Il brano “Hold On” di Justin Bieber, oggetto della mia esecuzione, è contenuto nel suo nuovo album Justice. Con tale esercizio, ho tentato di reinterpretare – secondo il mio stile – l’approccio utilizzato dall’autore del pezzo, al fine di riuscire ad eseguire, in versione originale e live, la parte strumentale di un brano pop internazionale, partendo dall’originale creato interamente in studio con programmazioni elettroniche.
Una performance live del brano, magistralmente eseguita, è quella di Devon “Stixx” Taylor, uno dei batteristi più rinomati nel panorama musicale mondiale nonché uno dei miei punti di riferimento in questo genere.
Cosa sono i “linear pattern”?
Nel momento in cui ci si cimenta nell’esecuzione di questo genere di brani o – più in generale – si tenta di suonare sulle programmazioni elettroniche, è essenziale che l’interprete “pensi” quasi come fosse una macchina o un computer.
È necessario, infatti, cercare di sviluppare, da una parte, quanta più precisione e timing possibile e, dall’altra, riuscire a suonare con gli altri musicisti senza perdere la concentrazione sul palco.
Relativamente ai cosiddetti fill, che in questo contesto musicale vengono chiamati “gospel chops”, usati per le transizioni delle varie parti del brano e per colorare ed enfatizzare alcuni obbligati, questi non sono altro che linear pattern cioè note alternate (che mai si sovrappongono) provenienti dalla scuola di Gary Chaffee e sviluppati in maniera creativa dai batteristi che crescono suonando gospel.
La tecnica musicale utilizzata da questi ultimi viene esaltata e caratterizzata dall’ambiente in cui si sviluppa, motivo per cui, a mio avviso, per poter apprezzare appieno la bellezza di questo genere di esecuzioni è illuminante ascoltare questi grandi artisti nel contesto delle celebrazioni gospel o entrare in contatto diretto con loro.
In tal senso, il mio bagaglio professionale è stato arricchito dagli insegnamenti di grandi professionisti, tra i quali Mylious Johnson, pioniere di questo genere.
Alla luce di ciò, dunque, per potersi cimentare con questo affascinante genere è necessario avere un approccio che sia tecnico e, al contempo, teso a comprendere il modo in cui questi strepitosi batteristi ‘pensano’ la musica.
Questo vi consentirà di fare vostra questa impostazione e di integrarla in altri generi, pur senza esagerare e sempre al servizio dell’artista e della musica.
Vi lascio, in allegato, alcuni esempi ed esercizi utili che mi hanno aiutato a sviluppare meglio il groove appartenente a questo genere.
Qui sotto la mia esecuzione del brano “Hold On”.
Il groove sull’hi-hat
In questo esercizio, è necessario prestare attenzione alle aperture e alle chiusure dell’hi-hat durante il groove. Dove segnato sulla partitura, studiare sempre lentamente per poi velocizzare (bpm 40 – 100).
Lavoriamo sui linear fill
Per lavorare sui linear fill, vi allego degli esempi di esercizi già sviluppati sul drumset.
Questi possono essere suonati senza alcun problema, anche solo sul rullante o su altri tamburi o piatti, seguendo sempre la diteggiatura inserita sulla partitura.
Spero che questo tipo di indicazioni possano essere di aiuto a chi vuole entrare in confidenza con questo linguaggio.
Francesco “Frums” Dettole è uno degli insegnanti delle scuole MAST Music. Ha studiato presso l’Accademia “Cambiomusica” di Brescia con i docenti Alfredo Golino e Antonio Golino. Ha studiato anche con Maurizio Dei Lazzaretti, Mylious Johnson e Michele Vurchio
Oltre che docente e performer di batteria, laboratori tecnici e tecnologici presso MAST Academy di Bari è anche insegnante presso Crescere Cantando Puglia (Andria).
Ha partecipato a varie tramissioni televisive e live tour, tra cui: Rock TV presso Massive Arts Studio Milano e in rotazione sul canale satellitare di Rock Tv – Sky 718), Area 24 per Rosso Alice, Roxy Bar condotto da Red Ronnie, live in Piazza Maggiore (Bologna), Alcatraz (Milano), Frequenze Mediterranee, Spartyto Festival (Svizzera), Multiculturita Jazz Festival, Reset Festival Torino.
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