Il 2020 sembra avere un conto aperto con i batteristi. L’ultimo ad aggiungersi a una lista nera che conta già i nomi di Neil Peart e Jon Christensen, per limitarci ai più noti, è Bill Rieflin, deceduto il 24 marzo per cause naturali (ma secondo un tweet del suo amico e collega Matt Chamberlein per le conseguenze di un tumore).
Nativo di Seattle, Bill aveva mosso i suoi primi passi come batterista sulla effervescente scena locale, facendo parte di svariate band, tra cui quella dei Blackouts. Con loro incise un EP, prodotto dal frontman dei Ministry, Al Jourgensen, e in quell’occasione i due posero le basi di un’amicizia destinata a durare a lungo. Quando di lì a poco i Blackouts si sciolsero, il loro chitarrista, cantante e tastierista chiese infatti a Rieflin di collaborare con la sua band.
Pur partecipando nel 1988 alle registrazioni di The Land of Rape and Honey e negli anni seguenti a quelle di altri cinque LP dei Ministry, Rieflin non entrò mai ufficialmente a farne parte, comparendo nei crediti tra gli “other musicians“
. Complice il cambio di rotta artistico della band, che dalle sperimentazioni con computer e sintetizzatori di fine anni ’80 si era spostata sempre più verso un metal guitar rock ritenuto dal batterista molto meno interessante, Rieflin interruppe la collaborazione durante la registrazione di Filth Pig del 1996.
Seguì un periodo di collaborazioni a 360 gradi, dall’industrial band tedesca KMFDM (per la quale incise tutti i dischi dal 1995 al 2003 in qualità di batterista, programmatore, cantante e tastierista) a quella sperimentale di base a New York, Swans, passando per il folk degli Angels of Light e la registrazione nel 1999 del doppio album dei Nine Inch Nails, The Fragile.
Nello stesso anno Rieflin esordì anche come solista con l’album Birth of a Giant alla cui realizzazione parteciparono anche Robert Fripp e Trey Gunn dei King Crimson.
A questo stesso periodo data la conoscenza del chitarrista Peter Buck dei R.E.M., che da quando Bill Berry aveva lasciato la band nel 1997 non avevano più avuto un batterista fisso. Mentre i R.E.M. erano impegnati nelle registrazioni di Around the Sun, Buck chiese a Rieflin se gli andava di unirsi a loro per un paio di settimane in studio, offrendogli successivamente di partecipare al tour europeo del 2003, quindi a quello statunitense.
Di lì a poco l’annuncio che Bill avrebbe collaborato con la band ‘a tempo indeterminato’, ma anche in questo caso non entrandone a far parte ufficialmente. Tre gli album in cui Rieflin ha inciso la sua batteria: Around the Sun (2004), Accelerate (2008) e Collapse Into Now (2011).
Dopo aver ripreso la collaborazione con la band Swans e aver suonato nell’album Take The Crown di Robbie Williams (2012), nel 2013 Rieflin si unì ai King Crimson del suo amico Robert Fripp, abbandonati poco dopo la pubblicazione di un Live in Toronto 2015 per un anno sabbatico, iniziato ai primi di marzo 2016.
Rientrato brevemente nella band a inizio 2017 per suonare tastiere e mellotron, Rieflin aveva annunciato un altro periodo sabbatico nel 2019.
Con lui scompare un musicista forse poco appariscente dal punto di vista della tecnica strumentale, ma di grande versatilità e sempre al servizio della musica. Una persona assai apprezzata dai suoi colleghi e amici per il senso dello humor, la gentilezza e l’insaziabile curiosità.
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