Spesso la tecnica viene vista come la capacità di riuscire a fare più note possibili, dimenticando di prestare attenzione all’intensità del suono, alle dinamiche, agli accenti, al timing e alle caratteristiche stilistiche che contraddistinguono i vari generi musicali.
Scordandoci quindi che la tecnica serve per fare musica.
Per suonare oggi occorre avere una preparazione a 360° cercando di imparare le caratteristiche ritmiche degli stili principali che hanno dato vita a tutto quello che sentiamo (il jazz, il funk, il rock, il pop, il latin, il reggae, il blues ecc.).
Questo video e altri che seguiranno sono dedicati a quella che io chiamo “Tecnica espressiva” e ovvero la capacità riuscire a suonare le stesse note in maniera diversa.
Note corte e note lunghe, glissati, legature di espressione, la mano destra che decide la lunghezza del suono. Il luogo migliore dove si può capire meglio questo discorso è lo studio di registrazione, dove si ha la possibilità di riascoltare il proprio strumento da solo, riuscendo così a capire meglio il proprio tocco e il proprio timing.
Ho usato un pattern su due ottave su un accordo di G7 (misolidio) usando qualche cromatismo di passaggio.
Nel video affronto lo stile “swing” (walkin’ bass), le note diventato walkin’ se suonate con piccole accortezze espressive: note lunghe, un leggero accento sul 2° e 4° beat. Ci sono anche delle piccole varianti ritmiche tra le più usate in questo stile.
Cercate di suonare il pattern in maniera fluida, dando la stessa intensità a tutte le note. Lo stesso pattern verrà usato nei prossimi articoli in altri stili (tra i più conosciuti) shuffle, pop, funky, latin, per ogni stile troverete le varianti ritmiche più usate.
Questi studi sono presi dal mio metodo Tecnica & Grooves, il modo migliore per affrontarli è quello di registrare il basso e di riascoltarsi. Con la registrazione si impara moltissimo e si riesce a capire meglio fino a che punto si è preparati.
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