In questa puntata dedicata ai bassisti, lascio la parola ad un amico e grande professionista, Giorgio Terenzini, che ci parlerà di come approcciare il riscaldamento allo strumento.
Ciao a tutti, sono Giorgio Terenziani e sono un bassista.
Prima di tutto volevo ringraziare Marco per lo spazio che mi ha dato qui su questa splendida rubrica. Oggi parliamo di riscaldamento e di un approccio mentale differente. Prima di tutto, suonando il basso ci si trova di fronte a uno strumento con:
- corde più grandi
- tasti più larghi
- manico di misura maggiore
Da qui la necessità di un percorso di riscaldamento e di un’attenzione tecnica diversa. Ovviamente l’approccio è trasferibile anche ad altri strumenti, perché quello che conta è la mentalità non tanto il singolo esercizio.
Partiamo da un presupposto: per prepararsi a una performance non si esegue, quasi mai, quel gesto all’infinito. Se pensiamo al mondo dello sport questa cosa è palese, la preparazione per un qualsiasi sport non è mai la replica di quello sport, ma un percorso mirato per arrivare alla “gara”.
Bene, trasliamo quindi questo principio a livello di warm up sul nostro strumento.
Consigli e motivazioni
Riscaldiamo sulle corde acute e sulla parte alta del manico:
- avremo meno stress sulla mano
- tasti più stretti
- corde meno “pesanti” da spostare
Curiamo l’asse del polso e tutta la postura/bilanciamento, a partire da: spalle, trapezio, polsi. Noi siamo un sistema unico e comunicante, il corpo lavora molto spesso per compensazione. Un gesto sbagliato, faticoso, stressante anche in una parte secondaria della nostra “catena cinetica”, può andare a impattare sulla mobilità/forza delle mani.
Infine, curate bene la respirazione!
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