse soluzioni incluso l’innovativo Zylia, composto da ben 21 diffusori attivi RCF con 9 TT051A nel ring superiore, 3 TT051A e 7 TT1A all’altezza delle nostre teste e 2 SUB 9004AS, oltre a un impianto compatto EVOX JMIX8 e un JX8 usati per diffondere il segnale dei microfoni/radiomicrofoni degli oratori.
Nelle altre sale l’amplificazione era fornita da impianti Bose con quattro F1 per Arena ¾, quattro impianti L1 model II per le sale Scala 1, 2, 3 e 4 e un ulteriore impianto al primo piano per la sezione Pro Sound Expo.
Inutile dire che le mie giornate sono state dedicate ai seminari relativi ai microfoni (le malattie buone non si perdono mai!) e ne ho seguiti 9, incluso quello con i progettisti già menzionato, molto interessanti. Uno mi ha lasciato un po’ perplesso (e non sono stato il solo… avallato da un tedesco e un francese e un altro italiano) per una scelta artistica sul posizionamento del pianoforte nell’audio immersivo, e due non hanno risposto alle aspettative, perlomeno le mie, date dal titolo altisonante.
Purtroppo i seminari e i tutorial, in particolare giovedì e venerdì, si sono svolti a raffica e con orari coincidenti ed è stato impossibile essere presente ad almeno altri 3 seminari cui tenevo! Ciononostante sono molto soddisfatto di aver partecipato e sono tornato galvanizzato da tutte le nuove informazioni prese nonché dalla bella partecipazione di aziende e importatori al piano inferiore, anche se il tempo è stato veramente tiranno.
La parte commerciale è stata decisamente elevata, con alcuni produttori e diversi importatori che si sono confrontati in modo proficuo con i vari partecipanti e con coloro che hanno assistito solo a questa parte (è decisamente costoso per chi non è membro dell’AES presenziare a seminari, tutorial, ecc.).
Schoeps era presente con uno stand aziendale presidiato da Karin Fléing, Jorg Rader e Helmut Wittek (anche se lui è stato impegnato in diversi workshop), e nel quale era possibile ammirare le intelligenti e originali soluzioni per l’audio immersivo a iniziare dallo spettacolare disco volante per riprese 3D alle configurazioni per doppio e triplo MS e lo splendido V4U che abbiamo avuto modo di mettere a dura prova con chitarre e voci ottenendo sempre risultati eccellenti!
Ma la cosa più intrigante dello stand è stata la possibilità di immergersi in sessioni di ascolto di riprese live con visore Oculus entrando in un 3D a volte inquietante per il grande realismo con uscita dal mondo reale, un po’ inquietante… ma sempre di grande interesse sonico.
Dal lato commerciale segnaliamo il recente passaggio della distribuzione in Italia da TeDeS ad Audio Network Technologies, i cui pezzi da 90, iniziando da Damiano Pinazza, erano spesso intorno allo stand! Altro stand di produttori era quello condiviso da Josephson che presentava i suoi microfoni fra i quali il mitico e immersivo 700 con tre capsule e con uscite discrete e da Dave Hill della Crane Song che presentava le sue interessanti elettroniche.
La MidiWare, che condivideva lo stand con la Microtech Gefell della quale ha annunciato una prestigiosa vendita di 4 KEM 975 alla RAI, ha incrementato il già ricco catalogo di eccellenti aziende del pro audio, presentando la prestigiosa Ultrasone con le sue cuffie di qualità e a bassa emissione magnetica (a breve uno special) e informando dell’avvenuto accordo con IzoTope.
Purtroppo non sono riuscito a ritagliarmi 1 ora per assistere al terzo piano del centro congressi alla presentazione dei monitor Genelec, perché quella del mio amico Alberto Parodi è stata anticipata (ma gli ho promesso che stavolta vado veramente a trovarlo nel suo studio) e la sessione del grande Fabrizio Simoncioni (che devo passare a trovare di nuovo) è iniziata quando ero già sulla strada del ritorno!
Casale Bauer esponeva in teche diversi microfoni DPA e un banner della nuova importazione EAW, che torna a essere distribuita in Italia dopo anni di mancanza di questi diffusori professionali!
Nuova importazione anche per TeDeS con i trasduttori danesi Remic presentati per la prima volta in una fiera italiana, ovviamente affiancati dagli AEA e dai Soyuz, il tutto preamplificato da Sonosax e ascoltato con monitor Dutch & Dutch… ma c’erano anche altre chicche prestigiose presentate dall’azienda di Oscar Roje, coadiuvato dal suo efficiente staff.
Fra le novità della parte espositiva notiamo con piacere i nuovi accessori realizzati come moduli compatti dalla Teknosign e progettati dall’instancabile Claudio Furno, che sicuramente troveranno la loro giusta collocazione nei palchi più importanti, ma anche nei rack degli studi grazie all’intelligente soluzione per montarne 3 in 19″.
