Molto spesso, soprattutto in questo tipo di articoli che ormai trattiamo da diverso tempo, identifichiamo la scheda audio come lo strumento che serve per registrare i nostri brani, quindi a tutti gli effetti per fare musica.
Per quanto possa sembrare strano, questa affermazione non è del tutto veritiera, non perchè siamo effettivamente in un periodo dove non si registra più (e grazie al cielo direi), ma perché il mondo di questi device si è diramato in alcune fasce di utilizzo molto diverse rispetto a prima, toccando quindi non solo il mondo della musica, ma anche quello del podcasting e dello streaming ed anche del videomaking.
Andiamo con ordine, e vediamo perché la Stageline MX-2IO si presenta come una scheda audio per fare produzione a 360°.
Design essenziale ma funzionale
Il primo punto è la scelta di un design, che seppur spartano è funzionale a un utilizzo on the road in modo che occupi poco spazio in un qualsiasi zaino e/o borsa da viaggio.
Con un form factor molto vicino alla “mezza unità a rack”, possiamo portare questa schedina in giro quasi “in tasca” e senza problemi di alimentazione grazie al fatto che ha bisogno dei canonici 5 volt che eroga un qualsivoglia computer portatile.
Abbiamo gli ingressi microfonici posteriori che forse possono essere lievemente scomodi, ma non è nulla di insormontabile e ci siamo già abituati con altre schede.
Dotazione non solo da musicisti
Qui andiamo sul lato più “strano” se ci pensiamo, per quanto riguarda il lato frontale abbiamo:
- Gain per i canali 1 e 2
- Switch per 48V, PAD a -20 db e selezione dell’ impedenza (line, instrument)
- Manopola di volume generale MON
- Volume delle cuffie
- Switch per decidere se ascoltare in mono o in stereo
- Ingresso Aux
Per il lato posteriore invece abbiamo:
- Ingresso microfonico e line/instrument (in formato XLR e Jack)
- Uscita principale per i monitor
- Uscita PC Speaker
Un ingresso Aux ausiliario in formato mini-Jack suona essenzialmente strano, questo mi fa pensare che questo tipo di scheda non sia (del tutto) music-oriented, a meno che non si usi un device esterno per lanciarsi le basi, cosa che però mi sembra alquanto strana se la si usa attaccata a un qualsiasi computer.
Potrebbe avere invece molto più senso in un contesto di podcast dove hai un ospite al telefono e invii l’audio della telefonata direttamente nella scheda e facendolo poi processare dal computer e dalla DAW.
Stesso ragionamento vale per l’uscita PC Speaker, che personalmente è la prima volta che trovo in una scheda audio, che può servire per quando devi controllare i suoni per un video che stai montando o per un parlato, non certo per mixare voce e base oppure per farci un uso musicalmente semi-professionale.
Tutto il resto è quello che ci possiamo aspettare da una scheda di primo prezzo,il minimo per un utilizzo standard.
Parliamo di suono
Partiamo con l’ascolto, mettendo il solito set (Pink Floyd, Bruno Mars, Porcupine Tree) si può notare in maniera molto evidente che questa scheda non ha un SPL molto alto, il che si traduce in un volume non proprio da primato, bisognerà stare abbastanza alti con il volume generale per poter lavorare in una fase di mix.
Oltre questo, fino al regime delle basse e delle medio basse frequenze riesce a essere abbastanza definita, sulle alte frequenze si perde definizione, non tanto da rendere “corrotti” i nostri mix o troppo frizzanti, ma si rende necessario un check in cuffia per poter avere un equilibrio generale.
A proposito dell’uscita cuffie,si comporta bene e riesce a pilotare una cuffia da mix come la Avantone MP1 mantenendo un volume molto consistente senza avere un ascolto estremamente colorato, non è molto diverso dal comportamento di altre uscite cuffie presenti su altre schede di fascia entry level.
Una mancanza purtroppo, difficilmente giustificabile, è la totale mancanza di un driver dedicato, il che non la rende molto “veloce” dal punto di vista di roundtrip, quindi dimentichiamoci di poter lavorare in un vero e proprio regime di “latenza zero” o di poter tenere buffer al di sotto di 64.
Per quanto riguarda invece i preamplificatori, non hanno enfasi particolari, sono abbastanza silenziosi, ma non si ha un grandissimo headroom quindi bisogna stare attenti alla quantità di gain che si utilizza.
Costo basso e molta concorrenza
Il prezzo non è certo alto, siamo poco sopra le centinaia di euro, il problema è che la concorrenza sulle entry level è estremamente agguerrita e difficilmente si può emergere in maniera ottimale, soprattutto se non si danno dei driver dedicati.
Però, se la si usa per, come abbiamo già detto, produzioni casalinghe di video, piccoli podcast della stessa levatura, streaming dove l’audio non deve essere il vostro fulcro, è una soluzione molto economica, trasportabile e affidabile.
I prodotti Stageline sono distribuiti in Italia da ZZIPP.
Aggiungi Commento