Questo lo sappiamo perfettamente, da sempre cambiando un cavo per il nostro strumento, per i nostri monitor/casse hi-fi o per i nostri microfoni, abbiamo sentito (in positivo o in negativo) il “carattere” del nuovo cavo, con differenze significative anche senza arrivare a spendere centinaia o migliaia di € al metro!
Eppure il rame è stato uno dei primi metalli usati dall’umanità, con i primi reperti del 9500 a.C. ed affinato già nei tempi antichi, basti pensare che l’ascia di Ötzi aveva la punta di rame puro al 99,7%!
Ma il grande miglioramento qualitativo della produzione industriale è avvenuto solo negli ultimi decenni, perché prima i cavi OFC (oxygen-free copper = rame senza ossigeno) erano dedicati quasi esclusivamente all’hi-fi ed in ambito professionale, dove l’esigenza di stendere km di cavi (sia per i concerti che in teatri, studi, etc…), avrebbero comportato uno sbilanciamento dell’investimento, riducendo le quote per mixer ed altre apparecchiature quantomeno più “visibili”!
Sono disponibili anche cavi OFHC (senza ossigeno ad alta conduttività termica) per un gruppo di leghe di rame ad alta conduttività raffinate elettroliticamente per ridurre il livello di ossigeno allo 0,001% o meno, ma per l’uso nel campo musicale e audio vanno benissimo gli OFC (standard industriali C10200 OF con caratteristiche di conduttività identiche anche al più economico C11000 ETP usato per reti e altro).
In tutto il mondo ci sono molti costruttori i cui reparti ricerca e sviluppo sono da anni attivamente impegnati esclusivamente per migliorare la qualità e la robustezza dei cavi ma senza avere pesanti effetti collaterali sulle nostre finanze! Fra di questi c’è il trio composto da Dieter Klotz, Peter Klotz e Stefan Brenner che dal 1979 dedica a la propria scienza e passione a cercare soluzioni specifiche per i sei tipi di segnali più usati nell’audio:
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- sbilanciati per strumenti (chitarre, bassi elettrici, tastiere, etc…)
- potenza (fra amplificatori ed altoparlanti/casse).
- digitali (esclusivamente fra apparecchi digitali)
- linea sbilanciati (hi-fi, djing, home-theather, dispositivi economici)
- linea bilanciati (mixer, entrate ed uscite di dispositivi professionali, per installazione, etc…)
- microfonici (microfoni e basta!)
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Quelli sbilanciati per strumenti sono stati già descritti ampiamente dai miei colleghi, dedicando la giusta attenzione alle soluzioni Klotz rispetto ai problemi di capacità, tipici delle connessioni sbilanciate ad alta impedenza e con tensioni “medie”, ossia intorno ai 100mV, quindi poco soggette ad interferenze di bassa entità.
Quindi passiamo ai cavi di potenza per i quali il fattore più critico è l’impedenza, infatti nonostante il valore infinitesimale della resistività del rame (0,0167 Ω per mmq/m.), l’impedenza di altoparlanti/casse è decisamente bassa, 4 o 8 Ohm (in alcuni casi il modulo di impedenza scende intorno a 2 Ohm!) e può essere molto influenzata dal cavo, come ben sanno gli appassionati di hi-fi esoterica.
Pur senza arrivare a limiti esoterici o isterici è giustificata le spesa per un buon cavo di potenza in tutti i casi nei quali la distanza fra amplificatore e cassa supera i 10 metri, basti pensare ai line array passivi appesi ad altezze notevoli.
Klotz propone una gamma di soluzioni interessanti che vanno dal “classico” cavo hifi (anche se non è rosso/nero!) a soluzioni più sofisticate con cavi coassiali o schermati, fino alle soluzioni professionali per connettori Speakon® da 2,5mmq o da 4mmq da usare nei concerti o per grandi potenze… ovviamente questi cavi si comprano “a metraggio” in funzione delle esigenze specifiche per qualsiasi impianto.
Un discorso a parte meritano i cavi digitali, in quanto devono essere realizzati applicando un protocollo specifico che stabilisce l’impedenza in 110 Ohm per AES/EBU e in 75 Ohm per S/PDIF, lasciando poco spazio a “giochi” di impedenza o di altre variabili. In questo caso diventano importanti altri fattori quali la schermatura (anche se si tratta di segnali con tensione elevata) e, in particolare per la “posa fissa” guaina esterna non corrodibile e ritardante nella propagazione della fiamma.
I cavi linea sbilanciati portano un segnale di livello elevato (anche oltre 1V sui “picchi”) per dispositivi hi-fi, djing, home-theather, etc… Essendo sbilanciati la criticità riguarda di nuovo la schermatura piuttosto che altri fattori elettrici.
Il catalogo Klotz brilla per la versatilità di connessioni proposte, inclusi molti cavi adattatori fra tutti i tipi di connettori audio, che risolvono situazioni altrimenti imbarazzanti, inclusi molti cavi con i connettori mini-jack da 3,5mm.
Klotz propone diverse soluzioni per i segnali linea bilanciati sia con i classici cavi mono che con soluzioni stereo e multi-polari sia per posa fissa (studi ed installazioni) che per situazioni mobili.
Passando ai cavi per i microfoni (la maggior parte ha impedenza fra i 50 ed i 200 Ohm) l’impedenza perde parte dell’importanza anche se continua a “suonare”, come abbiamo già disquisito in un precedente articolo relativo alla risposta microfono-preamplificatore.
Per questo tipo di cavo di sono due utilizzazioni di gran lunga differenti: in studio generalmente il cavo è collocato con tempi tranquilli e con grande cura, nel “live” i tempi sono spesso ridotti sotto i minimi sindacali sia per motivi organizzativi che meteo, ne consegue che questa ultima utilizzazione sia di gran lunga più impegnativa di quella in studio, ma non c’è una distinzione produttiva perché Klotz garantisce qualità meccaniche elevate in tutti i casi.
Una menzione per uno dei cavi della gamma hi-end, il Klotz Titanium con il quale abbiamo fatto diversi test sia in studio che in simulazione di concerti.
Chiaramente in studio le differenze sono state testate con riascolti con monitor da studio e registrazione di alto livello qualitativo, ma la sorpresa è stata nell’utilizzazione live, dove un microfono più economico del cavo ed uno stage monitor poco più costose del cavo hanno dato immediatamente a tutti i cantanti l’idea di un miglioramento qualitativo di tutta la catena audio.
Nota importante: per questa simulazione il cavo era collegato direttamente al mixer, senza usare nessun sistema di trasporto analogico o digitale!
C’è un’ultima categoria di cavi costruiti da Klotz, che non è menzionata fra le sei iniziali in quanto, per andare incontro ad esigenze particolari, c’è un’interessante gamma di cavi ibridi, ossia quando sotto un’unica guaina sono presenti due o più cavi di tipi diversi, per esempio alimentazione e potenza, alimentazione e rete, alimentazione e segnale (sia analogico che digitale) etc…
Fra le soluzioni disponibili ci sono anche degli avvolgicavo utilissimi per le installazioni mobili.
Chiudiamo menzionando l’home page del sito klotz dove troverete indicazioni esaurienti e precise in funzione dei parametri critici per qualsiasi esigenza tecnica di utilizzazione per la scelta dei cavi pronti e di quelli per cablaggi personalizzati, oltre alle loro soluzioni di distribuzione ed ai singoli componenti.
Per maggiori e più dettagliate informazioni nella nostra lingua di Dante vi invitiamo a consultare il sito del distributore italiano, Backline.
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