Affollatissimo anche lo stand adiacente di Acustica Audio dove Giancarlo Del Sordo e il suo staff hanno dimostrato nel dettaglio tutti i loro raffinati plug-in e un’anteprima di cui scriverò quest’autunno, il Modular Server.
Di fronte c’era il buon Stephan Schertler che, coadiuvato dal mitico Rob Griffin, puntava molto sulla sua conoscenza di audio ed elettronica, nonché sulla simpatia, il suo ottimo italiano e la qualità e versatilità di Arthur.
AudioLink ha puntato su Audio Precision ma senza dimenticare DiGiCo, presentati con la dovuta professionalità e l’utile simpatia da Stefano Cantadori, Federico Bianchi e da statunitensi. Sempre affollato lo stand Audiosales con Senio Corbini e Davide Lanzi in primis a fare da padroni di casa coadiuvati da personaggi del calibro di Luca Giaroli della DirectOut per spiegare i prodotti e con uno splendido frigo dotato di ottima birra artigianale per il relax post-apprendiment.
Non mancavano aziende italiane di nicchia ma prestigiose quali la Contralto Audio con il buon Mario Di Cola che, coadiuvato dal suo staff e, seppure per un solo giorno, dal mio amico Paolo Calza, dissertava di progettazione con il suo solito linguaggio alto, e l’Audiomatica di Firenze che mostrava le più recenti versioni di Clio, Clio Pocket ecc con dimostratori quali Daniele Ponteggia e altri dello stesso livello.
Al solito interessante e accogliente (ottimo caffè!) lo stand di uno degli sponsor Faital PRO, anche se questa azienda è orientata verso la produzione industriale di larga scala e non sappiamo se, magari, abbiamo uno dei loro ottimi altoparlanti in uno dei nostri impianti! Fra l’altro alcuni dei loro ingegneri hanno dato mostra della loro tecnologia con la sessione P6-3 con tema “Simulazione termica FEM di un driver a compressione: confronto numerico sperimentale“
Il buon Valerio di Lella di Music Delivery si è agitato tutto il tempo intorno ai suoi gioiellini distribuiti della Fredenstein, della Bettermaker, della Stam Audio, della Black Lion Audio, della Comel Audio, nonché il pre e i tre nuovi microfoni Braingasm del buon Pizzolante!
Stand compatto ma vivace per GiK acoustic, dove il giovin virgulto Luca Mello Rella si è dato da fare per illustrare al meglio i prodotti… stand compatto ma condiviso elegantemente con Prism Sound.
Altro stand interessante era quello di SMAP, dove si potevano ammirare (gli ascolti in fiera sono sempre relativi) gli splendidi monitor Kii e vedere diverse soluzioni proposte per tutti i maniaci della registrazione spiegate da Francesca Bianco e da Michele Villa.
Nello stand VDM ho apprezzato di nuovo i gioielli esoterici prodotti da Lipinski, PSI, Merging Technology, Gyraf Audio, Nadac, System 24, Quaver Audio e Charteroak, in attesa di una sessione ancor più tranquilla presso la nuova sede di Roma dove il buon Igor Fiorini farà da anfitrione!
Era presente con un proprio stand anche la fiorentina K-array, che oltre a far ascoltare Azimut ha presentato l’array microfonico Capture spiegato nel dettaglio durante uno dei due Audio Application Forum, l’altro era condotto da Claudio Lastrucci della Powersoft, anch’essa azienda fiorentina… insomma siamo in pieno Rinascimento, perlomeno per l’audio.
Interessante l’ascolto, anche se per me era un repetita juvant, dell’impianto e-coustics con il co-progettista Steve Barber (l’altro si chiama David Griesinger!) che l’importatore italiano, Gigi Agostini della I-Tek, ha fatto testare in un ambiente molto silenzioso anche se a pochi km dal centro congressi…
… e spero di non aver dimenticato nessuno!
Non sono mancati incontri eccellenti con personaggi del calibro di Marina Bosi, Lorenzo Tommasini (… che deve passare da me per un caffè!) Salvatore Zocco e Pasquale Minieri, coi quali abbiamo piacevolmente disquisito sulla povertà del primo audio digitale che sembrava averci messo il mondo in mano ma non comprendevamo quanto suonasse male allora e quasi bene ora, né una rapida chiacchierata con Lorenzo Ortolani, ma anche con Alessandro Travaglini, Pierfrancesco Fravolini, Alfio Morelli…
Ah, per non farmi mancare nulla giovedì sera, dopo un rapido saluto a Mauro De Nadai di Lucky Music, mi sono concesso anche il piacere di una cenetta hi-tech con Simone Fagnani, Jurij Ricotti (che non riesco a incontrare a Roma!) e Piero Sturla mentre il grande Silvano Ribera ha signorilmente declinato!
… e ora spero di non aver dimenticato davvero nulla e nessuno!
Aggiungi Commento