Il bassista e i pedali
Suonare il basso elettrico dal vivo oggi come oggi comporta avere a disposizione una certa varietà di soluzioni nella maggior parte delle occasioni. Per questo motivo l’ultima decade ha vissuto un profondo intensificarsi dell’attività produttiva di dispositivi appositamente pensati per i bassisti.
Sono trascorsi una manciata di anni da quando Tech 21, marchio di riferimento quando si parla di stompbox, ha deciso di estendere al mondo delle corde grosse il suo fortunato filone SansAmp Fly Rig: oggi siamo qui a parlare dell’evoluzione di quel primo prodotto che ha preso il nome di Bass Fly Rig.
Compattezza e versatilità
Prima regola di sopravvivenza del musicista live: meno ingombra, meglio è. La serie Fly Rig nasce proprio all’insegna di questo proposito, e l’oggetto da bassisti non fa eccezione, con una lunghezza di poco più di 30 centimetri per un peso che supera a malapena il mezzo chilogrammo.
Ma quante utilità si potranno mai mettere in un contenitore così compatto? Tante, a giudicare dalla dotazione del Bass Fly Rig.
Basti pensare che già in termini di connessioni abbiamo sia l’uscita jack per mandare il segnale a un amplificatore che il provvidenziale output DI, benedetto tanto dai bassisti quanto dai fonici. Come se non bastasse, rispetto alla versione precedente è stato aggiunto un loop effetti, utilissimo per tutti coloro che vogliono fare del prodotto in oggetto il perno della propria effettistica.
Dulcis in fundo, quanto ad accessori non possiamo davvero trascurare la presenza di un preciso accordatore integrato, né sorvoliamo sull’utile pulsante In Pad che aiuta a gestire l’ingresso di bassi con output scarso o elevato.
Parliamo di suoni
Ovviamente confermatissima la sezione SansAmp, l’altra grande novità di questa seconda versione è la presenza di due canali separati, ciascuno con Level e Drive dedicati; la presenza di una sezione di equalizzazione a tre bande e delle funzioni Bite e Character (in comune tra i due canali) potrà garantire possibilità di intervento sul suono di base veramente molto importanti.
A monte del SansAmp il sempre apprezzato compressore, gestibile in termini di quantità di intervento e di volume di uscita. Dopo la sezione di preamplificazione vengono invece i due effetti che aggiungono pepe al Bass Fly Rig: l’Octafilter e il Chours.
Il primo è un filtro con controllo di mix dei segnali dry e wet (utilissimo per mantenere la quantità di basse frequenze desiderata), al quale sono state aggiunte le modalità Octave e Fuzz che interagiscono coi controlli a manopola Range e Q; il risultato è una paletta di suoni che varia dallo storico envelope filter funky alle suggestioni synth più moderne.
Semplice ed efficace il Chorus, gestibile attraverso un singolo potenziometro che regola la quantità di effetto e fornito di un leggero delay di fondo che contribuisce a dare ambiente al suono (aspetto molto funzionale nelle suddette situazioni da sintetizzatore).
Per informazioni sulla disponibilità del nuovo Bass Fly Rig sul territorio nazionale si consiglia di fare riferimento al distributore Sound Service.
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