Stavolta i soldini sono tanti e possiamo pensare ad uno studio quantomeno “evoluto”. Per questo esempio cominciamo a considerare un parco microfoni di un certo livello perché il budget ce lo consente e, come già scritto precedentemente, i microfoni sono da considerare come l’investimento più duraturo fra le attrezzature da studio… una delle poche cose che non perde valore ma addirittura potrebbe aumentarlo col tempo.
Quindi mettiamoci a tavolino con la mente fresca ed iniziamo a pensare il nostro set ideale (al solito senza marche e modelli) per la batteria: almeno 5 microfoni per cassa, rullante, 2 tom, 1 timpano.
In questo caso l’estetica dominante accetta di buon grado il suono di microfoni dinamici perché sono quelli tipici di decenni di rock & pop sia nei dischi che nei concerti e ciò consente di limitare la spesa per l’intero set a 1000-1500€!
Photo by Ville Hyvönen – CC BY-SA 2.0
Come avrete notato per la batteria mancano i 2 classici microfoni overhead, ma al solito consiglio per questa utilizzazione i due microfoni selezionati (matched) a condensatore a capsula stretta che saranno poi utilizzati per molte altre riprese (ad iniziare dallo stereo per piano, cori, sezioni di fiati/archi, etc.. ma anche le chitarre, con la classica ripresa al 12° tasto + rosa/ponte ed altre applicazioni); budget 1000/1200€.
A questo punto il nostro parco deve contemplare un condensatore a capsula larga multipolare (vedi questo articolo e seguenti), perché, come dico da sempre, la risposta impulsiva della capsula larga è più clemente verso le piccole imprecisioni pertanto è meglio accettata quantomeno dai cantanti, inoltre la possibilità di fare riprese con caratteristiche diverse può essere veramente utile per adeguare la polarità di ogni singola ripresa all’ambiente.
Considerando giusto un costo intorno ai 1500€, arriviamo ad un parziale intorno ai 4000€, a questo punto inserirei anche un buon microfono a nastro intorno ai 1000€ chiudendo il parco microfoni con una spesa di 5000€.
Ovviamente se sapete che la maggior parte delle vostre registrazioni non riguarda la batteria ma siete orientati verso la musica jazz o la classica, potete dividere in modo diverso il budget fra i vari microfoni, magari concentrando il budget verso 6 microfoni anziché 9, in tutti i casi potete considerare un acquisto di materiale usato e tagliare in questo modo i costi dei singoli microfoni per averne di più con alternative timbriche interessanti per tutti i tipi di riprese che potrebbero capitare… piuttosto che investire in un unico microfono blasonato o due.
A questo punto possiamo considerare di spendere 2000-2500€ per la scheda audio e qualche pre che ci dia un colore diverso, per essere chiari: se abbiamo una scheda con pre lineari, consiglio di scegliere un pre che colora per avere un’interessante alternativa di suono usando gli stessi microfoni.
Personalmente non amo la serie 500 e preferisco piuttosto avere una serie di pre indipendenti e con alimentazione propria, anche perché con questo budget il costo elevato dell’unità principale con l’alimentazione ci darebbe modo di acquistare al massimo un solo modulo!
Al solito la scelta si baserà sul numero di entrate e uscite necessarie: pensando che avremo bisogno di più di 8 ingressi possiamo prendere in considerazione anche una scheda con ingressi linea indipendenti dai microfonici, dove l’uso dei suddetti pre esterni e/o un qualsiasi mixer con uscite dirette ci potrebbe salvare.
Anche su questa fascia di prezzo la scheda audio usata potrebbe essere interessante purché i suoi driver siano aggiornati e non si trovino controindicazioni in rete sulla sua affidabilità; a questi livelli cominciamo a considerare anche l’importanza del word-clock affidabile che serve per integrare altre schede audio e/o periferiche senza rischiare di far decadere la qualità (come dicono molti professionisti “il word clock suona!“).
Su questa fascia di prezzo ci sono due alternative interessanti alla scheda audio: mixer analogico con scheda audio incorporata e mixer digitale.
Per quest’ultimo dispositivo, grazie al crollo dei costi della tecnologia, troviamo sul mercato molte soluzioni accessibilissime e versatili con uscite indipendenti per tutti i canali di ingresso… ma per ora su questa fascia di prezzo la maggior parte delle soluzioni si ferma a 24bit/48kHz che non considero ottimale per la vera produzione di qualità (…evito di rinnovare la polemica, ma ricordo che lo scorso millennio registravamo su bobine brani che erano ascoltati su cassetta) .
Anche in questo caso penso ad un software integrato con il dispositivo di conversione, ma qualora non fosse presente o vorrete usare un altro software, dovete lasciare una parte del budget anche per questa voce della vostra wish-list!
Con questo budget è naturale prendere in considerazione una buona coppia di monitor near-field investendo 1200/1500€; in questa fascia di prezzo c’è l’imbarazzo della scelta pertanto, oltre ad invitarvi a controllare le misure per vedere quali monitor rispondono al concetto di corretto sweet spot verticale rinnovo il consiglio di chiedere una cortesia al vostro negoziante di fiducia e darvi la coppia (…magari anche due!) di monitor per una settimana (beh, almeno 3gg sono necessari per comprendere come suonano) e poter fare una valutazione serena in funzione di brani che conoscete, di vostri lavori recenti e del suono nella vostra regia.
Per le cuffie il budget aumenta decisamente salendo a 120-200€ per la cuffia principale quindi fate una scelta molto accurata, ma non seguite le griffe che danno forti royalties ai testimonial e una qualità discutibile a voi oltre ad una cuffia “secondaria” ma sempre di buona qualità… tanto gli auricolari del cellulare sono sempre a portata di mano, no?
Ovviamente avrete bisogno di una dotazione seria di aste, e suggerisco quelle con le basi pesanti per non rischiare la vita (o la capsula) dei vostri pregiati microfoni e di almeno un paio di leggii magari di legno se non elettronici.
Per l’ascolto dei musicisti pensate ad un amplificatore per cuffia cui collegare le cuffie necessarie per le vostre registrazioni.
Nota importante: la maggior parte degli ampli per cuffia accetta un segnale stereo e più segnali mono dalle mandate aux… ma ciò è accettato nel 99% dei casi in quanto durante le sovraincisioni si chiede piuttosto un mix minus magari arricchito di effetti utili, piuttosto che un mix totale con fronte stereo ed effetti finali. Prevedete anche quattro cuffie per i musicisti, magari non costose perché la loro aspettativa di vita in uno studio che lavora bene è di circa un anno!
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