Lo scorso sabato c’è stata l’occasione di assistere alla clinic romana di Alex Lofoco sugli amplificatori GR Bass e sul suo metodo didattico Scale Colour System.
La grigia e umida prima giornata decembrina non ci ha comunque costretto a casa in pantofole perchè l’appuntamento meritava assolutamente la presenza dal vivo. Questo “GR Bass Day” è stato ospitato da Your Music (uno dei più conosciuti store di strumenti musicali della Capitale) all’interno di una sala che non lascerebbe indifferente nemmeno il bassista più schizzinoso, e organizzato in collaborazione con il distributore Aramini Strumenti Musicali, il cui staff era ovviamente presente.
Giunti in deciso anticipo rispetto all’orario di inizio della clinic, ne abbiamo approfittato per salutare Alex e per fermarci nei pressi del piccolo palco a chiacchierare con lui sulle novità più importanti e sugli argomenti che di lì a poco avrebbe affrontato durante l’evento. Sia gli amplificatori per basso realizzati da Gianfranco Rizzi che gli aspetti didattici generali sono ovviamente tra i miei interessi personali, perciò è stato facile perdere la nozione del tempo, finchè non ci siamo resi conto che la sala aveva iniziato a riempirsi e che era ora di cominciare.
L’inizio della clinic è stato sancito dall’esecuzione di “Portrait of Tracy“, uno dei brani più celebri del grande Jaco Pastorius, nonchè cavallo di battaglia di Alex: una performance dal significato particolare in considerazione del fatto che proprio quel giorno cadeva l’anniversario della nascita della leggenda del basso elettrico. Al termine di questo riscaldamento non certo alla portata di chiunque l’attenzione si è quindi spostata sugli amplificatori.
Sul palco erano state posizionate due testate, la ONE 800 e la miniONE, e tre differenti casse: una CUBE 112, una GR 212slim e una GR 210. La prima testata eroga 800 watt, e Alex non si è fatto scrupoli nel farceli sentire tutti: collegata alla 2×12 da 4ohm ce n’era più che abbastanza da far tremare i muri. Ma il focus non si è posto tanto sull’abbondante potenza quanto sulla capacità di questi amplificatori di gestire segnali elevati senza perdere la caratteristica alla base della filosofia GR Bass, ovvero la trasparenza.
Alex si è reso disponibile a testare per noi le varie combinazioni, dimostrandoci come la suddetta caratteristica sia il filo conduttore di tutte le variabili disponibili, e portandoci a scoprire le possibilità di variazione timbrica offerte dall’ampia sezione di equalizzazione della ONE 800, inclusa (su mia precisa domanda) l’esclusione dell’intera sezione con la funzione Pure, molto utile a chi come il sottoscritto valuta la possibilità di utilizzare occasionalmente dei preamplificatori a pedale o comunque esterni.
L’altra testata, che a dispetto della size realemente mini arriva ai 350 watt di potenza, ha confermato l’idea di rispetto delle caratteristiche dello strumento utilizzato (a questo proposito, Alex ha suonato due Laurus 5 corde, di cui uno fretless). Sono rimasto piacevolmente impressionato dalla cassa 1×12, di dimensioni compatte e veramente leggera, che si è dimostrata molto efficiente anche quando sottoposta a carichi elevati, il che la rende ideale per un setup pratico che non costringa a sacrificare le prestazioni.
Ovviamente non si è parlato solo di amplificatori ma c’è stato ampio spazio per la didattica, e in particolare per il metodo Scale Colour System, che ho avuto il piacere di recensire su queste pagine nei mesi scorsi e che sta riscuotendo un buon successo con tanto di consensi molto autorevoli, come quello di Michael Manring, il cui commento è stato: “Alex ha ideato un inventivo procedimento per decodificare il sistema tonale relativo al basso elettrico. Questo metodo demistifica la geometria della tastiera e velocizza il processo di comprensione e assimiliazione di scale, modi e arpeggi. Avrei voluto averne una copia quando ho iniziato a suonare!“.
A beneficio di noi presenti Alex ha esposto una panoramica sulla lunga genesi e sulla composizione del metodo didattico, caratterizzato come detto dall’organizzazione del materiale relativo a scale e modi sotto forma di blocchi di colore univoci a identificarne le relative componenti di diteggiatura, un procedimento che in effetti si rivela più intuitivo di altri metodi e consente di approcciare il vasto argomento in maniera ordinata e produttiva.
Le ore sono letteralmente volate fino a quando Alex ci ha congedati, ringraziandoci della partecipazione e dandoci appuntamento alla prossima occasione, che ci si augura non debba farsi attendere tanto. L’evento si è chiuso con grande soddisfazione e ha portato a noi che c’eravamo tanti spunti utili sia per l’apprendimento che per la GAS.
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