Il KSM8 Dualdyne è stato una delle novità più enstusiasmanti degli ultimi anni nel campo dei microfoni, frutto dell’ottimo lavoro svolto in Shure per creare un prodotto che fosse realmente innovativo e dalle ottime prestazioni in qualità di ripresa e versatilità; lo ascoltiamo oggi in questo nostro video realizzato con la collaborazione di Serena Ottaviani, vocal coach per MusicOff ed endorser del marchio, ed il bravissimo chitarrista Francesco Savarese.
In più, l’articolo che segue è frutto della grande esperienza di un altro nostro importante collaboratore, Francesco Passarelli, che ha provato il microfono in maniera approfondita e ce ne descrive le qualità nero su bianco.
Shure KSM8 Dualdyne – Pagina ufficiale su Shure.it
I prodotti Shure sono distribuiti in italia da Prase Media Technologies.
Reduce dall’interessante risposta durante il concerto a Tivoli del 16 luglio scorso con il quartetto della cantante Susanna Stivali, con (in ordine alfabetico) Alessandro Gwis alla tastiera, Emanuele Smimmo alla batteria e Marco Siniscalco al basso, ho ripreso lo Shure KSM8 per fare ulteriori prove dal vivo ed in studio.
Inutile dire che durante quel concerto Susanna ha “giocato” alla grande, nella tradizione delle migliori cantanti jazz, avvicinando ed allontanando il microfono dalla bocca per ottenere un ulteriore effetto dinamico ed espressivo, anche perché il KSM8 non evidenzia (come da caratteristiche tecniche Shure) variazioni timbriche o di equalizzazione correlate alla distanza.
Durante le prove dal vivo mi è stato innanzitutto chiesto (ovviamente direi) di fare un confronto diretto A/B del KSM8 con il diffusissimo SM58, anche se la fascia di prezzo colloca il KSM8 auspicabilmente in una gamma da prestazioni superiori!
In questi confronti A/B fatti con quattro diverse voci si è notata subito, come deducibile dalle caratteristiche tecniche, la maggiore linearità del KSM8, sia per la quasi inesistenza dell’effetto prossimità che per la ridotta esaltazione in gamma medio-alta rispetto all’SM58.
Di primo acchitto la familiarità acquisita da parte di tutti i cantanti con l’SM58 lo hanno fatto sembrare “migliore”, ma continuando a cantare è uscita fuori tutta la personalità del KSM8, in particolare l’estesa risposta focale che consente spostarlo di diversi centimetri perdendo solo in pressione sonora e restando estremamente fedele al suono della sorgente sonora!
Secondo le caratteristiche illustrate nel manuale il suono resta bilanciato entro 6″ (152,4mm per il resto del mondo) anche se durante le nostre prove abbiamo potuto notare che si può arrivare anche a 200mm senza soffrire di grossa perdita di focale. Il rischio di innesco con il monitor, grazie all’omogeneità della risposta cardioide è ridotto ma si comincia a rischiare la ripresa indesiderata del suono di altri strumenti presenti nel monitor o suoni vaganti sul palco!
L’esauriente prova, sia per brani cantati su basi di diversi generi musicali che per l’ascolto esclusivamente da due monitor (li abbiamo scelti di due fasce di prezzo diverse: uno economico ed uno di prezzo medio-alto), ha fatto cambiare il parere dei cantanti che hanno apprezzato maggiormente il carattere sonico del KSM8, anche se la familiarità acquisita con l’SM58 ha reso difficile la scelta. Al mio solito ho chiosato con “un brano, un microfono”.
Ma il loro punto di vista è stato diverso e più amletico: investire o non investire? Non hanno tirato conclusioni affrettate, ma si sono riservati di fare ulteriori prove con la dovuta calma anche per capire in quanto tempo potranno ammortizzare la spesa.
Portando in studio il KSM8 abbiamo apprezzato ancor di più la sua caratteristica focale non tanto per il suddetto movimento del braccio dei cantanti (che in studio non si fa quasi mai, perché il microfono è montato su asta) quanto per la facilità di posizionamento anche del leggio. Infatti il posizionamento meno critico del microfono e la scarsa influenza dell’effetto prossimità consente a qualsiasi cantante di leggere il testo/spartito in una posizione confortevole, senza dover essere per forza vicinissimo al microfono o dover acquisire una posizione da ginnasta con pessimi risultati per la respirazione e, di conseguenza, l’esecuzione!
Chiudiamo l’articolo citando Chris Pollard fonico FoH Mumford & Sons: “Marcus really enjoyed the KSM8 on his first gig with it at Rock in Roma. It was really clean, flat response, smooth HF and the reduction in spill is quite amazing! He’d like to change the mic out mid-tour, Marcus also commented on how good the mic looked, and wanted to use it immediately….“
Francesco Passarelli
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