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Daniele Pomo

È importante esercitarsi suonando sui dischi?

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"È importante suonare sui dischi", così ci dicevano gli insegnanti ed i musicisti più maturi di noi negli anni '80 e '90, facendoci capire che ascoltare era, insieme al suonare con gli altri, tra le cose più importanti per la nostra maturazione artistica e professionale.

Certo oggi è diverso, forse peggio, non solo perché la mia esperienza mi fa volgere ormai lo sguardo verso il copioso lido dei “passatisti” anziani (in realtà ho sempre ascoltato la musica del passato anche in giovane età…), ma perché la digitalizzazione della musica ha purtroppo trasformato la maggiore accessibilità in pigrizia mentale e bulimia sensoriale, in poche parole: “ho tutto ma in realtà non ho nulla, perché in realtà non assaporo nulla nel suo profondo per cercare di capirne i reali significati, ma colleziono solo librerie, archivi e visualizzazioni”.

Questo è un discorso che chiaramente può toccare tutte le sfere creative ed artistiche del nostro tempo e che addirittura potrebbe sfociare in una condanna del nostro momento così vuoto e consumista, individualista , ma non voglio rischiare di navigare in un mare così vasto ed impervio, magari in futuro…

Ritornando all’inciso di cui sopra , vi basti sapere che, non essendo così facile reperire il materiale da ascoltare come si fa oggi attraverso download vari, Youtube, Spotify ecc., quando in passato si aveva la fortuna di poter acquistare e ascoltare un vinile o un cd (o magari la cassetta registrata da qualche amico ben disposto) lo si ascoltava per mesi, sviscerando nel profondo ogni suo aspetto tecnico ed educando profondamente le nostre orecchie, che si affinavano nota dopo nota sin dalla tenerissima età proprio perché non si aveva la possibilità di reperirli con facilità.

Daniele Pomo
Daniele Pomo

Aggiungeteci poi che in molti casi i nostri ascolti non passavano in auricolari cinesi di bassa fattura, speakers microscopici di cellulari e files ipercompressi digitalmente, ma attraverso ingombranti casse acustiche a tre vie (in legno), impianti hi-fi modulari (giradischi per vinile, piastra audio per cassette, radio ed amplificatore di potenza) ed il tutto in modalità analogica, con una dinamica ed una fedeltà nettamente superiore al digitale (di bassa lega, NdR).

C’è da considerare anche che il nostro fantastico strumento, la batteria, è inspiegabilmente ancora oggi l’unico superstite completamente acustico (e quindi analogico per natura) nella musica moderna dei generi più diffusi, potete quindi facilmente capire come è importante per voi (lo dico soprattutto ai più giovani) crescere prima come ascoltatori che come batteristi .

Comunque, nessun periodo della storia musicale ha avuto solo aspetti negativi o positivi, ma c’è sempre stata un’alternanza di fattori a saperla osservare, ed anche nel nostro periodo di digitalizzazione e download esistono aspetti positivi: la maggior accessibilità a tutti i repertori del passato e del presente e la maggior possibilità per ogni artista di autoprodursi in proprio sono sicuramente aspetti nettamente più positivi di qualche decade fa.
Quello che purtroppo manca , come ho già detto, è la coscienza e l’approfondimento, ma è proprio a questo punto che entra in gioco il ruolo fondamentale degli “educatori” musicali di cui da ormai più che un ventennio mi fregio di appartenere!

Grazie a strutture di eccellenza come il Saint Louis College of Music, nel quale ho l’onore di svolgere il compito di Coordinatore della Facoltà di Batteria indirizzo Popular Music, ho avuto ed ho il piacere di essere ascoltato e seguito da schiere di giovani e giovanissimi batteristi da tantissimi anni, ed è proprio il ruolo di “divulgatore” dei miei passati e presenti amori artistici, oltre che degli importantissimi aspetti tecnico-didattici dello strumento, che mi riempie ogni giorno di gioia responsabile.

A mio parere oggi tutto ciò che è considerato mainstream non è più degno purtroppo di essere chiamato “musica” ed è importante (proprio grazie alla rete) ricercare ispirazione e influenze nelle “mega-nicchie” della musica alternativa di ogni genere che, fortunatamente, offrono anche importanti possibilità lavorative per molti aspetti maggiori della “musica che va adesso” per la quale, oltretutto, il nostro strumento è stato quasi totalmente soppiantato da drum-samples e plug-in di alta qualità.

Magari in futuro approfondiremo la mia (credo) fortunata esperienza professionale nell’ambito del Progressive contemporaneo con la mia band RanestRane, attiva anch’essa da più di vent’anni.

