Dopo aver visto i due microfoni a diaframma largo, questa volta vediamo il set di pencil a diaframma stretto (condensatore cardioide) di Austrian Audio, ovvero i CC8.
Design e packaging elegante
Diciamo che parlare di “design” di questo tipo di microfoni è abbastanza inutile, data la loro evidenza strutturale; la loro eleganza è più nella scelta della finitura, un grigio molto tendente alla canna di fucile, che va oltre al classico nero o silver che siamo abituati a vedere, sottolineato dai contorni in rosso e con il logo Austrian Audio in bella vista.
Signorile quanto basta, coerente con il resto del mercato, il packaging annesso è della stessa qualità dei fratelli maggiori a diaframma largo: valigetta in materiale plastico con schiuma a misura per l’interno e logo esterno Austrian Audio.
Scheda tecnica di tutto rispetto
Dalla scheda tecnica ufficiale possiamo evincere il comportamento del microfono, che risulta essere abbastanza piatto fino ai 2,5 kHz, dove abbiamo una campana con un picco fino a 4 dB; la campana si protrae fino a 7 kHz, il che però non lo rende estremamente brillante, ha quella giusta dose di “aria” che sicuramente aiuta nel mix.
Altro punto da dover prendere in considerazione è quello del polar plot che ci fa ben capire come si comporta il cc8: possiamo notare che ha una risposta un filino più pronunciata per le alte frequenze fuori asse, possiamo notare come i 8 kHz siano comunque più ampi rispetto a tutta la gamma che arriva fino a 1 kHz; quella più stretta è paradossalmente quella della gamma più in alto, ovvero i 16 kHz, il che è molto probabilmente una scelta progettuale per avere un microfono che permetta di uscire dal mix ma che non renda necessario un passa basso obbligatorio post ripresa.
A mio avviso è un tipo di suono che potremmo definire “cooked” e che non necessita di troppi rimaneggiamenti, se ci si trova in situazioni dignitose senza troppe riflessioni e/o riverberi che causano più problemi che altro, perchè purtroppo questo microfono è estremamente sensibile e sentirete tutto quello che crea problemi nell’ambiente di ripresa, soprattutto se non siete in situazioni di close miking.
Una resa più che soddisfacente
Ho potuto provarlo sulla mia voce, anche a una certa distanza, durante un live streaming con Vince Carpentieri, e devo dire che si è comportato in maniera ottimale
Un’ulteriore prova è stata effettuata da Giacomo Pasquali, in una situazione da studio professionale:
Per quanto riguarda la registrazione di chitarre acustiche, permette di evitare di dover fare troppi interventi per ottenere un suono “mixabile”. Certo, non vi potete permettere di usare la sola traccia nuda e cruda, ma avete l’occasione di lavorarla assai meno del solito (già non dover eliminare rumori di fondo è un ottimo punto di partenza) ottimizzando i tempi.
Un must have?
Non parliamo di un prezzo “per tutti”, questo set ha un costo totale di 800 euro, la metà per un singolo microfono.
Tuttavia non è un prezzo così folle se pensiamo che un Rode NT55 costa (singolarmente) intorno ai 350 euro, e il Sennheiser e914 intorno ai 380; non vedo un rincaro così elevato rispetto alla concorrenza, sono microfoni completi in tutto e per tutto, con un rumore di fondo praticamente inesistente e con una risposta timbrica che non va a scimmiottare quella di altri microfoni storici.
Possiamo definirlo un ottimo acquisto per chi ha già un home studio e cerca una soluzione parzialmente definitiva.
Austrian Audio è un marchio distribuito in Italia da Mogarmusic
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