La costruzione di microfoni da misura è sempre stata prerogativa di aziende del nord Europa, quali Microtech Gefell e Bruel & Kjaer, o statunitensi, quali Earthworks, che ne fanno un vanto ed un punto di distinzione sulle altre aziende per il prestigio derivante dall’elevata (e indispensabile!) precisione dei trasduttori.
Negli ultimi anni abbiamo visto il proliferare di prodotti a basso costo, spesso con una tolleranza di produzione non proprio “esemplare”, quindi figuratevi il mio stupore nello scoprire che a Labico, a meno di 30′ da casa mia, ne costruiscono di ottimi!
Ed è incredibile scoprirlo da professionisti quali Paolo Calza e Klaus Hausser che, nonostante la grande distanza, ne hanno sentito parlare e hanno acquistato i prodotti ben prima di me!
Innanzitutto a chi e quando serve il microfono da misura?
Premesso che per la misurazione si usano solo microfoni a condensatore omnidirezionali che offrono una ripresa più vicina a quella dell’udito umano, questo microfono è un complemento indispensabile per chiunque lavori dal vivo perché si troverà spesso in situazioni “originali” per le caratteristiche diverse di ogni ambiente, palco, etc… ma può essere utile anche in un locale o in uno studio di registrazione.
In quest’ultimo caso l’analisi ci consente, per esempio, la messa a punto dei monitor della regia o, per quelli che rasentano la pignoleria, il corretto posizionamento di una batteria o degli amplificatori prima di una sessione di registrazione, ma anche in modo critico o creativo, per esempio confrontare l’energia spettrale della ripresa di un microfono rispetto ad un altro.
Torniamo al lavoro dal vivo, dove oltre le varianti degli artisti ci sono anche quelle date dall’acustica dell’ambiente (e come mi diceva Andrea Kors Corsellini, non sempre uno stadio ha meno problemi di un palazzetto dello sport), del palco, perfino delle condizioni climatiche, con la velocità del suono che varia con la temperatura.
Infatti, come ben sanno i professionisti, l’uso iniziale e più ampio di analizzatori di spettro e microfoni da misura consente una corretta messa a punto dell’impianto, cosa che gli dà modo di rendere al massimo delle sue possibilità, vicino alle specifiche tecniche industriali e con minime influenze dalle limitazioni ambientali.
Grazie alle enormi capacità di calcolo degli attuali dispositivi possiamo variare dalla app di analisi spettrale per smartphone fino ai sistemi più accurati su computer e con più microfoni per poter fare delle medie dei diversi punti di ascolto ed ottimizzare il contenuto energetico per la maggior parte degli spettatori.
Insomma faccio ‘sti 40km scarsi e vado a Labico, piccolo comune laziale conosciuto da sempre per la qualità del pane, ed incontro Leonardo Saracini, fondatore di Mellab, e Stefano Simonelli, il socio entrato in azienda nel 2000 con un enorme background nell’audio dal vivo.
Capisco subito che sto in mezzo ad appassionati, persone che dopo 12 ore di lavoro stanno ancora lì a disquisire sui dettagli del prodotto o, come è capitato a me, cercare un fornitore migliore per i “corpi” dei loro microfoni… perché anche gli involucri suonano!
La prerogativa per questi ultimi era una costruzione estremamente raffinata e di qualità, non solo per l’incisione in bassorilievo di marca e modello ma per i materiali robusti cui affidare l’integrità e la durata della capsula, che a sua volta non è certo economica!
Queste scelte hanno un costo elevato, ma Leonardo e Stefano hanno deciso di “recuperare” tagliando i costi della filiera distributiva affidandosi esclusivamente vendita diretta. Infatti i due modelli economici attualmente in produzione costano solo 100€ iva inclusa, mentre il modello top della gamma MYc-3, dotato di anellino colorato per la facile identificazione nel caso di analisi multi-microfoniche, costa solo 200€, prezzi comprensivi dell’elegante e robusto case.
Prezzi legati all’attuale promozione, ma sempre incredibili se si pensa ad una risposta lineare 10Hz-22kHz +/-2dB e che ogni microfono è dotato del file di calibrazione individuale (il file serve per fare le analisi con i sistemi professionali di analisi spettrale considerando anche le minime variazioni nella risposta in frequenza del singolo microfono).
Personalmente mi sono lanciato verso questo acquisto perché il mio mitico Earthworks OM1, che mi aveva dato personalmente David Blackmer, è stato danneggiato da anni di battaglie sul campo e da qualche bacchettata di troppo quando è stato usato in modo “creativo”.
Scendendo di prezzo il TX-3 è dotato di connettore TA4F per essere collegato direttamente ad un trasmettitore con questo ingresso ed avere la massima indipendenza possibile durante la misura, ovviamente in questo caso la sua risposta in frequenza (20H-20kHz +/-2dB) si riduce in funzione della qualità del sistema wireless usato.
CEL-4 è un gioiellino da soli 14g di peso, dotato di un connettore da 3,5mm a 4 poli per un’analisi rapida tramite smartphone o tablet; la risposta in frequenza è 20Hz-20kHz +/-3dB, ma anche lui dotato di file di calibrazione individuale.
Bene che altro dire? Se volete spendere bene altri 10′ potete leggere nella pagina downolads gli scritti di Stefano riguardo la sua filosofia sonica.
Se invece siete interessati all’acquisto, sbrigatevi, l’attenzione della produzione artigianale e la cura nel testare individualmente ogni microfono non consente loro di avere sempre uno stock “importante” a disposizione!
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