Non è certo un’esperienza che capita tutti i giorni quella di poter collaborare al concerto di un musicista che è stato fra i propri “miti adolescenziali”, beh stavolta posso proprio dire di aver avuto molta fortuna.
Convocato dagli organizzatori Fiorella Nozzetti e Maurizio Baiata, a fine Dicembre ho fatto un sopralluogo presso la splendida chiesa di San Paolo entro le Mura, per chi non fosse di Roma all’inizio di via Nazionale, in piena ZTL, per decidere l’amplificazione.
Il programma del concerto verteva intorno ai brani del capolavoro Spirituality di Jury Camisasca, voce ed harmonium, e Rosario Di Bella, voce e Roli. A Roma i due compositori erano accompagnati dall’affiatato ed efficiente trio con le tastiere e le sequenze di Giuseppe “Iron” Furnari, la batteria e le percussioni di Gionata Colaprisca e l’EWI e l’oud di Fabio Costantino, senza dimenticare né sottovalutare l’importante apporto al mixer di Carlo Longo, fonico del progetto.
Dato il repertorio e l’acustica della chiesa, con navata centrale lunga e molto alta che ospitava il pubblico, ho optato per un sistema di diffusione sonora, sfruttando al 10% (forse meno!) l’impianto del service Gimi Sound composto da otto Audio Factory Live L12 e due sub L18S per estendere la risposta sotto i 55Hz dei satelliti, insomma, un impianto con componenti orgogliosamente made in Italy!
Ma in un luogo con acustica critica, l’altra grande difficoltà riguarda la scelta ed il posizionamento dei microfoni! La scheda tecnica, che tendenzialmente evito di cambiare (al limite propongo alternative che conosco benissimo), prevedeva diversi microfoni per la batteria, sicuramente l’elemento più critico di questo ensemble (cui si è aggiunto il sitar dell’ospite Oscar Bonelli) in quell’ambiente in quanto l’energia sonica di questo strumento anche senza amplificazione crea problemi non indifferenti!
La cosa intrigante è che molti di questi microfoni sono Electro Voice ed io ho ricevuto da poco dalla Texim il case “demo” della serie ND con un esemplare per modello. Per rispettare la scheda tecnica dei quattro modelli indicati per la voce, i cardioidi ND76 ed ND76S, ed i supercardioidi ND86 ed ND96 abbiamo usato solo quest’ultimo per un intervento vocale di Rosario. Invece abbiamo usato con molta tranquillità il supercardioide ND68 per la cassa, il cardioide ND66 (l’unico condensatore della serie) per il charleston, il supercardioide ND46 per il timpano ed il cardioide orientabile ND44 per il rebolo.
L’ND68 è stato posizionato “come da manuale” appena fuori dalla pelle anteriore forata, mentre l’ND66 è stato posizionato con grande facilità (anche se non siamo ricorsi alla possibilità di angolare la capsula) sul charleston indirizzandolo verso il punto di “suonata” delle bacchette, l’ND46 è stato posto ad una certa distanza dalla pelle del timpano per prendere più l’aria e meno il colpo, mentre l’ND44 è stato applicato sotto il rebolo usando la sua clip per prendere la profondità del suono ed avere la massima selettività senza interferenze da tutte le altre, ed innumerevoli, percussioni.
Le mie impressioni e quelle di Carlo Longo sono state molto positive su questi nuovi microfoni E/V: abbiamo raggiunto in pochi minuti il suono desiderato con grande ambienza naturale, senza impazzire per il posizionamento e, cosa che reputo molto importante, senza dover fare interventi pesanti di equalizzazione tranne i necessari taglia-basso per evitare di riprodurre suoni “vaganti” ma indesiderati.
La maggiore soddisfazione comunque è stata nelle parole di Juri e Rosario, nonché di Maurizio, riguardo l’ottimo risultato sonoro ottenuto vincendo la sfida delle impegnative regole della riverberazione delle chiese e degli ambienti di grande cubatura non trattati acusticamente (dagli stadi in giù… fino ai locali “rimediati”).
Addendum: per quanti fossero distanti da Roma, la prossima data del tour è il 14/2 a Giarre presso il Teatro Garibaldi, io ci sarò e voi? Su richiesta di Carlo faremo un’ulteriore prova con i microfoni EV.
Si ringrazia Massimo Renzi per le foto a corredo dell’articolo.
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