I monitor da studio Adam T7V si confermano una delle migliori scelte nella fascia entry level, vediamo il perché.
Eccoci nuovamente nel nostro angolo Studio Basic, lo spazio dedicato alla ricerca degli strumenti migliori per il nostro studio ma con un occhio al budget, cercando per quanto possibile di acquistare materiale da home recording senza incorrere nei prodotti scadenti e rimanere in un range di spesa ottimale.
Impariamo quindi a fare la spesa per il nostro home studio. In un’altro video ho trovato formidabili le Presonus Eris E5, casse monitor da 5 pollici, le migliori di quella dimensione e budget, ma troppo piccole per cercare di mixare adeguatamente.
Ho fatto un giro tra i vari modelli da 8 e da 7 pollici ed ho scoperto le nuove Adam T7V. Una volta installate non mi hanno fatto rimpiangere le più blasonate A7X, ma scartiamole e vediamole nel dettaglio.
Le T7V sono delle casse monitor verticali da 70Watt per applicazioni nearfield. Sono dotate di un woofer da 7″ e forniscono una estensione sui bassi fino a 39Hz, mentre il diaframma del tweeted chiamato U-Art arriva ad una risposta in frequenza di 25kHz. Sono caratteristiche veramente estreme su una cassa così economica.
La tecnologia U-Art è disegnata per avvicinarsi alla risposta del High Frenquency Propagation utilizzata sempre da Adam nella serie S ma molto più costosa. Questo sistema allarga parecchio lo sweetspot regalandoci un’ottima risposta generale anche a piccole variazioni di posizione mentre ascoltiamo.
Il Tweeter è alimentato da un amplificatore in classe D da 20W, mentre un amplificatore in classe D da 50W serve il woofer.
Il Bass reflex a differenza delle proposte precedenti è stato spostato sul retro dove troviamo ovviamente tutte le connessioni analogiche XLR, RCA. I filtri di correzione possibili sono 2, High Pass e Low Pass con escursioni correttive di circa + e – 2db. Il volume come tutto il resto della circuiteria è posto sul retro in un unico pannello. La sezione alimentazione è swiching quindi funziona 110 e 220V in maniera autonoma.
Il volume massimo di SPL è di 110dB a cui non consiglio di arrivare per evitare una eccessiva risonanza dei bassi.
Le caratteristiche elencate ed il test che ho effettuato in studio hanno dimostrato una sorprendente risposta dinamica, per la fascia di prezzo in cui si trovano, hanno un’ottimo sweetspot e la regolazione sulle basse, limitandole, aiuta molto.
I medio alti sono incredibilmente fedeli e si avvicinano a casse molto, ma molto più costose sia come risposta sia come dinamica, mentre sulle basse, è necessario non superare gli 80db di SPL per rimanere in un range di lavoro ottimale.
Le cose migliorano ancora tantissimo se utilizziamo invece il software di Sonarworks per la correzione dell’equalizzazione, portandole a rivaleggiare senza problemi con le più costose A7X e ponendosi invece come must nella loro fascia di prezzo.
Sono casse perfette per il broadcast, ottime per il mix o come secondi monitor in uno studio professionale. Particolarmente indicate in fase di recording, scrittura ed editing. Sono silenziose e ben bilanciate.
Assolutamente consigliato l’uso di pad isolanti da mettere sotto la cassa a contatto con le superfici di appoggio come stand o scrivanie. Il mio consiglio finale è di tagliare completamente i bassi ed utilizzare il Sub8 sempre Adam se vogliamo spingerci ad usarle per il mix e mastering casalingo.
Come è riuscita Adam a creare una cassa così efficiente a questo prezzo?
Ha ovviamente risparmiato su alcune cose che invece sono presenti sulla serie X e S. L’aspetto esteriore suggerisce già la mancanza dei controlli anteriori, ma veniamo al dettaglio.
Via il portafusibile, l’accensione è posteriore, rimozione del led di accensione e relativa circuiteria, trasformatore swiching automatico invece della versione manuale più costosa, due sole correzioni HF e LF invece delle 3 presenti sulle AX.
Il controllo di volume generale della cassa amplificata è stato sposato sul retro anziché sul fronte. Risparmiando poi sul materiale della maschera anteriore.
Il tutto è stato pensato cercando di recuperare il più possibile soltanto sulla scelta tecnica di alcune features, ma mantenendo la qualità audio ad un livello alto. Scelte che condivido perché effettivamente sono riusciti a creare un prodotto eccellente per la fascia di prezzo in cui è stato posto.
Spero vi sia stato utile, condividete il video, non dimenticate di iscrivervi al mio canale youtube e di seguirmi su Musicoff per aggiornamenti settimanali sull’audio recording e lezioni gratis.
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