Sarah Vaughan ne è sicuramente una delle esponenti principali, protagonista assoluta nel panorama jazzistico e anche nell’ambito puramente tecnico del suo “strumento”.
Nel 1957 incide Swingin’ Easy, titolo emblematico della semplicità e dell’eleganza con la quale l’artista riesce ad esprimersi nella riproposizione di vari standard jazz in chiave swing, tra i quali spicca “All Of Me“.
Prendono parte all’incisione di questo brano il leggendario Roy Haynes, Richard Davis al contrabbasso e Jimmy Jones al pianoforte.
Il solo che incide su questo standard famosissimo è passato alla storia sia per la genialità delle sue frasi, sia per la tecnica necessaria ad eseguirlo.
È ovvio che il suo timbro e le sfumature che in scat riesce a dare con la voce fanno la differenza e sono il principale motivo per il quale si rimane letteralmente di stucco ad un primo ascolto della versione originale. Noi però, oltre a contemplare tanta bellezza, possiamo approfittarne per analizzare cosa succede e che scelte effettua Sarah Vaughan all’interno del solo, e magari riuscire a “rubare” qualcosa di utile e interessante.
Da notare prima di tutto che durante il solo l’armonia e la struttura vengono portate avanti solo dal contrabbasso, mentre il pianoforte si assenta lasciando ancora più spazio e libertà alle invenzioni della cantante.
Si appoggia diverse volte sulla pentatonica maggiore di Sol, come ad esempio nella cadenza iniziale (batt. 1) e in altre sezioni del solo (batt. 17, 19) .
Le uniche inflessioni blues sono rispecchiate unicamente da un accenno di pentatonica minore di Sol (batt. 27-28), e l’insistenza sulla 3a minore (Sib) risolvendo comunque sull’accordo di Sol maggiore (batt. 32).
Canta un arpeggio diminuito su E7 partendo dal Fa considerato come b9 (batt. 8).
Troviamo un frammento discendente per toni interi (probabilmente di superlocria) su B7 che risolve su E-7 (batt. 11).
Essendo un solo completo da ogni punto di vista non potevano mancare invenzioni ritmiche come ad esempio le terzine larghe su E7 (batt. 23).
Esegue molti arpeggi all’interno del solo, tra i quali il più interessante sembra essere quello su E-7 in cui prende (oltre la triade base) la 9a, 11a, b13 e 7a maggiore usata come nota di approccio (insieme alla 9a) per risolvere sul Mi (batt. 13). Tutto questo si svolge chiaramente su due ottave, giusto per sottolineare la tecnica vocale della solista in questione.
Sarah Vaughan è stata una delle regine della Musica del ‘900, questa lezione le rende omaggio 😉