Parlare di RME è sempre un piacere, è arduo se non impossibile trovare punti negativi o difetti di costruzione di queste schede audio e convertitori.
RME è ormai da decenni leader nel rapporto qualità prezzo prestazioni nel campo delle schede audio per Mac e Pc. È sinonimo di Pro, resistenza e durata nel tempo grazie al supporto decennale dei driver che ancora oggi, da vita alle schede fatte nel 1999 con aggiornamenti driver e firmware.
Una serie di prodotti, quindi, con una obsolescenza tecnologica veramente lunga, che si collocano solo nel mercato Pro, facendo sin dall’inizio una scelta oculata della clientela, poiché non sono mai scesi a compromessi, rinunciando completamente allle fasce home e semi-pro assai affollate da tanti altri marchi.
Ci troviamo oggi a parlare della scheda audio Fireface UFX+, l’ammiraglia delle schede audio ora disponibile per le nuove connessioni USB3 e Thunderbolt, in grado di supportare principalmente il protocollo MADI, impossibile da gestire agevolmente via USB2.
Proprio la UFX ha, infatti, svolto un ruolo di leader nella gestione dei canali audio su USB2, primeggiando su tutte le altre schede audio, e riuscendo, grazie ad un driver scritto in modo impeccabile, a gestire 30 canali da 44kHz a 192kHz.
La nuova versione + si affianca alla UFX (ora chiamata UFXII), aggiungendo un supporto al protocollo MADI che aggiunge virtualmente ben 94 canali. Ma le novità non finiscono qui.
Esteticamente è molto simile alla precedente UFX, tranne per un nuovo look “metal”, ed un riposizionamento della porta USB anteriore dedicata al sistema Durec.
Sul pannello frontale troviamo 4 canali preamplificati, in grado di accettare connessioni bilanciate sia in formato XLR sia TRS, con controllo di impedenza separata e Phantom Power 48V attraverso il software TotalMix o attraverso il display frontale navigando tra i menu.
La UFX+, infatti, è in grado di funzionare come mixer indipendente e recording station anche senza computer collegato.
Sempre sul pannello frontale troviamo infine un in e out MIDI, e 2 uscite cuffie indipendenti.
Sul pannello posteriore ritroviamo gli 8 In e 8 Out in formato TRS e XLR per il canali 1 e 2. L’uscita e l’ingresso AES/EBU, le connessioni BNC per il clock esterno, gli ingressi e uscite MADI, gli ingressi e uscite ADAT doppi (16 canali), la connessione Remote USB per il controller ARC, le connessioni Thunderbolt e USB3 per il computer, un In e Out Midi supplementare, l’alimentazione generale.
La scheda si presenta solida al tatto e ben bilanciata, facile da montare e connettere. Nessuno spazio è lasciato al caso, tutto completamente ingegnerizzato per garantire il massimo accesso e prestazioni di questa scheda. Nel mio caso ho collegato tutti gli in e out nel seguente modo.
Pannello Anteriore
- Preamp 1-2 (DI esterna) a cui collego normalmente un iPhone, o le chitarre, o il Basso ecc.
- Preamp 3-4 (Ritorno master out dal sommatore analogico Vintagemaker)
- Uscita cuffia 1 connessa all’amplificatore delle cuffie esterno che distribuisce poi alle altre cuffie
- Uscita cuffia 2 connessa a due speakers supplementari, nel mio caso le Eris5 Presonus o le Adam T7A
- Midi In utilizzato per la connessione di un controller esterno
Pannello Posteriore
- Ingressi e uscite dall’1-8 dedicate all’outboard esterno (Compressore Maselec, Compressore Elisya, Compressore JGRVC4, Eventide H3500)
- Uscita AES/EBU dedicata alle casse Genelec 8540 collegate quindi in digitale e calibrate con il loro sistema GML e SAM
- Connessione BNC al convertitore Ferrofish A16 MK2
- Connessioni MADI al convertitore Ferrofish A16 MK2 cui i 16 output finiscono nel sommatore audio Vintagemaker
- Connessioni Adat collegate al convertire esterno Presonus digimax per disporre di altri 8 in e 8 out
- Connessione USB3 al MacPro o Thunderbolt al Macbook Pro
- Connessione MIDI posteriori collegate al Ferrofish A16 MK2 per il controllo remoto dei parametri attraverso il software A16 Remote
Ho coperto quindi tutti gli In e gli Out per verificare l’effettiva gestione e lo stress in grado di sopportare la UFX+
Scaricati i Driver e aggiornato il firmware della scheda, il Mac Pro la riconosce immediatamente avviando il nuovo Totalmix che ora, avendo a bordo l’interfaccia MADI, diventa enorme e sono costretto a girare tra le pagine degli ingressi e uscite.
