Affrontiamo un dilemma che qualsiasi bassista principiante si trova davanti nei primi mesi di approccio allo strumento: imparo a leggere la musica o me la cavo con le tablature?
Partiamo da un presupposto, le tablature vengono spesso demonizzate come il male assoluto da chi insegna o svolge la musica come professione, mentre personalmente ritengo che abbiano un senso di esistere se utilizzate nel modo giusto, ovvero come indicazione di diteggiatura a corredo di una parte scritta sul pentagramma.
Come avrete potuto notare infatti, nei miei precedenti articoli le ho utilizzate quando è stato necessario indicare con esattezza con quale diteggiatura occorreva eseguire una determinata parte scritta su pentagramma.
D’altro canto bisogna però dire che l’uso esclusivo della tablatura è notevolmente carente di informazioni:
- Ritmo: La lettura di una tablatura non ci permette di essere in grado di eseguire una linea di basso senza essere costretti ad ascoltarla. Spesso si perde più tempo a cercare di capire con quale ritmo eseguire un riff, che appare come una serie scoordinata di numeri, piuttosto che imparare a leggerlo su pentagramma.
- Note: Un altro aspetto negativo che noto spesso in musicisti legati all’uso delle tab, è la totale incapacità di individuare le note reali che si stanno suonando; imparare concetti musicali identificandoli come una serie di numeri sulla raffigurazione di una tastiera è completamente lontano dalla musica e dalla sua comprensione.
- Comprensione: Come posso collegare quello che sto suonando a concetti musicali come tonalità, intervalli ed accordi se non so che note sto suonando?
- Assimilazione: come posso interiorizzare e replicare un’idea musicale, magari variandola di tonalità, se quando l’ho imparata non ho potuto comprendere le note e gli intervalli musicali che ne costituivano la struttura?
Partendo da questi presupposti, siamo sicuri che imparare a leggere il pentagramma e la chiave di basso sia così faticoso da voler rinunciare a tutti gli aspetti sopra elencati?
Vale la pena fare un piccolo sforzo? Io credo di si.
Va precisato che, nel mare di materiale reperibile sul web, esistono anche siti che propongono le tablature corredate di informazione ritmica, questa soluzione però risolve solo il problema ritmico delle tab, lasciando intatte tutte le altre problematiche musicali.
Inoltre, se si è in grado di solfeggiare ritmicamente ciò che trovo scritto su una tab, il passo da fare per leggere il pentagramma è talmente breve che sarebbe ancora più assurdo non volerlo fare.
Chiariti questi aspetti, vediamo quale può essere un utilizzo utile delle tab. Qualsiasi bassista con un minimo di esperienza, avrà notato che qualsiasi linea di basso può essere eseguita sullo strumento usando almeno due diteggiature efficaci, a volte anche di più.
La diteggiatura è un’indicazione di chi scrive, che può però essere variata dall’esecutore valutando alcuni parametri come la comodità di esecuzione, il timbro desiderato e la possibilità di inserirvi abbellimenti musicali.
Prendiamo ora un classico riff bassistico e vediamo come la tablatura ci può aiutare ad indicare le diverse diteggiature con cui è possibile eseguirlo, attenzione alle alterazioni in chiave:
Diteggiatura 1
Questa soluzione ci costa qualche allargatura a cinque tasti e uno spostamento sulla tastiera, ma è a mio avviso quella timbricamente più efficace, ci permette di eseguire tutto il riff sulle tre corde più gravi, ottenendo un suono più corposo.
Diteggiatura 2
Questa diteggiatura ci permette di rimanere fermi nella prima posizione (primi quattro tasti), sfruttando le corde a vuoto; soluzione comoda ma dal suono a mio gusto un po’ troppo “esile” sulle note più alte.
Diteggiatura 3
Buon compromesso, risparmiamo uno spostamento rispetto alla prima diteggiatura spostando il Sib dall’8° tasto della corda Re al 3° tasto della corda Sol.
Per quanto ci sarà sempre una diteggiatura a proprio gusto preferita, vi consiglio di fare sempre questo esercizio di trovare tutte le possibili soluzioni, è un ottimo metodo per imparare a conoscere bene il proprio strumento.
In conclusione, spero di avervi dimostrato esaurientemente che l’uso delle tablature, se volto a rendere più efficace la lettura di uno spartito, può essere considerato utile.
Sconsiglio vivamente invece di affidare le proprie letture musicali esclusivamente alle tablature, a costo di rinunciare a tanti aspetti interessanti della musica!
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