Ciao a tutti, sono Alberto Recchia, mi occupo da circa 20 anni di audio nel mondo della musica dal vivo e sono molto onorato di far parte da oggi di questa grande famiglia che è Musicoff!
Vi propongo questo simpatico articolo che scrissi tempo fa su una ipotetica e fantasiosa “chiamata alle armi”, in cui troverete il mio punto di vista su quello che dovrebbe essere l’approccio a questo mestiere.
Buona lettura!
drin drin… drin drin…
- si pronto?
- pronto parlo con Luca? Ciao mi ha dato il tuo numero Mario, amico di Gino, collega di Peppe, cercavo un tecnico audio per domani
- eh sì ma che ora è?
- sono le 10:30 non ti ho mica svegliato vero?!?
- no no, ero in pausa di meditazione da circa le 2:00 di stanotte, sai Cubase, plugin eccetera…
- ah ho capito, allora ti richiamo più tardi
Risposta 1: “Ok ci sentiamo dopo”. Peccato, non hai vinto! Nessuno ti richiamerà, né dopo n’è mai, il tizio ha sicuramente una lista di persone da contattare e difficilmente tornerà da te, quando passa il treno….
Risposta 2: “No no dimmi tutto, mi sono resettato!”. Ottima risposta, soprattutto se a una proposta di lavoro inaspettata!
A questo punto devi cercare di capire perché Gino amico di Mario e collega di Peppe ha dato il tuo numero al tizio del Service. Che cosa si aspetta da te? Di chi o di che cosa ha bisogno? Per fortuna sei attento e perspicace e ti ci vuole poco a fare due più due. Non hai esperienza, strimpelli la chitarra ma c’entra poco, stai studiando ma finora ti sei limitato a portare lo stereo alle feste di compleanno…
Mano destra carta e penna, mano sinistra macchinetta del caffè, cellulare spalla-orecchio e sei pronto a prendere nota, esordisci con un professionale “di che si tratta?”.
“Mah, le solite cose, un concertino in piazza domani sera, ci vediamo alle 9:00 in magazzino, carichiamo il furgone, arriviamo sul posto montiamo audio e luci, dai una mano sul palco (ovviamente il fonico lo faccio io!) e all’una si finisce; si smonta tutto, si carica il furgone si torna in magazzino, si scarica e tutti a nanna… le solite cose!!”
Azz! E mentre pensi “ok, ma io ho studiato per fare il fonico, non voglio fare il facchino, l’elettricista e il luciaro (termine gergale, vagamente dispregiativo, per indicare gli addetti alle luci)” dall’altra parte del telefono il tizio aggiunge: “Ah chiaramente anche la paga è la solita, 60 euro”
Ti viene voglia di sputare il caffè se non fosse che davanti alla bocca hai il cellulare comprato con tanti sacrifici. Allora ti fai due conti: dalle nove all’una di notte sono più di 16 ore di lavoro, che a 60 euro fanno meno di 5 euro l’ora, una miseria!!
Senti un fastidio all’orecchio destro, è il diavoletto che ti dice: “ma chi te lo fa fare?!? Piuttosto vai a scaricare le cassette di verdura ai mercati generali, fatichi di meno e guadagni di più!!”
Subito dopo il fastidio si sposta su quello sinistro, è l’angioletto che dice “Non dargli retta, ricorda tuo nonno che ti raccontava di quando si lavorava gratis per imparare il mestiere!”
Sei combattuto ma devi dare una risposta ora, non domani, domani c’è un altro al posto tuo. “ok per me va bene, dov’è l’appuntamento?”
In questo momento hai fatto la scelta che forse, in qualche modo, ti cambierà la vita.
Appena messo giù il telefono però ti senti a disagio, probabilmente questa è la strada che ti porterà al mestiere che hai sempre sognato e per cui hai studiato tanto, ma non ti senti sicuro. Forse perché è la prima esperienza, forse perché non conosci le persone con cui lavorerai domani e forse semplicemente perché è il tuo primo lavoro in assoluto.
Questa sensazione ti rimarrà addosso finché non avrai avuto modo di toccare con mano, nel frattempo ripensi alla riflessione di qualche minuto prima: “cosa si aspettano loro da me?”
Ma soprattutto, “che cosa sono in grado di offrire io?”
Non hai esperienza quindi non sei in grado di eseguire certe operazioni né tantomeno di capire certi meccanismi.
Però sei sveglio e hai dalla tua parte risorse su cui fare affidamento.
La maggior parte di queste sono strettamente legate alla tua persona e al tuo carattere: la disponibilità, l’umiltà, la cordialità. Altre invece possono essere coltivate nel tempo: professionalità, puntualità, tecnica, pulizia, precisione.
Fondamentali sono però l‘attrezzatura personale e l’abbigliamento, perché? Ma è ovvio! L’impatto che sia nel vedere e conoscere per la prima volta un tecnico attrezzato non ha niente a che vedere con la figura che fa il ragazzo sprovveduto.
Ma entriamo nei particolari: l’attrezzatura.
Diciamo che all’inizio della carriera lavorativa è inutile esibirsi in acquisti frivoli e costosi di utensili superflui, accontentiamoci dell’indispensabile. L’acquisto di una valigetta è senz’altro la prima mossa da fare, ce ne sono di tutti i tipi e per tutte le tasche, dai 25 ai 300 euro, fate voi, ma considerate che molto spesso vengono sbattute sul camion o nei flight-case senza troppa premura!
Occupiamoci ora del contenuto, ossia degli attrezzi che vi troveranno posto:
“
- una forbice da elettricista
- una pinza
- una tronchese
- un saldatore e dello stagno
- set di giravite di varia misura
- tester da elettricista (dovete imparare a usarlo!)
- testa-cavi
- nastro isolante di vari colori
- pennarelli indelebili di vari colori
- set di chiavi a brugola e torx
- blocco notes
- adattatori vari XLR-Jack
- una torcia tascabile
“
Attenzione! Questa è solo la lista minima del materiale che vi servirà durante il lavoro; facendo esperienza aggiungerete utensili che vi aiuteranno a risolvere problemi che vi troverete di volta in volta ad affrontare.
Per quanto riguarda l’abbigliamento invece ce la caveremo con meno sforzo:
- pantalone tecnico e maglietta neri
- scarpe anti-infortunistica (sempre indosso) con punta e suola d’acciaio
- guanti da lavoro
- caschetto di protezione
Per finire organizzatevi uno zaino nel quale metterete acqua, una felpa, una maglietta di ricambio è un k-way o giacca a vento impermeabile, anche d’estate, non si sa mai!
Bene! Adesso siete attrezzati e pronti a sostenere la prima giornata di lavoro, fatevi una bella dormita e domani, mi raccomando, sveglia in abbondante anticipo, arrivare tardi al primo appuntamento non sarebbe un buon inizio!
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