Rhythm Magazine incorona Danny Wagner dei Greta Van Fleet miglior drummer emergente. “Danny chi?” verrebbe da dire…
I lettori della rivista specializzata britannica Rhythm Magazine si sarebbero espressi in maniera inequivocabile: è Danny Wagner, in forza alla band USA Greta Van Fleet, il miglior giovane batterista del 2018.
In una speciale classifica riservata ai 10 migliori drummer emergenti dell’anno ormai trascorso, il sanguigno batterista del Michigan ha preceduto sul podio Ben Minal, della prog rock band britannica Toska, e Dan Olds, drummer dei Palm Reader di Nottingham.
Secondo il drum magazine britannico, da sempre molto attento a tutto ciò che succede nel mondo del rock (e solo in quello, verrebbe da dire…), circa 100 mila lettori hanno espresso le loro preferenze in una sorta di mega referendum che quest’anno ha previsto la bellezza di 12 ‘categorie batteristiche’, alcune – le più opinabili a nostro sommesso parere – relative ai migliori strumenti dell’anno (batterie complete, piatti, rullanti, hardware, pelli, accessori…).
Passando ai musicisti, il referendum ha riguardato anche “I migliori 8 batteristi da studio”, “I migliori 12 batteristi live”, “I 13 migliori batteristi rock” e “I 9 migliori clinician“.
Insomma, la rivista ha dato i numeri, e questi avrebbero premiato Wagner, sbrigativamente indicato da alcuni siti Internet – che hanno prontamente rilanciato gli esiti del sondaggio -come “Miglior nuovo batterista del 2018”.
Nelle motivazioni, lo staff di Rhythm Magazine scrive, più o meno testualmente: “Il batterista Danny Wagner vestiva ancora i pannolini a inizio millennio, ma questo non gli ha impedito di immergersi nel lavoro di John Bonham e di seguire il solco di quella leggenda del rock per quanto riguarda il suono, la scelta della strumentazione e lo stile”.
Insomma, un elogio della copia, per quanto ben fatta.
Certo, l’impostazione di Rhythm è decisamente anglocentrica, come testimoniato dal podio dei “giovani batteristi rock”, oltre che dal fatto che i suoi lettori considerino ancora il batterista dei Queen quale “Miglior batterista rock” in circolazione. Il fatto che i Greta Van Fleet siano originari del Michigan è solo un dettaglio, visto che la loro musica è a dir poco ‘a immagine e somiglianza’ di quella creata quasi 50 anni or sono dagli inglesissimi Led Zeppelin.
E qui sorge spontanea la domanda: basta rifarsi a un modello, per quanto elevatissimo, quale quello incarnato dal Martello degli Dei, al secolo mr. John Bonham, per assurgere a nuovo idolo dei batteristi britannici giovani e meno giovani?
Anthem of the Peaceful Army è un album gradevolissimo e molto ben suonato. Ma il fatto che suoni proprio come un disco degli Zeppelin paradossalmente ne costituisce al contempo il maggior pregio e il maggior limite.
Da un punto di vista batteristico, ci permettiamo di pensare che sia ancora un po’ presto per tributare al pur valido, ma non troppo originale Wagner riconoscimenti quali quello indicato dai lettori del mensile inglese. E in questa opinione siamo confortati dalla Bibbia dei batteristi, ossia la rivista specializzata statunitense Modern Drummer, che proprio in questi giorni sta per ultimare il suo “2019 Readers Poll”, sorta di referendum sui migliori batteristi dell’anno appena trascorso.
Ebbene, di Wagner non c’è traccia nella categoria Up & Coming, riservata appunto ai talenti emergenti (in lizza, quest’anno, Marian Li-Pino, Jimmy Macbride, Max Portnoy, Jamison Ross e Booker Stardrum), tantomeno nelle tre sezioni dedicate al rock: Classic, Modern ed Experimental.
Danny Wagner ha sinora dimostrato di aver fatto tesoro dell’eredità di John Bonham: siamo grati a lui e alla sua band per aver contribuito in qualche modo a far conoscere a tanti giovani la musica dei Led Zeppelin, primaria e sinora unica fonte di ispirazione dei Greta Van Fleet.
Aspettiamo però un briciolo di originalità da tutti i membri del quartetto del Michigan prima di gridare al miracolo…
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