Ci sono alcuni classici intramontabili nel mondo dei microfoni e dello studio recording: l’italiana Audio Ribera recupera il meglio del passato e il risultato convince anche i più grandi artisti internazionali.
Dopo la serie di novità presentate la scorsa settimana all’IBC, con questo articolo porto alla vostra attenzione i prodotti italiani di alta qualità realizzati in modo artigianale, con la necessaria attenzione per la scelta dei materiali più performanti e la massima cura nell’assemblaggio, tipica di questo tipo di produzione, ben lontana e diversa da quella industriale, a iniziare dai tempi e dai costi.
Partiamo da un episodio di alcuni anni fa quando, dopo una telefonata ricevuta da Pierpaolo Guerrini, i nostri tre eroi (Silvano Ribera, avvocato prestato all’elettronica audio, Michele Sartor sound engineer a 360°, TV inclusa, e Piero Sturla, ingegnere) armati di speranze ed incoscienza partirono da una cantina della bassa Pavese per portare nello studio di Andrea Bocelli un prototipo di microfono.
Questo gioiello era stato elaborato e assemblato da Silvano che, negli anni di lavoro in Audio International, facendo assistenza sui prodotti Studer e Neumann, aveva acquisito un’esperienza empirica (e irripetibile) su elettroniche e sulle caratteristiche soniche dei microfoni e la conseguente resa timbrico/dinamica degli esemplari storici.
I nostri tre si trovarono catapultati in un contesto di produzione musicale altissimo livello, trovandosi al cospetto, tra gli altri, di Tony Bennet, giunto in Toscana per le ultime sessioni del suo “Duets II“; nel video qui sotto sono presenti i prototipi di R47, poi divenuti R47 MKI e la cosa eclatante è che dopo questa sessione furono commissionati ben 4 microfoni!
La produzione di Silvano si è ora ampliata realizzando un altro modello, un pregiato “clone sonico” del 47 con una capsula di ottima qualità e la possibilità di selezionare due caratteri sonori differenti: Vintage (dal suono più morbido, tipo U47 storico) e Normal (aperto e più definito nella gamma medio-alta).
A distanza di qualche anno, tornati nello “studio Bocelli” (in realtà lo splendido salone di casa sua) fecero delle riprese finalizzate a test A/B con un Telefunken Ela M 251E, proprietà di Humberto Gatica, (in quell’occasione produttore di A.Bocelli insieme a Tony Renis e David Foster).
Gatica lo aveva scelto con la massima attenzione fra quelli sopravvissuti alle ingiurie del tempo e lo aveva utilizzato nella sua lunga carriera di fonico per brani sempreverdi quali USA for Africa e My Heart Will Go On.
Scopo del viaggio era testare il neonato R251 in comparazione diretta con il suo antenato (e ispiratore), ma l’inaspettato risultato fu la richiesta di acquisto da parte di tutti i partecipanti, incluso Andrea che ne ordinò due!
Da quel momento in poi il mito è diventato realtà per molti utilizzatori in tutto il mondo, il cui elenco è a disposizione sul sito Audioribera.
Il motivo principale di tale successo non è tanto nell’aver pedissequamente clonato i mitici u47 (r47 ha un sistema di amplificazione completamente rivisto causa l’irreperibilità della valvola VF14, basata su un doppio triodo) ed Ela M, ma di aver cercato la fedeltà sonica data dall’insieme dei componenti, iniziando con il costruire solide basi (dalla doppia alimentazione, una completamente induttiva e una completamente stabilizzata) per poi passare, citando Silvano, a “un ottimo bilanciamento tra capsula, valvola e trasformatore di uscita, unica condizione possibile per il successo di questo tipo di progetti…”
Insomma un insieme di componenti ideali per ottenere un risultato ben preciso.
Pertanto Silvano ha rivisitato i progetti dei tre storici e introvabili (se non a 4/5 cifre nel prezzo!) U47, C12 ed Ela M (vedi anche gli articoli di Teo Pizzolante e un articolo dei miei amici di Austrian Audio).
Nel vedere il microfono si capisce quanta cura è stata messa in tutti i particolari, a iniziare da quelli minimi come la sospensione elastica realizzata con materiali di prima scelta e senza badare a nessuna economia né puntare al massimo guadagno possibile.
Aprendo il gioiellino si vede la precisione da orologiaio per l’assemblaggio delle piccole schede con l’elettronica e la (ulteriore) sospensione elastica per la valvola… c’è da dire che questo è l’unico componente esclusivamente vintage, ossia ogni valvola è stata selezionata con cura fra decine di NOS sopravvissute della produzione degli anni ’50-’70.
Le capsule custom sono realizzate appositamente da due delle migliori aziende mondiali, statunitense e tedesca, secondo parametri talmente stretti da garantire una così ridotta tolleranza di produzione che quasi non serve eseguire in fase di rodaggio il matching dei microfoni.
Il frutto di tanti sforzi si traduce nel nuovissimo r251 convertibile r12 che, grazie anche al sistema New/Vintage mutuato dall’ammiraglio r47, mette a disposizione 6 microfoni (timbriche differenti più N/V1/V2) in un unico oggetto studiato apposta per le moderne esigenze di flessibilità senza mai rinunciare alla qualità. Sarà disponibile da dicembre 2018.
Per sentire il suono di questo microfono potete scegliere fra diverse produzioni in tutti i generi musicali, partendo dal cliccatissimo video “Perfect Symphony“ di Sheeran con Bocelli per passare alla voce di Elisa, per terminare con il CD di classica contemporanea tonale di Biscione, Cara e Coggiola pubblicato quest’anno e registrato da me con trio di piano (per il Fazioli F228 avevo scelto due Ribera 251 cardioidi con AB divergente, quello per i bassi era angolato leggermente verso in modo diverso), clarinetto e violoncello.
Qui potete ascoltare un brevissimo estratto audio del pianoforte:
Ringrazio Jurij Ricotti per la splendida ospitalità, grande pazienza e bello scambio di opinioni presso il suo JGR Studios.
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