La moderna chitarra a sei corde, così com’è oggi, è nata in Italia, da qui si è diffusa in Spagna, Francia e nel resto dell’Europa soprattutto come strumento per le classi povere; alla fine anche compositori famosi come Schubert scrissero musica per chitarra, e a partire dalla fine del XVIII secolo divenne strumento popolare anche per la borghesia. Famosi virtuosi viaggiavano per l’Europa a deliziare un nutrito pubblico con concerti elaborati.
Una vera e propria mania per la chitarra colse l’Europa tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Questo portò anche al miglioramento delle tecniche costruttive, e la ricerca di maggior volume e miglior tono portò alla collaborazione tra strumentisti e liutai.
A quel tempo l’Europa era ancora dominata da un rigido sistema di gilde, e le chitarre venivano fatte a mano dai liutai o dai loro dipendenti. Erano costruite artigianalmente, coinvolgendo talora artigiani sparsi in interi paesi o regioni, come ad esempio Mittenwald, in Germania.
L’esplosione della musica pop nel XX secolo rinverdì l’interesse per la chitarra e creò una domanda enorme, soprattutto durante gli anni ’60. Dovunque ragazzi creavano gruppi e suonavano.Da quel momento le chitarre vennero costruite in quantità industriale da operai nelle fabbriche di tutto il mondo.
Gli anni sessanta portarono anche un rinnovato interesse per le chitarre fatte a mano. Uno dei motivi era l’abbassamento dello standard qualitativo rilevato negli strumenti di larga produzione industriale del tempo.
La gente cominciò a cercare strumenti migliori. Intimamente legata alla nascita del folk e del pop, la nuova cultura giovanile ispirata ad amore e libertà vide il proliferare di liutai indipendenti negli USA. Si creò una comunità: I liutai condividevano informazioni e si aiutavano reciprocamente. Creare chitarre era bello e divertente. Imparare dai colleghi e condividere esperienze era fondamentale.
Il lavoro del liutaio oggi ti condanna alla solitudine, ed essere artigiano ti pone di fronte a molte difficoltà, regole e leggi da rispettare, la competizione con costruttori di strumenti a basso prezzo, si vive in uno stato di costante precarietà finanziaria. Non è una situazione idilliaca.
Ho cominciato a costruire chitarre negli USA 20 anni fa. La cosa che mi attirava di più era che la comunità dei liutai era accogliente. Ci si scambiavano informazioni, ci si incontrava periodicamente e questo dava un piacevole senso di comunità di amici.
Costruire chitarre è difficile. Puoi aiutarti con internet o leggendo libri sulla materia, ma quello che ti aiuta di più è parlare coi colleghi. L’esperienza sul campo è la cosa più preziosa in questo settore.
Quando mi sono trasferito in Europa sono rimasto scioccato dalla modalità del rapporto tra liutai. Ognuno lavora isolato nel suo laboratorio, gelosissimo delle proprie conoscenze e dei propri “segreti” costruttivi.
Ho provato a cambiare le cose ma mi sono sentito isolato. Paradossalmente è stato ad una fiera a Montreal, Canada, che ho avuto modo di parlare con alcuni costruttori europei che condividevano le mie stesse sensazioni negative. Questo incontro ha portato alla creazione dell’EGB e ad all’allestimento dell’Holy Grail Guitar Show. Ci siamo consociati e abbiamo deciso di provare a cambiare le cose In Europa, dalla Finlandia alla Grecia, dal Portogallo all’Italia.
Oltre all’ovvio obiettivo di creare in Europa una occasione per I liutai di mostrare I propri manufatti al pubblico e creare un mercato, l’idea che sta alla base del progetto è di creare una comunità internazionale di colleghi liutai.
Il successo della fiera e del simposio EGB , dove liutai europei e di altre parti del mondo si sono incontrati, ha mostrato chiaramente che proprio di questo c’era bisogno immediato.
Oggi, dopo pochi anni, abbiamo creato una rete funzionante di colleghi che si supportano e collaborano al fine di migliorare sempre di più le tecniche di costruzione e soddisfare così le richieste degli strumentisti in modo sempre più puntuale, dando loro la possibilità di esprimersi al meglio.
Viviamo oggi in un mondo dominato da multinazionali anonime che producono chitarre chissà dove. Avere uno strumento fatto da un artigiano offre al musicista l’opportunità di avere uno strumento creato ad personam per meglio esprimere la propria arte secondo le individuali necessità, uno strumento che duri, frutto della cooperazione tra costruttore e musicista.
Penso che le relazioni umane siano un valore fondamentale ed un bisogno insopprimibile. Sono la base di ogni comunità e la piattaforma per una vita più ricca.
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