Lo scorso 2 maggio è venuta a mancare una figura di riferimento del cosiddetto music business, ma anche un batterista preparatissimo, la cui carriera ha toccato con successo praticamente ogni aspetto della sua professione.
Roy Burns (30 novembre 1935 – 2 maggio 2018) era stato dapprima un brillante batterista da big band, quindi un insegnante molto apprezzato, prolifico autore di numerosi testi didattici, tra i primi musicisti a tenere delle drum clinic per conto della Rogers, batterista da studio di registrazione, editore e infine co-proprietario dell’azienda Aquarian, specializzata nella produzione di pelli per batteria.
Persona di grande umanità, dotata di uno spiccato senso dell’unorismo, Burns amava molto scherzare. A lui si attribuisce la massima secondo la quale “I batteristi sono soggetti ad alcune leggi di natura: secondo una di esse, se ti cade una farfalla dall’asta mentre monti o smonti un piatto, andrà di sicuro a finire sotto la cassa“.
Roy Burns era nato a Emporia, nel Kansas, aveva iniziato a studiare musica a sette anni e a soli 14 si era ritrovato a sostituire il batterista dell’orchestra da ballo del suo paese, partito per il College. Ansioso di migliorare, intorno ai 17 anni iniziò a studiare a Kansas City con tale Jack Miller e nel suo drum studio venne ascoltato dal grande Louie Bellson, che gli consigliò di trasferirsi a New York o Los Angeles.
Optò per la prima, per poter studiare con Jim Chapin; nella Grande Mela iniziò ben presto a lavorare come free lance e frequentò per un semestre la prestigiosa scuola di musica Juilliard, lasciata per partire in tour con l’orchestra di Woody Herman. Solo tre mesi e mezzo dopo lo ingaggia Benny Goodman (“Il miglior musicista con il quale abbia mai suonato“), alla cui corte rimase per più di tre anni.
Lasciato il Re dello Swing per poter restare vicino casa (nel frattempo si era sposato ed era diventato padre), Burns riprese a suonare come freelance intorno a New York e iniziò a frequentare gli studi del network televisivo NBC, grazie soprattutto ai buoni uffici di Sonny Igoe (non ancora padre del batterista Tommy Igoe).
Nel frattempo Burns aveva iniziato a dare lezioni di batteria, attività che lo avrebbe portato ben presto a scrivere dei testi didattici, in cui condensava gli esercizi creati per i suoi numerosi studenti. Entrato in contatto con i vertici della Rogers nel 1960, Roy ne divenne presto un endorser, iniziando a fare qualche drum clinic per loro, finché nel 1968 l’azienda non gli offrì un lavoro a tempo pieno come clinician, occupazione mantenuta fino al 1980.
Nello stesso periodo Burns iniziò a collaborare anche con l’elvetica Paiste, azienda per cui fece numerosi clinic tour, uno dei quali in coppia con l’emergente Jack DeJohnette. Roy Burns è stato il primo batterista americano a presentare una drum clinic in Paesi come l’Australia, l’Irlanda, Hong Kong, la Danimarca…
Insegnante alla Dick Grove School in California e sempre impegnato nella redazione di nuovi metodi didattici, negli anni Settanta Burns continuò a mantenere un regime concertistico di tutto rispetto, rimanendo per ben nove anni come house drummer per il Monterey Jazz Festival.
Dopo l’acquisto della Rogers da parte della CBS Roy Burns decise di lasciare il suo lavoro di clinician a tempo pieno e di mettersi in proprio: “Se non c’è un musicista in una posizione preminente in un’azienda di strumenti musicali, il prodotto è destinato a soffrirne… Non si tratta di essere onesti o meno, ma solo di aver dimenticato chi sono i loro clienti… Ci sono ragazzini lì fuori che suonano la batteria perché amano farlo, ma temo che molte delle compagnie maggiori se lo sono dimenticato“.
Con il suo socio Ron Marquez, Roy diede inizio alla Aquarian Accessories, cercando di offrire al mercato dei prodotti di cui ci fosse un vero bisogno, partendo dalle informazioni raccolte tra i musicisti.
Dopo la ‘molla per piatti’ (Cymbal Spring), accessorio utilizzato per ridurre la possibilità di lesionare i piatti, fu la volta delle bacchette in grafite, abbastanza popolari negli USA negli anni ’80, ben presto seguite dalle pelli per batteria, i cui primi modelli cercavano di duplicare, utilizzando materiali sintetici, le vecchie pelli di vitello. “Ma il modello che ci ha fatto decollare fu la pelle per cassa Super-Kick: abbiamo pre-sordinato la pelle montanto al suo interno una striscia di feltro. Poi venne la pelle per rullante Hi-Energy, destinata ai batteristi dalla mano pesante. Il cerchio Safe-T-Lok ha rappresentato un fattore vincente per le nostre pelli, perché impedisce loro di uscire dalla loro sede e di scordarsi“.
La Aquarian è riuscita a crescere in relativamente poco tempo proprio grazie alle sue idee innovative e ai suoi prodotti di qualità. “In ogni cosa che facciamo – aveva recentemente dichiarato il co-fondatore – abbiamo in mente i batteristi. La nostra attenzione è rivolta ad aiutare il batterista a ottenere un suono musicale per realizzare una performance migliore“.
Nei primi anni con la Aquarian Burns mantenne i suoi impegni didattici ed ebbe tra i suoi studenti futuri talenti quali Josh Freese, Nick D’Virgilio, John Mattox ed Evan Stone. Continuò anche l’attività di clinician per la sua azienda e per un breve periodo per la neonata Sabian. Opinionista per la prestigiosa rivista Modern Drummer, Burns continuò a scrivere e pubblicare libri, fondando una piccola casa editrice con il batterista di New Orleans Joey Farris, venduta qualche anno dopo alla Warner Bros (oggi Alfred).
Bibliografia selezionata
- Advanced Rock and Roll Drumming, Alfred
- Developing Finger Control (con Lewis Malen), Alfred
- Drum Method, Elementary, Alfred
- Drum Method, Intermediate, Alfred
- Elementary Rock and Roll Drumming (con Howard Halpern), Alfred
- One Surface Learning (con Joey Farris), Alfred
- Studio Funk Drumming (con Joey Farris), Alfred
- The Best of Concepts, Modern Drummer/Hal Leonard
Discografia selezionata
- Come leader: Skin Burns (Roulette Records, 1962); Roy Burns with the Dick Grove Big Band: Big, Bad & Beautiful (FPM, 1973);
- con Benny Goodman: Benny in Brussels, Volumi 1 e 2 (Columbia, 1958);
- con Roland Hanna: Easy to Love (Atlantic, 1960);
- con Teddy Wilson: The Touch of Teddy Wilson (Verve, 1957).
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