Anni fa, oltre che alla musica “colta” rappresentata, solo per citarne alcuni, da artisti quali Genesis, Yes, Weather Report, Steps Ahead, Miles Davis, Pat Metheny ecc. anche chi andava nei primi posti in classifica era un artista di primissimo livello, basti pensare a Police (e Sting), Michael Jackson, Supertramp, Peter Gabriel, Phil Collins, Pink Floyd ecc.
Tra questi artisti, allo stesso tempo mainstream e alternative, di nicchia e di massa, c’era anche un signore che si chiamava David Bowie.

Sarà proprio un brano di Mr. Bowie, “Let’s Dance”, che analizzeremo batteristicamente e stilisticamente nel prossimo articolo.
Per il momento vi lascio con qualche consiglio per “suonare sui dischi” che forse può tornarvi utile.

Intanto procuratevi una cuffia di buona qualità (marche come Akg, Sony, Sennheiser, Beyerdynamic, ecc. ) facendo un investimento tra le 70 e le 100 € per avere uno strumento di discreta qualità e che potrete usare per ogni ascolto, iniziando così ad educare anche un pochino il vostro orecchio.

Per chi ha la fortuna di poter studiare con una batteria acustica dobbiamo aggiungere anche un sistema di preamplificazione mixer o preamp cuffie (due-quattro canali) per potenziare il segnale in uscita.
Con le sole cuffie il volume dello strumento coprirà, infatti, il volume esterno della batteria e fatichereste ad ascoltare i dettagli di cui avete bisogno.
Potete acquistare un mixer a due canali o un preamp cuffie già a partire da poche decine di Euro. Consiglio ad esempio un mixer Mackie o Yamaha in quanto sarà sempre utile per innumerevoli usi nella vostra attività.

Uscite dalla sorgente di ascolto (computer, smartphone/tablet o ampli hi-fi) dall’uscita cuffie o line out con un cavo stereo jack o RCA ed entrate nel mixer in uno dei canali, regolate il gain per evitare distorsioni e lasciate l’equalizzazione del canale “flat”, poi inserite la cuffia nell’uscita phones del mixer e regolate ulteriomente il volume in uscita del canale delle stesse.
Provate anche a spostare le cuffie leggermente indietro, occupando così metà padiglione dell’orecchio, oppure suonate ascoltando la base da un solo lato della cuffia.
In questa maniera potrete ascoltare tutte le sfumature dinamiche del vostro strumento.

Se avete una batteria elettronica potrete entrare con l’uscita mono della centralina (di solito left) in un solo canale del Mmixer con un jack mono o con due jack mono dalle uscite L/R in due canali del mixer ed infine, riproducendo il brano, gestite i livelli dei volumi dai canali singoli del mixer a vostro gusto e regolando il volume totale dal canale phones.

Daniele Pomo

Si può anche utilizzare uno strumento “muto” con pelli mesh head (tipo Pearl Rhythm Traveller) o adattare una batteria acustica con pelli mesh e piatti silent tipo “Millenium Still Series” (quelli forati) o con sordine tipo “Sound Off” della Evans su piatti veri.
Nel caso dell’utilizzo di un set acustico silenziato non avrete bisogno di un sistema di preamplifcazione vista la limitata pressione sonora prodotta.

Ascoltate qualche volta il brano ed iniziate a suonare poi lo stesso, dapprima liberi e, passo dopo passo, cercate di “copiare” il più possibile le parti del brano originali.
Iniziate eventualmente a modificare e personalizzare coscientemente il brano solo in un secondo momento.

Adesso non vi rimane che provare, Rock On!


Daniele Pomo è uno dei rinomati insegnanti del Saint Louis College of Music da più di 20 anni, accademia nella quale svolge anche il ruolo di coordinatore della sezione di batteria pop-rock.
Ha collaborato con numerosi artisti pop-rock come: Steve Hackett e Anthony Phillips (GENESIS), Steven Rothery e Steve Hogarth (MARILLION), David Jackson (VAN DER GRAFF GENERATOR) Dionne Warwick, Graham Nash (CROSBY, STILLS, NASH AND YOUNG), Rovescio della Medaglia, Ron, Patty Pravo, Mariella Nava,Tosca, Mietta, Paolo Vallesi, Franco Fasano, Corona, Silvia Salemi.
È testimonial in l’Italia e all’estero di importanti marchi quali Sonor, Paiste, Aquarian e Vater.

Foto di copertina a cura di BK Eventphoto, su gentile concessione di Daniele Pomo