Recentemente Stephan Schertler per il suo staff hanno presentato tre nuovi moduli per Arthur il mixer modulare che ognuno può costruire e configurare secondo le proprie esigenze, anche nel tempo, creando un progetto vivo e aggiornabile, superando il concetto del prodotto sic stantibus.
I moduli Multiple In, Subgroup e Spring sono stati progettati per offrire una maggiore versatilità e un flusso di lavoro più efficiente grazie alla loro integrazione immediata e non invasiva nella gamma esistente di moduli di ingresso e uscita.
Il modulo Multiple In ha ingressi in classe A per 4 segnali mono (o 2 sorgenti stereo) di livello linea a 0dbV con controlli molto intuitivi: per ogni ingresso bilanciato sono disponibili pan-pot, attivazione, sensibilità a livello nominale e il fader del livello.
Nonostante queste funzioni limitate (non ci sono gain, filtri o mandate Aux) questo modulo si rivela utile, per esempio, per il routing verso il master o i sotto-gruppi perché i suoi ingressi possono accettare segnali di unità effetti, lettori CD/DVD, registratori analogici o digitali, pre di qualsiasi tipo e strumenti elettronici, quali tastiere e strumenti MIDI.
Ma per il modulo Multiple In vediamo anche un’opzione più utile e allettante: usare due moduli per realizzare un sommatore analogico 8:2 (Multiple In, L/R Master, Side Panels, Power Supply 12ch arth48) con tutti i pregi della circuitazione della classe A pura, ma spendendo poco più di 900€!
Il Subgroup è un punto di raggruppamento high-end in classe A e funziona come unità aggiuntiva per gestire un gruppo di ingressi specifici da controllare tramite una coppia di fader. I controlli standard si limitano ai fader left e right, che regolano i livelli delle relative uscite bilanciate, al tasto di Mute e a quello per l’eventuale assegnazione del segnale del sotto-gruppo al Master.
I controlli originali di questo modulo sono in alto le connessioni INSERT/DIRECT OUT, controllabili dal relativo tasto, mentre in basso ci sono i due interruttori per selezionare se i segnali convogliati nel sotto-gruppo provengono dagli ingressi a sinistra o a destra del sotto-gruppo stesso.
Pur intrigati dalle funzioni di questi moduli, la nostra attenzione è stata catturata dal modulo Spring che può essere usato sia come modulo di riverberazione del mixer che come riverbero a sé stante, con alimentazione indipendente da un modulo alimentatore PS12.
Usato come unità a sé, Spring può essere usato come riverbero per il segnale da un mixer o, per esempio, da un ampli per chitarra, o con una scheda audio che abbia l’insert analogico!
L’unità dotata di sei molle indipendenti e disaccoppiate meccanicamente in modo esemplare per non innescare in caso di elevate pressioni in regia, è progettata per fornire un ricco effetto di riverbero avvalendosi delle sezioni (disattivabili individualmente) di echo analogico e delay digitale.
La sezione delay serve per creare un pre-delay regolabile fra 20 e 200msec., in questo modo è come se la riverberazione a molla perdesse la sua funzione di “riflessione primaria” (quella tipica delle superfici più vicine) e diventasse piuttosto una “coda”.
La sezione echo ha due regolazioni, SHORT/LONG per il tempo dell’eco e SLOW/FAST per il tempo fra le ripetizioni. Anche questa sezione è precedente alla sezione riverbero e contribuisce a creare un’ambienza più ricca di quella creata dalle molle.
La sezione di riverberazione consente di scegliere tra quattro diverse caratteristiche delle sei molle, che generano riflessi più densi (ROOM) o più “diffusi” (HALL) con carattere sonoro più caldo (WOOD) o più “freddo” (GLASS).
Quindi potete ottenere il miglior carattere sonico tramite la combinazione dei due tasti e scegliere quattro modi diversi di eccitare le molle perché il suono non varia come se ci fosse una semplice EQ sull’uscita!
Infine tramite la manopola SHORT/LONG potete scegliere il tempo di decadimento del riverbero.
E cosa accade usando questo riverbero?
Pillola di acustica: come potete vedere molti preset dei riverberi virtuali dei vostri plug-in hanno la riverberazione spesso limitata a 4kHz (se non meno) e suonano in modo molto naturale perché le molecole dell’aria assorbono le frequenze superiori la cui lunghezza d’onda è ridotta (p. es. 5kHz corrispondono a un’onda che si sviluppa per intero in soli 50mm – a livello del mare e con una temperatura intorno ai 20°) e solo i migliori riverberi a molla riproducono linearmente questa frequenza.
Come nota storica: la diffusione dei riverberi digitali inizia alla fine degli anni ’80 e dagli anni ’90 si è diffuso l’uso di riverberi che raggiungono facilmente frequenze superiori e caratterizzano il suono in un modo decisamente diverso (de gustibus…).
Abbiamo fatto la prima prova paragonando Spring con i riverberi a molla di un paio di amplificatori per chitarra elettrica molto apprezzati e in entrambi i casi abbiamo notato una maggiore linearità del riverbero Schertler rispetto a quelli degli ampli (ovviamente le regolazioni dell’ampli erano identiche)
Il secondo test è stato con una batteria reggae per la quale Spring ci ha dato un suono dal carattere “vintage” che era perfetto per le sonorità ricercate che si rifacevano in gran parte a Bob Marley (che ha registrato gran parte della produzione col limite delle 8 tracce, se non 4) consentendoci non solo un uso come riverbero, ma anche una fase creativa modificando i parametri in tempo reale.
La terza sessione di test è stata dedicata a voci registrate di cantanti di diversi generi musicali e in tutti i casi abbiamo apprezzato la grande naturalezza sonica.
Beh, da buoni vecchi patiti dell’analogico e del mix OTB la nostra risposta non poteva che essere più che positiva.
A voi provarlo, magari nella configurazione stand alone, e capirne le caratteristiche che ci hanno convinto ovviamente sempre col beneficio del (perdonatemi se mi ripeto) de gustibus… non litigheremo certo per questo, non siamo tifosi ma fan della bella buona musica e del suono fedele.
Questi nuovi moduli possono essere ordinati sia come parte integrante di un mixer o come soluzioni indipendenti. Spring e Mulitple In, configurato come sommatore, per usarli in modo indipendente, insieme ad un mixer o a una scheda audio (tramite insert analogici e/o post-conversione DA).
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