Riuscire a ottenere da una batteria elettronica i suoni, le sensazioni e la ricchezza timbrica che si percepiscono su uno strumento acustico può sembrare un’impresa titanica, ma che da oggi è più vicina al successo, per merito soprattutto di due componenti reperibili su due delle nuove E-Drums messe in commercio dalla Yamaha.
Yamaha E-Drums DTX10 Series
Il primo è il modulo sonoro DTX-PROX, in grado di catturare e riprodurre l’intera gamma di suoni generati quando si colpisce un tamburo reale, dall’attacco della bacchetta sulla membrana al finale di movimento: tecnici e ingegneri Yamaha hanno realizzato i loro samples dopo aver registrato alcune tra le migliori batterie al mondo, suonate dai principali endorser della casa nipponica.
Tali registrazioni sono state effettuate nei più prestigiosi studi di incisione del pianeta, di cui è stato ‘catturato’ e campionato anche il suono ‘ambientale’, la cosiddetta room.
Il secondo elemento, decisivo per una suonabilità ‘naturale’ di una batteria elettronica, è una risposta credibile dopo la percussione da parte delle pelli montate sui pad.
E da questo punto di vista i nuovi modelli Yamaha possono contare su pelli realizzate grazie alla tecnologia TCS (Textured Cellular Silicone): in apparenza simili a normali sabbiate, le pelli Yamaha sono realizzate con una schiuma al silicone con un certo numero di bolle d’aria all’interno, per un rimbalzo accurato e scevro da indesiderate vibrazioni trasmesse involontariamente a polsi e gomiti.
Il tutto racchiuso in pad i cui fusti sono realizzati in betulla, per un look quanto mai ‘acustico’, nelle due finititure Real Wood e Black Forest, corredati di blocchetti e cerchi montati sulle acustiche di casa Yamaha e impreziositi da un badge che recita “CTX Drums”. Vediamo nel dettaglio la composizione delle nuove E-Drums di casa Yamaha.
Per la DTX10K-X abbiamo un rullante da 12” (XP125SD), due tom da 10” (XP105T-X) sulla cassa e floor tom da 12” (XP125T-X), tutti pad a tecnologia 2 zone.
La cassa, anch’essa da 12” (KP128), invece delle pelli TCS monta una pelle Mesh con la zona centrale, quella colpita dal battente del pedale, rafforzata da una sorta di ammortizzatore multistrato (Multy Layer Cushion).
Una vera novità è, tra i pad che fanno le veci (e la voce) dei piatti, quello che funge da Ride, il PCY175, da ben 17” e ‘a tre zone’, per altrettanti e differenti suoni, come del resto i due i Crash, da 13 e 15 pollici rispettivamente (PCY135 e PCY155) e lo Hi Hat, da 13” (RHH135).
La dotazione hardware prevede l’asta dello hi hat (HS740A) e il sistema rack RS10-HXR.
Oltre a quanto già scritto, il modulo sonoro DTX-PROX consente di caricare fino a 1.000 campioni user, in aggiunta agli oltre 400 suoni interni. 10 le uscite per tutte le registrazioni o situazioni dal vivo; le pratiche manopole Kit Modifier consentono all’utente di cambiare istantaneamente il suono del kit regolando l’ambiente reale campionato (non solo il riverbero digitale), la compressione del kit e altri effetti in tempo reale.
Ogni canale ha anche l’EQ e la regolazione dei transienti, per modificare l’attacco e il decadimento del suono in base alle proprie esigenze. Il modulo è dotato di interfaccia MIDI, con ingresso e uscita sia USB che MIDI a 5 pin. Tramite USB ci si può collegare a computer/tablet/telefono e caricare i campioni.
Uscita master: L+R, 4 uscite stereo, entrata per cuffie da 6,3 e 3,5 mm.
La funzione Bluetooth consente un collegamento senza cavi ancora più semplice, per suonare senza problemi sulla musica di qualsiasi lettore, computer, cellulare, eccetera (questa funzione è attiva solo per alcuni Paesi). Il metronomo integrato introduce a un ampio campo di funzioni finalizzate ad agevolare lo studio e la pratica.
Le potenzialità di registrazione didattiche’ sono di 90 secondi quella interna, ben 90 minuti tramite USB, con possibilità di collegarsi all’app Rec’n’share per Android e iOS per registrare, esercitarsi e filmare.
Yamaha E-Drums DTX8 Series
I pad TCS accomunano il modello di E-Drum appena descritto con la sua ‘sorella minore’, la Yamaha DTX8K-X, che può contare su un modulo sonoro, il DTX-PRO, a sua volta derivato da quello in dotazione all’ammiraglia DTX10K-X, con solo qualche prestazione professionale in meno, ma sicuramente alla portata di un numero maggiore di appassionati.
Oltre 400 i suoni in dotazione, campionati nella maniera già descritta, fino a 1000 i sample caricabili via USB, compressione indipendente, regolazione del transiente ed equalizzazione a tre bande Sweep per ogni canale, funzioni integrate di metronomo e training, collegamento all’app Rec’n’share per Android e iOS per registrare, esercitarsi e filmare…
Anche in questo caso i fusti sono in betulla, con blocchetti e cerchi delle acustiche di casa Yamaha, nelle due finiture Black Forest e Real Wood e badge dedicato.
Quanto alla composizione, identico il rullante da 12” (XP125SD), due i tom sulla cassa e un floor tom, tutti da 10” (XP105-X), mentre la cassa è il modello KP90. I pad che fungono da piatti prevedono un Ride da 15” (PCY155) con tecnologia a 3 zone, due Crash da 13” (PCY135) e un Hi Hat da 13” (RHH135) con relativo supporto. Il sistema rack è il RS8.
Infine la Yamaha DTX8K-M, strumento che si avvale del medesimo modulo trigger DTX-PRO del modello precedente, ma monta sui pad che fungono da tamburi delle ‘tradizionali’ pelli Mesh.
Il rullante è il modello XP125SD-M da 12” e tecnologia 2 zone; due i tom sulla cassa e un floor tom, tutti da 10” (XP105-M), pad KP90 peer la cassa.
Come piatto Ride troviamo un pad da 15” con tecnologia 3 zone (PCY155), mentre i due Crash misurano 13” (PCY135) come lo Hi Hat (RHH135), dotato di supporto. Il sistema rack è l’RS8.
I prodotti Yamaha sono distribuiti in Italia da Yamaha Music Europe GmbH Branch Italy
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