Se collego la stessa connessione USB3 alla porta USB2 la scheda funziona perfettamente, ma non vengono attivati gli ingressi e le uscite MADI trasformandola di fatto nella versione UFXII.
Se colleghiamo la scheda alla porta Thunderbolt dovremo fare attenzione a scaricare dei driver differenti sempre a disposizione sul sito di RME.
Prova su strada
Collegata la scheda alla mia DAW, Studio One Pro 4, viene riconosciuta immediatamente e gli In/Out assegnati alla vecchia UFX vengono rispettati.
Caricata la song di lavoro, mi accorgo subito che il sound generale è leggermente differente. I nuovi convertitori infatti, fanno perdere i punti di riferimento maturati con la UFX e sono costretto quindi a rifare il mix della song.
Nulla di preoccupante, ma ho notato una differenza migliorativa sul trattamento del canale centrale rispetto lo stereo, complice sicuramente anche la connessione AESEBU ora influenzata da un nuovo Clock.
Il Totalmix gestisce gli ingressi e le uscite in maniera totalmente indipendente, oppure in modalità DAW possiamo far gestire tutta la scheda alla DAW direttamente facendola lavorare in modalità 0 latency. Al momento la RME offre il miglior Asio Direct Monitoring sul mercato per gli utenti windows di Cubase, Reaper, Studio One etc.
Una recensione e un tutorial completo del Totalmix sono in questo mio video:
Gli ingressi analogici accettano un range dinamico fino a 118-120db, e notiamo anche un leggero miglioramento qualitativo sui preamplificatori, notabile ad alte dinamiche più che alle basse, ed il range gain ora a disposizione è di 75db.
I preamplificatori delle cuffie hanno subito anche essi un “retouch” ed il monitor control è privo di glitch.
L’unica, se così si può definire, mancanza è un display meter più grande, ma più che sufficiente per notare i vari over in cui potremmo incorrere. Avendo ora a disposizione anche gli ingressi MADI dobbiamo quindi cliccare su uno dei potenziometri per passare al secondo monitor.
IL MADI
È un nuovo, si fa per dire, standard AES format molto simile per certi aspetti all’AESEBU, che ci permette di usare una enorme quantità di segnali audio 64 canali per ogni singolo cavo ottico e cosa non poco di rilievo su distanze fino a 2km, studiato quindi per situazioni live e broadcasting.
È inoltre perfetto per chi utilizza sample rate elevati fino a 192khz riuscirà a gestire ben 16 canali su un cavo singolo.
La nostra RME UFX+ è equipaggiata, anche come altre interfacce RME, con la connessione MADI, ad esempio la MADIface che insieme ad un laptop ci permette di registrare 64 canali in ogni situazione e postazione.
Al momento è uno standard molto stabile ed utilizzato nel mondo broadcast, soppianterà nei prossimi anni le connessioni ADAT Optical grazie proprio alla sua affidabilità. Con RME viene fornito inoltre un Remote Data in grado di utilizzare la trasmissione MADI per pilotare anche preamplificatori e altro da lunga distanza.
Per capire meglio le potenzialità del MADI possiamo pensare di gestire: 64 canali a 48khz, 32 canali a 96khz, 16 canali a 192khz, tutti su un singolo cavo.
Sempre RME mette a disposizione 8x8MADI un router in grado di accettare fino a 512 canali audio e ridirigerli in ogni combinazione verso 512 uscite.
Con la UFX+ riesco ora a gestire ben 16 out a 192kHz collegata al mio convertitore Ferrofish mentre prima ero costretto dal protocollo Adat, a lavorare a 48kHz per poter gestire i 16 canali in uscita verso il sommatore.
Ultimo ma non ultimo il, Il clock steady che ha la caratteristica più interessante, immune infatti dal fenomeno del Jitter è super stabile su clock digitale.
Conclusioni
RME UFX+ è la scheda audio definitiva. Ha tutto e fa tutto con una precisione assoluta. È la scheda audio con più connessioni verso il mondo esterno in assoluto e gestisce senza alcun problema 96 canali MADI.
Aggiungi Commento